Rheia - Oathbreaker (2106)
Intrigante fin dalla copertina, il terzo disco della band belga di Ghent rappresenta un ulteriore tassello nella loro progressione. Autori di un black metal che, come notano in molti, si fonde con lo shoegaze, vengono spesso accostati agli ex compagni di etichetta Daefheaven, ma qua c'è, prima di tutto, la voce di Caro Tanghe che fa la differenza. Qualcuno, quando le tonalità vanno verso lo scream, l'ha paragonata nientemeno che a Jacob Bannon dei Converge, ma lei riesce al tempo stesso a passare a tonalità estremamente melodiche. Quando urla, infonde senza dubbio epicità e disperazione a tracce che già di per sé, riescono ad essere decisamente emozionanti, gotiche e coinvolgenti.
Il titolo si riferisce alla dea della mitologia greca Rea; la band, dopo l'uscita del disco, ha sostituito il batterista originale Ivo Debrabandere con Wim Coppers.
Intriguing since the cover, the third album of the Belgian band of Ghent is another step in their progression. Authors of a black metal, that, as many critics pointed out Oathbreaker blend with shoegaze, are often approached to former label companions Deafheaven, but here there is, first of all, the voice of Caro Tanghe, that making the difference. Someone, when the shades go to the scream, compared her to Jacob Bannon of Converge, but she, at the same time, succeeds in moving to extremely melodic shades. When she screams, she undoubtedly empowers epic and desperate tracks that, in her own case, they can be quite exciting, gothic, and engaging.
The title refers to the goddess of Greek mythology, Rhea; the band replaced the original drummer Ivo Debrabandere with Wim Coppers, after the release of the album.
Nessun commento:
Posta un commento