20070731
convinzione
Calatrava
cocaine
multiculture
stop trying to save Africa
linea morta
Evidentemente, al peggio non c'è mai fine. A pochissima distanza dal precedente e ridondante Both Sides Of The Gun, Harper ci riprova, evidentemente per battere il ferro della popolarità ormai conclamata. Il risultato è un disco imbarazzante per un artista (o forse dovrei dire ex) della sua portata. Un disco dove manca la magia, il trasporto, e perfino un singolo trascinante (ma questo ormai non conta: se dal precedente sono riusciti a far digerire alla massa una schifezza come Better Way si può fare di tutto a questo punto).
20070730
verona - sambonifacese
VERONA - La Lega Professionisti Serie C ha reso nota la composizione dei Gironi della Coppa Italia Serie C 2007/2008 alla quale sono ammesse 110 società di cui 36 Serie “C/1”, 54 Serie “C/2” e 20 Serie “D” indicate dal Comitato Interregionale.
Hellas Verona è stato inserito nel Girone E, insieme a Carpenedolo, Lumezzane, Rodengo Saiano e Sambonifacese.
la radio vergine
20070729
famolo strano
Diversamente sesso
Italia - Europa
I disabili e il bisogno di fare l'amore. La ricerca dell'orgasmo (e dell'affetto). A pagamento. Tra segreti e imbarazzi tutti italiani. All'estero, invece, ci pensa lo Stato
di Ambra Radaelli
A volte il corpo è ferito. A volte lo è la mente, o lo sono entrambi. Il desiderio, però, resta, e chiede di essere soddisfatto. Per questa ragione, non pochi disabili (o, come sarebbe più appropriato dire, diversamente abili) si rivolgono alle professioniste del sesso. In alcuni Paesi stranieri con l'aiuto delle associazioni, talvolta addirittura con contributi economici pubblici. In Italia, questo non succede: tutto è lasciato ai soliti metodi, gli stessi da sempre. L'ipocrisia è padrona. E dati precisi non ce ne sono. Per fare luce sulla situazione, l'unico modo è affidarsi alle storie.
La prima è quella di Edoardo Facchinetti (nessuno degli intervistati ha chiesto di essere indicato con un nome falso). Ha 48 anni ed è affetto da tetraparesi spastica. "Non sono autosufficiente. Ho bisogno di essere assistito per scrivere, per mangiare, per i bisogni fisiologici". Racconta di contattare le sex worker "prevalentemente per strada, accompagnato da un amico o da un parente che mi fa da portavoce". Talvolta è stato rifiutato, ma soprattutto perché le donne, "quando vedono due uomini insieme, si spaventano". Alla domanda se abbia mai cercato fidanzate o amanti, disabili o no, tra le donne che non si prostituiscono, risponde, educato ma deciso: "Se mi rivolgo al sesso a pagamento è perché non ho ancora incontrato la persona, uomo o donna, che faccia scattare l'innamoramento prima e poi l'amore". Facchinetti, che si dichiara bisessuale, delle associazioni straniere che offrono sesso a pagamento ai disabili pensa "tutto il bene possibile". Anche perché applicano prezzi chiari e non troppo elevati. Spiega: "La mia pensione di invalidità civile - e faccio notare che sono invalido al cento per cento - ammonta a 260 euro. Poi c'è l'assegno di accompagnamento, 360 euro, che va alla famiglia o alla struttura presso cui il disabile vive. Con le prostitute, sulla strada me la sono cavata con 30 euro; in albergo, prima del cambio della moneta, con 200 mila lire per la prestazione più 70 mila per la stanza". Insomma, un incontro non esattamente alla portata di tutti, quando in casa entrano così pochi soldi. Sarebbe auspicabile un contributo pubblico? "Stante così la situazione italiana", risponde Facchinetti, "chiedere contributi anche per questo aspetto mi sembrerebbe una sciocchezza. Purtroppo, ne approfitterebbero i soliti, che non ne avrebbero bisogno né diritto. Sarebbe più utile investire sugli eventuali operatori e operatrici, perché ritengo che l'assistenza sessuale faccia parte del concetto più ampio di lavoro di cura".
Niente effusioni, please
Per osservare il fenomeno dall'altra parte, ascoltiamo Ornella Serpa del Codipep (Coordinamento per la difesa delle persone prostitute) di Roma. "Nel tempo ho abbandonato qualsiasi pregiudiziale fisica, e ho imparato ad avvicinarmi a qualsiasi uomo, senza differenze, con sensibilità e rispetto. Il piacere va ben oltre il modello di efficienza che ci viene imposto". Un cliente disabile le è capitato una volta sola. "È stato il tassista ad approcciarmi, e a fissare i termini dell'accordo. Dopo di che, dall'auto è sceso un ragazzo bellissimo: alto, magro, moro. Ma con evidenti problemi di deambulazione, tanto che, pur con le stampelle, ci ha messo parecchio a percorrere il tragitto tra il mio portone e l'appartamento. Il tentativo di avere un rapporto sessuale è fallito, a causa di un suo problema di erezione. Il ragazzo mi ha spiegato - a modo suo, perché aveva difficoltà nella parola - di non essere tanto interessato all'orgasmo, quanto a un rapporto affettuoso, tenero. Io, però, non offro effusioni, sia perché non mi piacciono sia perché voglio sia chiaro che sono una prostituta: oggi mi si trova qui e domani non so. Così gli ho restituito metà dei soldi, e ho rifiutato di dargli il mio numero di telefono". Serpa nega che il desiderio dei disabili si possa soddisfare con il sesso a pagamento: "Le persone, come quel cliente, presentano una richiesta affettiva che va ben oltre l'orgasmo. È necessario porsi il problema, ma più che altro cercando di cambiare la società, con campagne informative serie. Viceversa, oggi il tema è lasciato alla Chiesa, con la doppia conseguenza della sessuofobia e della sessuomania".
La sua parte di bellezza
Lucia Frisone ha 80 anni, la licenza elementare e una tranquilla famiglia in Sicilia. Tranquilla fino al 1966 quando, dopo due figlie, viene alla luce Fulvio, oggi fisico nucleare all'università di Catania. La sua storia è raccontata nel libro Il figlio della luna di Mauro Caporiccio (ed. Il Saggiatore), che ha ispirato una fiction su RaiUno. Una cattiva assistenza durante il parto lascia il bambino con una tetraparesi spastica con distonia. Ovvero: disabilità totale. Lucia si dedica a lui, tanto che Fulvio, a quattro anni, riesce a esprimersi a parole. Finché, a 16 anni, manifesta un primo interesse per il sesso. Racconta la madre: "Mio figlio iniziò ad ansimare, e a compiere movimenti scoordinati. Mi voltai e vidi la televisione accesa: mostrava due attori che si baciavano con passione. Gli chiesi: "Fulvio, vuoi per caso una signorina?", e lui mi fece più volte segno di sì. "Va bene, amore", risposi. Così mi rivolsi a un amico, membro delle forze dell'ordine, per avere alcuni indirizzi.
Io e mio marito accompagnammo Fulvio sotto l'edificio dove le prostitute lavoravano, ma solo loro due salirono. Li vidi ridiscendere poco dopo: "Nessuna lo vuole perché è su una sedia a rotelle: dicono che fa impressione", spiegò Carmelo. Richiamai il mio amico che, questa seconda volta, mi diede solo un indirizzo: quello del protettore. Quando ci recammo da lui, per raccontare quello che era successo, ci disse: "'O saccio, saccio tutto. Ma non posso obbligare una donna, se l'aspetto dell'uomo che ha davanti la infastidisce". Carmelo insistette un po', ma l'altro sembrava deciso. Finché non lo afferrai per la camicia: "Lei mi deve aiutare", gridai in lacrime, "se mio figlio non va a donne, odierà il mondo! Dio ha creato questa unione tra sessi, perché Fulvio non può goderne?". Il protettore cedette: "Porta o' picciriddo".
Tuttora, quando Fulvio vuole incontrare una sex worker, Lucia gli dà i soldi in buste chiuse, "per non offendere queste donne che comunque lavorano, e alle quali dovremmo essere grate. Non solo: io e mio figlio andiamo a prendere la ragazza e la portiamo qui a casa, nel letto di mio figlio, in un luogo pulito, perché sia un'esperienza bella, dignitosa. Sono donne giovani e carine: Fulvio deve avere la sua parte di bellezza".
Lucia Frisone è fortemente a favore della riapertura delle case chiuse: "Un po' per le donne, che ora sono sfruttate, umiliate e a rischio della vita. Anche per i ragazzi come il mio, però. Perché, se gli uomini sani non hanno problemi, gli altri come fanno?". Già. E come fanno le donne diversamente abili? Lucia Frisone afferma che avrebbe fatto lo stesso per una figlia femmina, ma possiamo immaginare come molte madri ragionino diversamente. Ileana Argentin, affetta da amiotrofia spinale, è consigliere delegato del Comune di Roma per l'Handicap, nonché da sette anni fidanzata di Sandro. Il suo libro autobiografico Che bel viso... peccato (Donzelli) racconta una sessualità piena e felice, in barba alla curiosità morbosa e allo scandalo della società, che "considera i diversamente abili eterni bambini".
"Fare sesso è diverso dal fare l'amore", osserva Argentin. "La possibilità del sesso a pagamento per i disabili è necessaria. Sarebbe bene iniziare anche in Italia un percorso simile a quello dell'Olanda", dove esiste un'associazione ad hoc. Dovrebbe rivolgersi anche alle donne, per cui "il problema è enorme. Un uomo paraplegico può trovare una compagna che lo accolga, perché la cultura collega il femminile alla maternità. Non accade il contrario, e la colpa è anche un po' delle diversamente abili, che si pongono sempre e solo come amiche". Argentin fa inoltre notare come la disponibilità di "servizi sessuali" eviterebbe la penosa situazione che chiunque si interessi al problema conosce: madri e sorelle si sentono in dovere di soddisfare i propri congiunti, i padri di insegnare loro la masturbazione.
Un "altro" corpo, stesso stupore
Non tutti sarebbero d'accordo con l'istituzionalizzazione dei servizi sessuali alle persone affette da handicap. Nel libro Eros e disabili (ed àncora), la psicologa Rita Gay, autrice assieme a Michele Di Bona, osserva che "bisognerebbe chiarire il senso di questi servizi, che ovviamente non si occuperanno solo di prestazioni sessuali; forse di aiuto alla masturbazione, forse di compiti che non riguardano solo la genitalità. Il termine "prestazione", poi, è lontano da una visione della sessualità veramente umana. Sarebbero più utili psicologi capaci di aiutare il disabile a decifrare meglio i suoi stessi bisogni, che non possono essere risolti da una prestazione tecnica, mercificata o no, che umilia entrambi i soggetti".
Più sfumata la posizione di Patrick Giovannetti, psicologo che si occupa di handicap: "Vanno distinti i disabili solo fisici, che gestiscono affettività e sessualità nel modo più "normale" a loro possibile e spesso realizzano un rapporto di coppia anche con partner normodotati, e quelli psichiatrici, che possono reagire all'astinenza con aggressività, con l'inibizione, o sublimandola con carezze e baci. Quest'ultimo atteggiamento è, per ragioni culturali, più diffuso tra le donne, che non ho mai sentito manifestare l'esigenza di avere un rapporto completo. Un maschio con ritardo cognitivo può chiedere di essere messo in contatto con una prostituta. Noi operatori non lo accontentiamo, ma spesso i familiari e gli amici sì. Non so se istituzionalizzare il sesso a pagamento per i disabili sia un bene o un male. Ma è essenziale che tutti i soggetti abbiano la possibilità di esprimere le proprie motivazioni: è una libertà da tutelare". L'ultima parola va a Francesco Ventriglia, ballerino del Teatro alla Scala di Milano e coreografo di Il mare in catene. Lo spettacolo (da cui è tratto questo servizio fotografico), che sarà in tournée in tutta Italia durante la stagione 2007-2008, è stato ispirato da una riflessione sul corpo disabile e affronta il tema dell'eros. Portando in scena i ballerini del teatro alla Scala di Milano sulle sedie a rotelle. Ventriglia ha frequentato a lungo il centro di recupero per le lesioni al midollo spinale dell'ospedale Gaetano Pini di Milano, scoprendo che "disabilità non significa dimenticare l'amore né l'eros. Ho conosciuto donne che sono comunque diventate madri, uomini con fidanzate bellissime. Gli obiettivi dell'essere umano rimangono gli stessi, anche se cambiano i modi per raggiungerli. Un corpo "difettoso" permette di amare con la stessa intensità e lo stesso stupore".
Europa: le relazioni "alternative"
Sono diversi i Paesi stranieri che offrono ai disabili la possibilità - e talvolta l'aiuto economico - per incontrare sex worker. Anche tra le polemiche, come
in Danimarca, dove l'opposizione ha definito il programma pubblico che paga
le prostitute per i portatori di handicap "un modo immorale di spendere i soldi dei cittadini". In Svizzera e Germania è possibile beneficiare di "assistenti sessuali", che hanno seguito corsi di formazione.
In Olanda è attiva la Sar (Associazione per le relazioni alternative), fondata
25 anni fa da René Vercoutre e da altri disabili. "L'idea ci venne dopo alcune esperienze poco felici con le prostitute: qualcuna si era presa i soldi senza poi fare nulla, qualcun'altra aveva aggiunto uno zero alla cifra su un assegno... cose così", ricorda Vercoutre. Ora lavorano per la Sar - che per la verità si occupa solo di mettere in contatto telefonico domanda e offerta - 12 donne (di cui due vivono in Belgio, altro Paese dove l'associazione è attiva, assieme alla Germania), due uomini gay e uno bisessuale, tra i 38 e i 58 anni.
Tutti sono stati selezionati tra infermieri o persone con esperienza nel lavoro
con i disabili. Una è madre di un ragazzo handicappato. "Oltre al sesso, rigorosamente "sicuro", offriamo attenzione personale e consulenza, per esempio alle coppie in cui uno dei due membri diventa disabile". Un'ora e mezzo costa 85 euro. Tremila i contatti annui, per 550 pazienti tra cui nove donne, tra
i 18 e i 102 anni ("Il 102enne ebbe la sua prima visita Sar come regalo dalla figlia 64enne"); ogni anno se ne aggiungono 110. Più o meno metà sono disabili fisici, metà psichici. Il vantaggio di questa attività? "Il paziente acquista più sicurezza in tema di sessualità, e così è facilitato nell'iniziare una relazione. Molti, dopo essere diventati nostri clienti, si sono addirittura sposati".
I contenuti degli ultimi 5 post sono tratti da www.dweb.it
giornalismo nu style
Se il giornale è delocalizzato
La stampa in Occidente soffre la concorrenza gratuita di Internet, in India, invece, ha un futuro radioso davanti a sé
di Federico Rampini
James Macpherson è proprietario e direttore del Pasadena News, online dell'omonima città californiana situata nell'area metropolitana di Los Angeles. Il suo sito vanta 45mila frequentatori al mese e gli affari vanno piuttosto bene. Per fornire ai lettori un'informazione completa sulla vita politica locale, ha assunto due giornalisti che seguono i lavori del consiglio municipale di Pasadena. Con i loro stipendi Macpherson non si è certo rovinato. Uno dei due giornalisti guadagna 700 euro lordi al mese, l'altro 500. Viste le retribuzioni abituali nel loro Paese non hanno ragione di lamentarsi. Perché uno vive a Mumbai e l'altro a Bangalore. Il consiglio comunale di Pasadena trasmette le sue sedute su Internet, quindi i due cronisti indiani possono seguirle quasi come se fossero sul posto. Per eventuali interviste ai politici della città, la email è ormai usata spesso anche dai reporter californiani. "Certi lavori nei giornali possono essere fatti facilmente da gente che vive in un altro continente, con dodici ore di differenza nel fuso orario, a salari molto competitivi", sostiene Macpherson. Prima di dirigere il sito online, lui aveva una piccola azienda di abbigliamento e commissionava vestiti in India e in Vietnam. I due redattori indiani li ha trovati mettendo un'inserzione, naturalmente online, sul popolare sito di annunci Craigslist. Alla descrizione del lavoro ha aggiunto: "La distanza tra California e India non sarà un ostacolo, una volta che avrete acquisito dimestichezza col gergo dei nostri politici e con i problemi della città". Secondo lui per i contatti con i membri dell'amministrazione "usare l'instant messaging è come sbirciare una persona da dietro le spalle". Mentre i lettori di Pasadena News dormono, i due indiani da 15mila km di distanza scrivono le cronache cittadine. La portavoce della giunta comunale Ann Erdman ha commentato: "Purché le notizie siano corrette non ho nulla da obiettare".
Dopo i call center delle compagnie aeree e delle catene alberghiere, dopo la manutenzione del software, dopo i grandi studi legali, i commercialisti e i centri ospedalieri americani che hanno spostato in India intere mansioni e centinaia di migliaia di posti di lavoro, è l'ora della delocalizzazione del giornalismo. La trovata del Pasadena News ha fatto scalpore per il carattere locale della sua informazione ma non è una primizia nel mondo dei mass media. La Reuters, una delle maggiori agenzie del mondo, ha trasferito in India gran parte della "manifattura" dei suoi notiziari economico-finanziari. Se le Borse di Londra e Wall Street sono ormai dei luoghi virtuali dove le transazioni avvengono su schermi informatici, i giornalisti che ci informano sui movimenti degli indici Dow Jones e Footsie sempre più spesso lavorano a Mumbai e Bangalore, come i due del Pasadena News. E mentre a New York il Wall Street Journal insidiato da Rupert Murdoch si appresta a varare un piano di licenziamenti, il nuovissimo quotidiano economico indiano, Mint, ha già ricevuto centinaia di email con curriculum vitae da giornalisti americani e inglesi che cercano un posto di lavoro in India. Perché se in Occidente la stampa soffre la pressione della concorrenza gratuita di Internet, qui i giornali scoppiano di salute e le tirature salgono.
L'India ha già 300 quotidiani importanti, con una diffusione complessiva di 157 milioni di copie al giorno, in aumento del 13 per cento da un anno all'altro. Nonostante l'affollamento di testate ne continuano a nascere di nuove. A New Delhi sono stati lanciati nel corso del 2007 due tabloid. Per l'informazione economica ci sono ormai sei giornali concorrenti a Mumbai e cinque nella capitale. Gli investimenti pubblicitari crescono a un ritmo doppio rispetto all'aumento già poderoso del Pil, cioè del 20 per cento all'anno. In questo boom della pubblicità la stampa scritta riesce perfino ad allargare la sua quota di mercato, nonostante il proliferare di emittenti televisive. I più dinamici sono i giornali in lingua inglese come The Times of India e The Indu. Tutti insieme gli anglofoni raggiungono 35 milioni di copie di tiratura quotidiana; si aggiudicano quasi la metà di tutti gli investimenti pubblicitari perché sono letti dai ceti più ricchi. Secondo il direttore di Asian Age, M.J. Akbar, "l'inglese è la lingua delle ambizioni e la lettura del giornale è uno status symbol dell'ascesa sociale, per cui i quotidiani in inglese sono la scala su cui i nuovi ceti vogliono salire". In un Paese dove il ceto medio continua ad allargarsi e il tasso di alfabetizzazione è destinato a migliorare, la stampa ha ancora un futuro radioso davanti a sé.
calcio ecologico
Nessun gadget inquinante o slogan violento per la prima squadra di calcio al mondo che gioca in difesa dell'ambiente. Il cui motto è: "The world's first carbon neutral soccer team". Spiegano subito come il loro nemico numero uno non è tanto l'avversario sul campo, quanto l'inquinamento atmosferico. Dribbling e gol in nome della difesa della Terra, insomma. Lo spirito verde sembra aver contagiato non solo i giocatori ma anche i tifosi, che, sugli spalti, esibiscono spesso striscioni contro il riscaldamento globale e scandiscono cori in favore dello sviluppo sostenibile. E il loro pubblico è sempre più numeroso, tanto che la squadra ha trovato uno sponsor, un'agenzia di viaggi. Eco-friendly, naturalmente. Un primo successo, i Colorado Rapids l'hanno già raggiunto: il consiglio comunale di Boulder, la loro cittadina, ha votato all'unanimità un ordine del giorno che aderisce al protocollo di Kyoto.
Monica Lang
ancora donne
Sentite qua.
Non fate figli, please
PROVOCAZIONI
"Giovani, crescete, ma non moltiplicatevi!".
La scrittrice Corinne Maier rompe un tabù con un inno alla non maternità
di Maria Grazia Meda
Consiglio per le giovani generazioni: crescete, ma per favore non moltiplicatevi. Ecco l'ultima provocazione di Corinne Maier, scrittrice e psicanalista francese, famosa per aver scritto Buongiorno lettino, Come sopravvivere alla psicanalisi ridendo e soprattutto Buongiorno pigrizia (Bompiani), un breve libro nel quale proponeva una teoria della resistenza passiva in ufficio, cioè come portare a casa lo stipendio lavorando il meno possibile. Il manuale fu un caso editoriale e valse a Maier l'ammirazione incondizionata dei dipendenti dell'intero mondo industrializzato. Oggi si è spinta oltre. Il suo nuovo pamphlet - No Kid. Quarante raisons de ne pas avoir d'enfant (No Kid. Quaranta ragioni per non avere figli, ed. Michalon, uscirà per Bompiani l'anno prossimo, e di cui anticipiamo alcuni stralci) - forse non raccoglierà lo stesso incondizionato favore dei lettori. Perché, come lei sottolinea: "Sono pochissimi i genitori, e in particolare le madri, che hanno il coraggio di fare un vero coming out". Ecco: Corinne Maier ha fatto un coming out: confessa che le è capitato di rimpiangere di aver voluto dei figli. E aggiunge che, quando discute con le amiche, si rende conto che altre donne condividono questo inconfessabile sentimento. Ma lei ha avuto il coraggio di sancirlo con un libro. Provocazione? In parte. Attaccando il mito dei figli quale "bene più prezioso e gioia ineguagliata", Corinne Maier solleva alcune questioni scomode sul ruolo ricoperto dai figli nella società. Senza essere necessariamente d'accordo con lei, dopo averla ascoltata è impossibile non guardare con occhio diverso le famiglie che la domenica spingono passeggini e raccolgono giocattoli nei parchi o sulle spiagge: se potessero tornare indietro lo rifarebbero? Signora Maier rimpiange davvero di avere due figli? "Ci sono dei momenti in cui mi chiedo se ho fatto la scelta giusta e comincio a pensare a cosa avrebbe potuto essere la mia vita senza figli. Mi rendo conto insomma che certe scelte implicano certi sacrifici... Quindi sì a volte mi pento".E lo sanno i suoi figli? Ha detto loro, citando il suo libro, che sono dei "parassiti"? "Certo che lo sanno e non credo che sia così drammatico, sono abbastanza grandi per capire che magari uno non ha voglia di essere sempre lì sull'attenti quando si svegliano al mattino, di pianificare tutta una vita in funzione dei loro bisogni... di fare da domestica...".Ma non è distruttivo far capire a un figlio che è di troppo? "Se ne dicono tante di cose... Le faccio una domanda: crede che sia sano proiettare sui figli tutti i nostri desideri e le nostre aspirazioni?". Si spieghi."Oggi gli adulti proiettano un'infanzia ideale sui figli, viziandoli senza responsabilizzarli. Nel contempo, ci si aspetta così tanto da loro in termini di socievolezza, di risultati scolastici, di eccellenza, di successo che i genitori saranno per forza delusi e i figli schiacciati dal peso della pressione".È per questo che lei dice che le persone felici sono quelle alle quali non è stato chiesto nulla? "Ripeto: non credo che esista una ricetta miracolosa per far crescere degli individui felici e realizzati ma sono convinta che meno ci si aspetta dai figli e maggiori saranno le sorprese positive. Perché non ci sarà la pressione del risultato. Dai miei non aspetto nulla".Lei stigmatizza la costruzione dell'immagine dei figli contemporanea."Schematizzo: in passato i figli erano pensati in termini utilitaristici. Nelle classi alte servivano alla trasmissione del titolo, del patrimonio, dei valori. A rinnovare le élite e a forgiare le alleanze. Nelle classi povere erano delle braccia, forza lavoro e - caricaturando - il bastone della vecchiaia. Oggi sono un'altra cosa ancora".Infatti scrive che nella nostra società il bambino è re: come lo spiega?"È una questione interessante. Certamente, nella nostra società completamente votata al consumismo, i figli sono un oggetto ricercato e prezioso. Un oggetto meraviglioso che dovrà colmare i tanti vuoti della solitudine contemporanea, un oggetto che dovrà realizzare i sogni del genitore. E poi il figlio riempie il vuoto lasciato da un desiderio forte che non abbiamo il coraggio di realizzare". Infatti nel libro lei dice che spesso usiamo il pretesto dei figli per non fare certe cose."Sì, si guardi intorno: la coppia che non divorzia "per il bene dei figli" e vive una relazione miserabile, o le persone che si privano di un certo tipo di vita, di carriera, di avventura con la scusa dei figli, ma in fondo perché non hanno il coraggio di affrontare e realizzare i propri desideri".Secondo lei carriera e figli sono aspirazioni inconciliabili. "È una questione complessa ma osserviamo ad esempio la situazione francese: lo Stato promuove una forte politica natalista con un sistema abbastanza efficiente di sussidi, asili nido e doposcuola. Eppure anche se le donne vengono spinte a lavorare rimangono in posti subalterni". Perché?"Perché è troppo faticoso! Stando alle statistiche in Francia le donne hanno il primo figlio a 30 anni. Non sono ancora all'apice della carriera e quindi non guadagnano ancora a sufficienza per pagare una tata a tempo pieno. Devono lavorare il doppio di un collega maschio e la carriera ne risente".Nel suo caso lavorava 70 ore alla settimana: 40 in ufficio e 30 con i figli..."È sfiancante. Con ritmi così non si ha più energia. Altro che far carriera! Credo davvero che l'unico modo per essere felici con dei figli è di essere ricchi".Ecco perché lei dice che per Madonna e Angelina Jolie è facile circondarsi di bambini."Sarebbe assurdo negarlo: con dei mezzi economici importanti ci si può permettere una governante e uno stuolo di super nanny. Semplifica la vita". Le donne sono coscienti degli ostacoli che incontreranno, eppure continuano a coltivare il desiderio di maternità."Mi sta dicendo che tutte le donne desiderano avere un figlio? Non credo proprio".Diciamo che ci sono poche donne che e-sprimono un chiaro desiderio di non procreare. Come lo spiega?"."Penso che sia una costruzione sociale, una pressione fatta sulle donne".Nei Paesi dove è stato imposto il controllo delle nascite non è stato sradicato il desiderio di procreare."Continuo a pensare che oggi un figlio sia un puro oggetto capitalistico. Ma è chiaro che ci sono anche fattori più profondi quali un certo modo di ripagare un debito verso i propri genitori procreando e una certa idea d'immortalità espressa attraverso la prole. Aggiungo che i figli sono un importante elemento di integrazione sociale e, per dirlo con termini freudiani, sono un fallo ambulante, un oggetto magnifico che ci riempie".Un oggetto che faciliterebbe la carriera politica. Perché? "Perché un capo di Stato senza figli è sospetto. A livello inconscio la nostra società giudica in modo negativo una persona senza figli. Come se la persona in questione fosse incompleta e - caricaturando - immatura. In particolare per chi vuole condurre una carriera politica, la mancanza di figli può essere un handycap: come se mancasse l'esperienza di gestire una famiglia, direi quasi l'esperienza della vera vita". Insomma un genitore è più rassicurante di una persona senza figli."Sì, l'individuo senza figli è spiazzante, è un elettrone libero che dipende meno dalla struttura sociale".Infatti lei parla del ruolo normativo dei figli nella nostra società."Dico che una coppia con figli è più facilmente "controllabile"". Che significa?"Una coppia con figli non cambierà mai attività, città, amicizie sulla base di un colpo di testa. Non potrà permettersi un comportamento asociale, non si ribellerà facilmente proprio perché deve pensare al benessere dei figli. Un individuo o una coppia senza figli sono molto più liberi e imprevedibili. In un certo senso il nucleo familiare è un elemento stabilizzante della società, è il collante di un certo ordine e conformismo. Provi a immaginare un gruppo importante di persone che decide di non procreare e di realizzare invece i propri desideri: non c'è nulla di più sovversivo!".Lei dice anche che il capitalismo adora i bambini."Nel libro scrivo che un figlio è il più fidato alleato oggettivo del capitalismo nel senso che è il più potente motore di consumo della nostra società. Provi a pensare a quanti prodotti superflui e inutili compriamo ai nostri figli: lo sa che in Inghilterra due terzi dei bambini tra i 6 e 13 anni hanno già un cellulare? È così essenziale per lo sviluppo che un bimbo di otto anni abbia telefono, gameboy, costose trading cards che perde sistematicamente e delle sneakers da 100 euro?". Aggiunge che la società ama i neonati e i bambini piccoli. Ma quando arrivano a 18 anni li abbandona. "Perché li amiamo in quanto oggetto. Ma quando diventano soggetto è tutto molto più problematico e nessuno si preoccupa del loro avvenire. È drammatico vedere tutti questi giovani vittime della precarietà e senza sbocchi. È un paradosso interessante: abbiamo dedicato uno spazio enorme ai piccoli ma una volta cresciuti né lo Stato né la società attribuiscono loro un posto".Ci dia il motivo principale per non avere figli."Se vogliamo davvero realizzare i nostri sogni e i nostri desideri, dobbiamo sapere che i figli sono un ostacolo a questa realizzazione".E se una donna le rispondesse che la sua più bella realizzazione sono, appunto, i figli?"Avrei dei dubbi sulla sua sincerità: mi interesserebbe andare oltre le apparenze e scavare nel vissuto di questa persona".
Motivo 2: Il parto, una tortura"La realtà è che per partorire ci vogliono ore, a volte un'intera giornata; ti ritrovi immobilizzata come un grosso scarabeo con un tubo piantato nella schiena; quando arrivano le contrazioni hai l'impressione che la pancia ti esploda dall'interno... Il parto significa dolore, sangue e fatica (e sembra anche un po' di cacca, un omaggio per l'ostetrica o il ginecologo). Avete presente la scena di Alien, quando un mostro esce dal corpo di uno dei protagonisti, squarciandogli la pancia? Sapete perché è così famosa? Perché si avvicina molto alla nascita, perbacco!".
Motivo 8: Chiuderete con i giochi "I bambini sembrano fatti apposta per impedirvi di godere delle gioie della vita. È il lato nascosto del loro bel faccino. Credetemi: in questo settore il marmocchio mostrerà un'inventiva straordinaria. Si ammalerà quando avete deciso di uscire a divertirvi e vi romperà le uova il giorno del compleanno, quando speravate di festeggiare con gli amici. Non accetterà che invitiate a casa uno sconosciuto per passarci la notte e voi eviterete di farlo, per non rischiare di 'traumatizzarlo'. E poi si ingegnerà per strillare proprio quando vi infilate sotto le coperte con il partner. Ammesso che dorma nella sua cameretta".
Motivo 9: Ammazzerete il desiderio "Spesso è proprio durante la gravidanza che ha inizio un lungo inverno sessuale. Una brutta notizia. E l'astinenza non cesserà con la nascita. Non ti viene di certo voglia di fare l'amore dopo un'episiotomia e anche nel caso ti venisse, il dolore va avanti per settimane. Ma lo sapete, che cos'è un'episiotomia?".
Motivo 12: "Il bambino è una sorta di nano depravato, di una crudeltà innata" (Michel Houellebecq)"La nostra visione del bambino è plasmata da Rousseau. Questo autore, che si liberò dei figli affidandoli all'assistenza pubblica, celebra con grande sensibilità l'analogia fra il bambino e il selvaggio. L'uno e l'altro vivrebbero in comunione con le cose, nell'apprendimento del vero, in una purezza non ancora alterata dalla civiltà. Un po' di serietà, per favore. L'innocenza di un bambino - lo diceva già Sant'Agostino - ha a che vedere con la debolezza dei suoi arti, non certo con le sue intenzioni. Il bambino è come il vostro cane: se fosse due o tre volte più grande, sarebbe un animale feroce, e il vostro peggior nemico". Motivo 38: Perché ammazzarsi di fatica per un futuro incerto?"Porterete sulle spalle vostro figlio per decine di anni. Un vero e proprio fardello, di cui farete fatica a sbarazzarvi. Un consiglio: invece che accollarvi un simile parassita, scegliete piuttosto un gigolo. È più piacevole e almeno sapete fin dall'inizio per che cosa spendete i vostri soldi". (Da No Kid. Quarante raisons de ne pas avoir un enfant. © Corinne Maier, ed. Michalon)
donne
La conclusione è semplice ma interessante. Credo di avere molte amiche, non so perchè a dire la verità, me lo chiedo spesso, e mi impegno ad essere amico leale ma soprattutto a trattare le mie amiche con dignità totalmente uguale a quella con la quale tratto i miei amici maschi. Di più, non posso fare, se non sperare per loro che, se proprio vogliono trovare un uomo, ne trovino uno che non le "schiaccia" ma le rende libere soprattutto di esprimere le loro vocazioni e le loro attitudini, senza tarpar loro le ali, che in molti casi, sono ali splendide che sorreggono il volo di un'intelligenza superiore alla media, e una profondità che spesso ti destabilizza.
A voi la lettura.
Invece Concita
40 anni, 2 lauree e un bel sedere
Nel dibattito estivo "meglio studiare o sedurre, essere simpatiche o intelligenti" aggiungo una tradizione spagnola: la topolina con la scopa
di Concita De Gregorio
Propongo di estendere all'autunno e all'inverno lo strepitoso dibattito e-stivo su lauree e sedere: in Italia, per una donna di 40 anni, è più conveniente avere due lauree (e un master, una specializzazione, un dottorato, sei libri pubblicati, 200 articoli su riviste specializzate) o un sedere ancora valido, capace di attrarre interesse ed eventualmente produrre reddito? Suggerisco alcuni corollari a mio giudizio altrettanto interessanti. È meglio lavorare molto e guadagnare qualcosa (mai molto, certo) o cercar qualcuno disposto a mantenervi vita natural durante? Meglio esser simpatiche e sciocche, o scontrose e intelligenti? È meglio vivere libere e sole o vincolate e in compagnia? Grasse e felici o magre e infelici?Avevo una vecchia zia, che dovendo trovare una dote nella figlia bruttina e lenta d'ingegno, diceva: si appoggia benissimo, guardate che eleganza. Qualche talento bisogna pur averlo. Meglio più d'uno, potendo scegliere. Non esser condannati all'alternativa tra un bel curriculum e un sedere piatto: coltivare aspirazioni plurime. La stessa zia, messa di fronte a un pretendente di un'altra sua figlia - "non ha una lira ma è bellissimo" - le spiegava paziente che "le due doti non stanno nella stessa cesta". Si possono anche avere modiche quantità di bellezza, saggezza e fortuna insieme. Scherzo, ma il tema è serio. Parliamone pure tutto l'anno, incessantemente, di lauree e sederi: parliamone finché qualcuno dica basta, vi prego, sono meglio le lauree, peccato per i sederi però finiamola qui. Parliamone così poi di certo, nel giro di pochissimi mesi, assisteremo a una rivoluzione paragonabile solo all'avvento della 500 nell'economia e nei costumi del Paese, tanto per restare a un altro dibattito d'attualità. Di seguito avremo, per sfinimento, plurilaureate o anche no, non importa, alla guida dei partiti d'opposizione e di governo, delle maggiori banche, di giornali, centri di ricerca, catene alberghiere, eventualmente del Paese. Gianni Clerici è già dell'avviso che sarebbe meglio così: guardate lo sport, dice al resto del mondo, guardate cosa fanno le donne nello sport e svegliatevi. Il risveglio collettivo s'annuncia per l'autunno, congediamoci da questo faticoso, malinconico luglio: ci aspetta un anno grandioso. È uno scherzo anche questo, ma ridere fa bene. Ho trovato un libriccino intitolato Psicologia femminile, è del '43. "La volontà che la donna metterà nella riuscita nello studio sarà a detrimento di un'altra sua funzione: di questo soffriranno i figli e la razza". Fa veramente ridere, eppure... Il tema dell'alternativa fra laurea e sedere, fra emancipazione e "vocazione femminile" - alla seduzione, alla maternità - come si vede è intatto. Da bambina mia madre mi regalò una spilla appartenuta a sua madre e, credo, a sua nonna: una topolina con una scopa in mano. Non l'ho mai indossata: sia il soggetto che l'attività mi parevano assurde. Quest'estate nel libro d'una psica- nalista spagnola, Mariela Michelena, best seller in patria, ho trovato la chiave della spilla. Il libro s'intitola Mujeres malqueridas, donne malamate. Vi ricordate la storia della topolina che scopava le scale, domanda. Spazzando trovò un soldo, pensò di comprarci un fiocco rosa per esser più bella e trovare marito. Si presentarono pretendenti d'ogni tipo. Dopo aver a lungo pensato scelse il gatto. Naturalmente il gatto un attimo dopo averla sedotta fece quel che doveva: la mangiò. La psicanalista riflette pagine e pagine sulla vocazione di donne "anche molto colte, indipendenti, forti" a scegliere il gatto. Dice che si tratta di un eccesso di autostima, non di un difetto: vedrai che io saprò redimere il gatto, a me il gatto non mi mangia. Ho chiesto a mia madre: dice che è tradizione in Spagna regalare alle bambine "la topolina". Un'antica saggezza, un amuleto contro una tentazione nei secoli intatta. Le lauree non bastano, e un bel sedere, come il fiocco, semmai accelera il disastro.
20070728
follia
20070727
fight fire with fire
20070726
run to the Hill
ci ruma cata ossi
tanta gente capita su questo blog utilizzando i motori di ricerca. cercavano queste cose qua:
- elegantemente allezzito ...???chi traduce?
- "benedetta xvi" ...finalmente donna
- "due di picche"+"marco"+"siena" qui c'è una storia finita male
- "pesce che sa di pesce" giustamente!
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- babel c'era scritto nel biglietto che la giapponese sordomuta ha lasciato al poliziotto buono a sapersi
- baudo contro kaurismaki ubriacone dai fate la pace!
- death of angelo paracucchi italy povero
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- risparmio qualità "sapone sole" la qualità della vita conta!
- trasferimento in treno da dar es salaam a mwanza no alpitur?
- un altopiano dove lentamente scorre pigro il magdalena, eccolo qua!
olè!
l'oroscopo del giorno
Toro: le corna sono ormai assodate, quindi rifatti col campari, marte nel toro ti rendono nervoso , sciogli l'indifferenza dei tuoi cari con assalti ai tir
Gemelli: l'unione fa la forza, non lasciatevi condizionare dal condizionatore, uscite e siate recettivi nei confronti di altri gemelli
Cancro: saturno nel cancro vi rende piacevoli nelle cene di gala, vestitevi e profumatevi per migliorare il vostro sex appeal, farfalle sui fiori
Leone: non sempre si può avere tutto dalla vita, accontentatevi di un saluto di chi vi vuole bene, chiudete il conto in banca prima che vostro figlio ve lo prosciughi, la pesca in mare di oggi darà buoni frutti
Vergine: troverai il coraggio delle tue azioni nel pomeriggio, non sentenziare sui gusti culinari dei tui colleghi potrebbero fare la spia col capo relativamente alla puzza dei tuoi piedi
Bilancia: scriverai oroscopi come fossi il mago othelma, vedi di volare un pò più basso
Scorpione: attento alle scale sociali, non ritenerti ricco che in pensione tanto non ci arrivi, venere nello scorpione ti rende bel visto dal cardinale, è ora di chiedere un aumento
Sagittario: recati subito in posta, ci sarà un pacco che ti cambierà la vita
Capricorno: giove nel capricorno ti rende pranoterapeuta, prendi il primo aereo per il mozambico e cerca di diventare un santone, cibo e notorietà assicurate
Acquario: un bagno in piscina è sempre gradito, metti la cuffia e le ciabatte, urano nell'acquario è un segno di perseveranza , finirai il tuo puzzle
Pesci: chi lo dice che plutone nei pesci non ti dia un pò di fiducia? sii cordiale con le amiche se ne ricorderanno al momento del testamento
paradise now
Il disco nuovo, che pare si intitolerà La radiolina, uscirà a settembre. Per il momento, Manu ha già fatto centro per l'ennesima volta. Il singolo è tremendo, in senso positivo, ti si conficca in testa al primo ascolto, semplice, incessante, incalzante, una specie di crescendo rock e melodico, con il "tappeto" di una chitarra che alterna armonici a piccoli assoli con scale semplici, una sezione ritmica lineare che scandisce un tempo pari abbastanza veloce e sostenuto; il testo, diretto e senza peli sulla lingua, denuncia tutte le guerre del mondo, quelle famose e quelle dimenticate. L'inglese basico e pronunciato senza sforzarsi troppo, con tutte o quasi le consonanti dure, ha il suo fascino e, paradossalmente, è un valore aggiunto.
Bentornato Manu!
20070725
cassettina 3 all'inferno e ritorno
Books From Boxes Maximo Park
Everything Is Average Nowadays Kaiser Chiefs
Whiskey In The Jar Metallica
Crazy In Love Beyoncé
Satellite P.O.D.
Rainin' In Paradize Manu Chao
Standing In The Way Of Control The Gossip
Sabotage Beastie Boys
Cohiba Daniele Silvestri
Whip It Devo
Smokers Outside The Hospital Doors Editors
So Sorry Feist
Chain Of Flowers Grinderman
Pace Is The Trick Interpol
Here Comes The Flood Peter Gabriel
Umbrella Rhianna feat. Jay-Z
Rain The Cult
Illumination Rollins Band
Hold Me Daniele Silvestri
vacanze
intanto mi accorgo che sto leggendo tantissimo. il viaggio in treno per e da milano concilia la lettura, nelle ultime settimane ho letto in ordine sparso: simenon con alcuni suoi gialli, sandone dazieri e il suo gorilla, gomorra di saviano, ora sto leggendo le particelle elementari di houellebecq. mi piace, al mattino, quando prendo il treno prima del previsto, fare un giro alla feltrinelli di stazione garibaldi e sfogliare un pò di libri e poi comprane un paio. è rilassante. lo facevo spesso quando ero in città il sabato o la domenica pomeriggio. una passeggiata da casa a corso buenos aires e poi un oretta alla feltrinelli a sfogliare e leggere.
farlo ora prima di iniziare a lavorare da energia.
20070724
la coperta di Linus
radio
ora è arrivato linus come direttore artistico. in poche settimane la qualità della radio si è abbassata ad un livello mediocre. uno studio aperto radiofonico. una radio dee jay alternativa. linus ha licenziato mancinelli e gegè telesforo , che conduceva capital groove master il faro della musica jazz radiofonica. i dee jay (come voce degli autori) parlano ormai solo di notizie inutili, tipo quelle dei trafiletti presenti anche su repubblica.it che io non sopporto. si parla di notizie, non provate, che girano anche sui blog o sui siti nella rete. inutili e mediocri.
quindi basta.
cambio radio.
dopo qualche settimana di prove e ascolti, mi ha conquistato radio due. veramente superiore. ironica e intelligente. ottime trasmissioni, a tratti anche con musica molto ricercata e bravi dee jay.
in casa ascolto anche radio popolare, tanto per non perdere la vena critica.
playlist
Bad Religion New Maps Of Hell
Basia Bulat Oh, My Darling
Black Flag The First Four Years
Candie Payne I Wish I Could Have Loved You More
Daniele Silvestri Il latitante
Editors An End Has A Start
Interpol Our Love To Admire
Isis In The Absence Of Truth
Mammatus The Coast Explodes
Neurosis Given To The Rising
Roy Paci & Aretuska SuoNoGlobal
Rufus Wainwright Release The Stars
The Gossip Standing In The Way Of Control
Yeah Yeah Yeahs Is Is (EP)
paraguay
20070723
introducing
In fondo, perchè no? A Lucca si va in un'ora, e i concerti iniziano quasi in orario, l'inglesina è brava, i dischi non sono granché, ma non avendola mai vista, è un buon diversivo dell'ultimo momento per un venerdì sera improvvisamente scarico di impegni. Quindi, eccomi qui, fatto il biglietto sul momento, con un risparmio secco di 3-4 euro rispetto alla prevendita, tanto non vuoi mica che faccia il pienone, che mi avvio all'ingresso. Mi ferma una coppia di inglesi e mi chiede cosa succede, vedendo le transenne che impediscono l'ingresso alla piazza (domandandomi se parlo inglese, mi schermisco con un just a little, dopodiché rispondo semplice, e loro dopo un ah! mi augurano buon concerto). Dentro, pubblico giovane sotto il palco, adulto nelle retrovie. Fa un caldo torrido, e mi posiziono a distanza di sicurezza da chiunque. Le cronache parlano di 2500 persone, e più o meno posso concordare.
Si parte con una ventina di minuti di ritardo, la band (due tastieristi, due coriste, batteria, basso, chitarra, tromba e sax) introduce l'artista su note classiche, ed ecco la piccola (per modo di dire) Joss. E' scalza, as usual, indossa un vestitino celeste chiaro sopra al ginocchio, niente scollatura (né davanti, né dietro), i capelli sono lisci ed hanno sono riflessi fulvi. E' molto carina, pur se conserva la faccia leggermente paffuta e il ginocchio robusto. E' truccata sopra gli occhi, inclusi brillantini.
Mi attardo nella descrizione della persona, perchè sulla musica c'è pochino da dire. Arriviamo quindi dritti alle conclusioni. Il concerto dura un'ora e cinque minuti, un bis da una canzone compreso. Joss è timida come front-woman quanto è potente nella voce, un raro caso nel quale le coriste, due nere sovrappeso e simpaticissime, si vede dal sorriso, servono solo per fare il lavoro per il quale hanno questo nome: coriste. Quanti casi ricordo di artisti, vocalist, che alla prova del nove fanno fare il lavoro sporco ai coristi, appunto. Qui non è aria.
Band impeccabile, e anche un po' ingessata, onestissimi session man visibilmente esperti e navigati. La voce, dicevamo. E pensare che nelle poche frasi che dice tra un pezzo e l'altro, sembra fioca. Forse risparmia la voce, o forse no. Beve più volte una tisana da una tazzina.
Il problema sono le canzoni. Lo stile è soul, e dalla sua carriera si capisce che, pur essendo l'antitesi (bianca e inglese) di quello che, nell'immaginario collettivo è il soul, lei ce lo ha dentro. Ma, per assurdo, il suo miglior disco rimane il primo The Soul Sessions del 2003, quando aveva solo 16 anni, proprio perchè fatto interamente di cover. Se non sbaglio, stasera esegue solo Super Duper Love (Are You Diggin' On Me?), che difatti risulterà tra le migliori forse insieme a Right To be Wrong, dal secondo lavoro Mind, Body And Soul.
Cover, dicevamo. Cover di pezzi nemmeno troppo famosi, ma che si prestavano alla perfezione per definire la sensibilità dell'artista, mentre al contrario, nel percorso che segue, si è persa un po' alla ricerca di un cambiamento (magari è quello del quale parla Vinnie Jones nell'intro dell'ultimo Introducing Joss Stone), cambiamento che non ha migliorato (forse al contrario) la credibilità della Stone. E dal vivo si nota. Ed è un peccato, perchè i mezzi ci sono alla grande.
Manca perfino l'unico pezzo degno di nota dall'ultimo album, quella Arms Of My Baby che, a mio avviso, sarebbe capace di infiammare un pubblico meno ingessato (tra la band e il pubblico, quindi, sembrava di stare in ortopedia).
La chiazza di sudore sulla schiena della bimba, verso la fine del concerto, fa tenerezza come lei, nel suo complesso. Ha 20 anni, una discreta classe anche nelle movenze, una gran voce come detto, e quindi ha potenziale e tanto tempo davanti a se.
Per il discorso dei pezzi, del soul, non appena risponderà al mio invito a cena, magari glielo spiego io.
C'è di buono che alle 23 la piazza si svuota. Martedì prossimo ci sarà Lauryn Hill, e magari chi ci sarà avrà modo di rendersi conto di una certa differenza.
nabka
Il Ministro della Pubblica Istruzione israeliano, Yuli Tamir, un intellettuale con idee liberal, ha autorizzato che in un libro per le elementari si legga per la prima volta che, se gli israeliani chiamano la guerra del 48-49 "la Guerra d'Indipendenza", per gli arabi, al contrario è la Nabka, che significa "guerra disastrosa e catastrofica".
Il libro è destinato ad un segmento particolare della scuola, quello al servizio degli alunni arabo-israeliani, vale a dire i figli e i nipoti di quelle famiglie palestinesi che, proprio in seguito alla guerra del 48-49, piuttosto che affrontare un futuro da profughi, rimasero o tornarono nelle loro case e accettarono sotto il profilo giuridico cittadini israeliani.
Naturalmente, il deputato Zuvulum Orlev, del Partito nazionale religioso ha accusato Tamir di aver adottato una "decisione antisionista, che va contro l'esistenza stessa d'Israele come stato ebraico".
Qualcosa si muove.
tempistiche
Ieri alle 12, dopo 3 ore piene di sole, mi sono alzato per andare a pranzo. Sono arrivato alla bicicletta alle 13. Dalla spiaggia alla bici ci saranno si e no 100 metri. Ho incontrato 3 persone, due delle quali non vedevo da un po' di tempo. La prima persona era la moglie di un ex collega, la seconda era una amica che è nata lo stesso giorno, nello stesso anno, nello stesso ospedale dove sono nato io, solo qualche ora dopo, il terzo era un vecchio amico che non vedo più tanto spesso ma col quale ho condiviso, tra l'altro, un viaggio in Cile nel '94.
Questa mattina ero un po' in ritardo, e sono arrivato a parcheggiare la bici alle 10,20. Sono arrivato a stendere l'asciugamano alle 11,30. Nel parcheggio ho trovato un'amica che non vedevo da qualche mese, all'inaugurazione del suo negozio.
Il fatto che le persone, amici o conoscenti, si fermino a parlare con me per più di un semplice saluto di cortesia, lo trovo importante e mi riempie d'orgoglio. A parte che secondo me è il segno di un ritmo di vita rilassato, ma in seconda battuta, vuol dire che qualcosa di buono nella mia vita l'ho fatto, fosse solo fare presenza. Quando mi capitano questi incontri, cerco tra l'altro di non parlare troppo. Perchè credo che il saper ascoltare sia un arte nella quale non si finisce mai di imparare.
italia wave
casa+
è quasi tutto apposto. c'è pure il telefono.
si può iniziare a pensare alla festa d'ingresso!
Monsignor Paraguay
dove sta paganese?
Cavese
Cittadella
Cremonese
Foggia
Foligno
Hellas Verona
Lecco
Legnano
Manfredonia
Monza
Novara
Padova
Paganese
Pro Patria
Pro Sesto
Sassuolo
Ternana
Venezia
l'uomo che cadde sulla terra
20070722
parcheggi
Questa mattina, di buon ora, diciamo le 8,40, inforco la bici per andare al mare. Sulla strada di casa mia, prima mi fermo a comprare i giornali (Repubblica, Manifesto, Corriere dello Sport edizione toscana), poi al bar a fare colazione. Mentre mi avvicino al bar, una macchina parcheggia dove già ce ne sono altre tre (lato destro della strada; per farvi capire: in pratica, occupando tutta la carreggiata di marcia nord-sud, ne rimarrà mezzo metro. E' importante notare che dall'altro lato c'è un parcheggio a pettine). Il conducente apre lo sportello mentre con la bici gli passo accanto; lo guardo, lui mi guarda, poi guarda la macchina quasi soddisfatto del parcheggio. Si vede chiaramente che sono villeggianti. Appoggio la bici ad un paletto sul marciapiede (nota bene: sono stati messi per evitare che le macchine fossero parcheggiate sul marciapiede stesso), entro, c'è un gran casino, attendo il mio turno, mi faccio servire due cornetti e alla ragazza che me li dà dico "fuori c'è il campionato mondiale di parcheggio". Scoppia a ridere, capendo cosa voglio dire.
Ora, il problema è che è inutile prendersela con i villeggianti. Ma, per capire meglio, è necessario dire che la strada della quale stiamo parlando è in pratica l'asse principale di attraversamento del mio paese (e stiamo parlando impropriamente di paese, sono io che sono abituato così, d'inverno fa 18mila abitanti, d'estate chiaramente molti di più); ostruendo una carreggiata intera di un'arteria così importante è un po' come se si bloccassero i viali di circonvallazione a Firenze, o a Milano, o la Colombo a Roma. Se passa un camion della nettezza urbana, siamo pronti.
Dicevo, è inutile prendersela con loro, anche se dovrebbero comportarsi meglio, essendo nella maggior parte dei casi allenati ai caos di città. E' inutile perchè anche d'inverno, anche la mattina alle 7, quei posti e questa strada, a quell'altezza, è sempre ostruita per metà, perchè ci sono i furgoncini delle ditte parcheggiati alla stessa identica maniera. E, udite udite, quando la pattuglia dei Carabinieri si ferma per la colazione, parcheggia alla stessa maniera.
D'inverno, l'aggravante per i locali, è che il parcheggio a pettine dall'altro lato della strada è vuoto, e il parcheggio enorme di una piazza a 15 metri lineari è vuoto per metà.
Allora, se quando andiamo all'estero ci additano come maleducati, non hanno tutti i torti. E aggiungo: siccome spesso la mattina verso le 6,40, una ragazza di chiare origini francesi (si capisce da come parla) non solo lascia l'auto davanti all'ingresso del bar, ma la lascia anche in moto, hai voglia a ratificare l'accordo di Kyoto: siamo inesorabilmente destinati all'Apocalisse per mano di Madre Natura.
E ce la meritiamo, la catastrofe.