No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100414

privato


Private – di Saverio Costanzo 2005


Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)

Giudizio vernacolare: come vivere una vita di merda grazie a un esercito comandato da stronzoli

Nei territori occupati in Palestina, una famiglia (padre insegnante, madre casalinga e cinque figli, tre maschi e due femmine tutti studenti) vive in una villetta a tre piani; dopo una "visita" che sembra essere una toccata e fuga, una pattuglia dell’esercito israeliano occupa i piani superiori della villetta, relegando la famiglia al piano terra, e chiudendoli a chiave tutti insieme nel salotto per la notte. Nasce lo psicodramma, ovviamente, che in quei luoghi però, è all’ordine del giorno.

Debutto più che convincente di Costanzo, che con pochissimi mezzi (e ricreando la Palestina in Calabria; questo è un fatto, extra film, che ci dovrebbe far riflettere) mette in scena un film che avvince, molto teatrale nel concetto, aiutato a "diventare" film dalle riprese in digitale e dalla camera quasi costantemente a mano.
Grandi e intense le recitazioni di tutti i membri della famiglia (a Locarno è stato premiato Mohammed Bakri, il padre, ma devo dire che sono le donne che colpiscono di più con la recitazione; il loro è il volto della resistenza, della vita e della sofferenza), bello il concetto portato avanti dal padre, ottimo l’espediente della figlia grande che si nasconde nell’armadio per spiare gli Israeliani.
Finale "aperto" ma tendente al dramma, anche se i semi della speranza sono diffusi per tutto il film; ciliegina sulla torta, sui titoli di coda Perfect Sense di Roger Waters, splendida.

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