Mozart in the Jungle - sviluppato da Roman Coppola, Jason Schwartzman e Alex Timbers - Stagioni 1 e 2 (10 episodi cadauna; Amazon Video) - 2014/2015
La New York Philarmonic è sull'orlo del fallimento. Per questo, la direttrice Gloria Windsor, decide di mandare in pensione Thomas Pembridge, direttore d'orchestra per molti anni, e sostituirlo col nuovo che avanza: lo straordinario, eclettico, sorprendente, amichevole, modesto ma diretto Rodrigo De Souza, giovane, messicano, amante delle donne e delle droghe, così come della musica tutta. Nel frattempo, la giovane oboista Hailey Rutledge, che convive con l'amica Lizzie, prova a sfondare nel campo classico musicale a New York, e la sua storia si incrocia con quella di Rodrigo, e con quella di Cynthia, violinista della NY Philarmonic e amante di Pembridge.
Beh. Mi sono avvicinato a questa serie con un poco di ritardo, aspettandomi basicamente una comedy, ma ho avuto una bellissima sorpresa. Tanto che mi sono ritrovato a fare del binge watching durante le ferie.
Sarà per la freschezza, sarà per la verve di Bernal, che sembra nato per recitare questa parte, sarà per l'aspetto diverso con il quale viene presentata la musica classica, sarà per la bellezza che pare intramontabile di Saffron Burrows (Cynthia) o per la genuinità di Lola Kirke (Hailey), sarà per la faccia di Malcolm McDowell (Pembridge) o per la voce stridula di Bernadette Peters (Gloria, personaggio e performance meravigliosa), sarà per Union Bob (Mark Blum) o per Warren Boyd (Joel Bernstein), per Pavel (Sandro Isaack, pensate, brasiliano in realtà), per Mike (Philip Jackson Smith) o per Sharon (Jennifer Kim), fatto sta che questa serie ti fa ridere, piangere e godere della musica a livelli molto alti. Le prove in mezzo al quartiere, dietro una recinzione tagliata con le cesoie, interrotte dalla polizia mentre nell'intervallo era stata offerta pizza per tutti, beh, se fossero vere, sarebbero davvero meravigliose. E magari lo sono. Lo spero vivamente.
Guardatela.
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