No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100405

the genius


Ray – di Taylor Hackford 2005


Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)

Giudizio vernacolare: il personaggio c'è, ir firme meno

Ecco un altro bio-pic, come va di moda adesso chiamare le biografie su pellicola : la vita di Ray Charles Robinson.
La cecità a 7 anni causa glaucoma, l’infanzia poverissima, la morte del fratellino della quale si sentirà per lungo tempo colpevole (questi primi elementi trattati tramite flashback), il leggendario viaggio in Greyhound verso Seattle (da qui in avanti, ordine cronologico), la gavetta, l’ascesa, gli amori (uno solo, forse), le donne, le amicizie, la droga. Una vita certo affascinante, e molto rock and roll, nonostante le strade musicali battute da Ray, affrontata in maniera tutto sommato piuttosto didascalica, e a tratti documentaristica da Hackford, regista probabilmente non adatto a dipingere un ritratto che andasse più in là (Hackford è un buon manovale della cinepresa, sempre poco personale).


Nonostante le premesse ("Io non vi permetterò di non dire la verità. Non sarebbe giusto" pare abbia detto Ray agli autori, decidendo di collaborare al film, prima di morire), il lato peggiore del musicista (la droga, i tradimenti) appare un po’ edulcorato, o comunque visto con un occhio benevolo.
Detto delle belle interpretazioni da parte di tutto il cast, c’è da dire che il film ha una marcia in più nelle scene che contengono le canzoni, sia in studio durante creazioni o registrazioni, che in concerto. Ovvio che sia così, visti i precedenti di Hackford (documentario su Chuck Berry, Rock Machine del 1980, Hail Hail Rock’n’Roll del 1987), e vista la prestazione di Jamie Foxx, superlativa. Le canzoni, poi, sono indimenticabili, e in questo caso il regista fa rendere tutto al meglio; vi ritroverete a battere i piedi e a muovervi sulla poltroncina.
Un film luci ed ombre, un po’ come la vita di Ray Charles; del resto, lui era The Genius, Hackford, nonostante alcuni accorgimenti di montaggio "moderni", no.

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