No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20170120

Grande TV

Big TV - White Lies (2013)

Avendo seguito la band inglese fin dai loro inizi, con To Lose My Life nel 2009, e con Ritual nel 2011, come vi ho detto, ho saltato l'ascolto di questo disco, e me li sono ritrovati con Friends, nel 2016, molto più orientati verso canzoncine più orecchiabili che intense, e mi sono quindi deciso a recuperare quello che, evidentemente, era stato il disco di passaggio: Big TV, del 2013. Ora, devo dirvi che questo Big TV a me piace, probabilmente più di Ritual, ma che devo ammettere che il confine tra la cupezza di fondo del loro debutto, e quello che ho definito uno stile A-ha moderno, è sempre stato molto sottile. I pezzi di questo disco sono tutti belli, orecchiabili, pieni, accattivanti, con ritornelli indimenticabili, ma sono più pop che rock, o almeno, sono una bella miscela di post dark new wave spruzzata abbondantemente con influenze disco inglesi degli anni '80. Quindi, se a volte, come nell'ultimo disco, eccedono in poppaggine, è del tutto naturale (anche su questo disco, ascoltare Getting Even per capire).
La versione deluxe del disco contiene 7 versioni demo dei 10 pezzi del disco (2 sono interludi), dove si capisce quanto sono importanti gli arrangiamenti, le linee di basso corpose e i tappeti di tastiere, per la riuscita delle canzoni dei White Lies e per creare la loro atmosfera/marchio di fabbrica, e che segnalano pure che, senza l'eco robusto, la voce di Harry McVeigh non è così affascinante come potrebbe sembrare. 



Having followed the British band since their beginnings, with "To Lose My Life" in 2009, and "Ritual" in 2011, as I told you, I missed listening to this record, and I have found them with "Friends", in 2016, very more oriented towards more catchy that intense songs, and I have therefore decided to recall what obviously had been the passage album: "Big TV", 2013. Now, I must tell you that I like this "Big TV", probably more than "Ritual", but I have to admit that the line between the darkness taste of their debut, and what I have called an "A-ha modern style", has always been very thin. The tracks on this record are all beautiful, catchy, filled, with memorable choruses, but are more pop than rock, or at least, have a nice blend of post dark new wave splashed with plenty of English discomusic of the '80s. So if sometimes, like the last album, they go far toward a poppish style, it is quite natural (also on this album, listen to "Getting Even", in order to understand what I mean).
The deluxe version of the album contains 7 demo versions of the 10 tracks of the album (2 are interludes), where we understand how important are the musical arrangement, full-bodied bass lines and keyboard mats, for the success of the White Lies songs and to create their atmosphere/trademark, and also report that, without the massive use of the echo, the voice of Harry McVeigh is not as glamorous as it sounds.

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