No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060609

22 giugno 1974


Mi ricordo quella sera come se fosse adesso. Avevo 8 anni da poco, e mi piaceva il calcio, forse più di adesso. Anche a mio padre piaceva.
Erano i primi Mondiali che vedevo con una certa cognizione (nel 1966 in Inghilterra ero appena nato, e quelli del 1970 in Messico me li ricordo bene, ma perchè le partite dell'Italia furono riproposte un sacco di volte in seguito), li seguivo con avidità e interesse. Quando mio padre non era a lavoro (faceva il turnista) vedevamo le partite insieme. Quella sera, ignaro della politica, parteggiavo per la Germania Ovest, perchè c'era Beckenbauer e perchè mi sembrava giocasse molto meglio di altri, mentre mio padre, da sempre politicamente al centro ma sbilanciato sulla destra, per farmi dispetto teneva alla Germania Est, nonostante avesse, a differenza mia, ben presente cosa rappresentasse la allora DDR.
La DDR impose un catenaccio stretto e agì di contropiede. Non fu una bella partita, ma fu vibrante: anche alla televisione, era palpabile l'importanza socio-politico/emozionale della sfida.
Al 77esimo successe quello che nessuno avrebbe mai immaginato: Jurgen Sparwasser siglò l'1 a 0 per la DDR, quella comunista, sulla RFT, quella filo-americana. Mio padre iniziò a prendermi per il culo e io, che non ci potevo credere, mi misi a piangere come un bambino, quale ero.
La partita finì con quel risultato, e rimase nella storia come Jurgen Sparwasser.

A parte la magia dei Mondiali di calcio, che rimane nonostante l'Italietta di Moggi, la cosa più strana sapete qual è?
Che io sono diventato di sinistra.

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