The Leftovers - di Damon Lindelof e Tom Perrotta - Stagione 3 (8 episodi; HBO) - 2017
1844. Un sedicente profeta prevede e indica alla sua congregazione, una serie di eventi sovrannaturali, che non si avverano. Nel presente, un drone militare distrugge il Centro Visitatori di Jarden dove i Guilty Remnant sono accampati.
Tre anni dopo, Kevin è il capo della polizia di Jarden, e Tom è uno dei suoi ufficiali. Nora è tornata a lavorare per il DSD (Department of Sudden Departures) come agente investigativo sulle truffe. Kevin riceve una visita da Dean, un volto da lui ben conosciuto dai tempi di Mapleton, che lo informa su una stranissima teoria. La mattina seguente, Kevin infila la testa in un sacchetto di plastica, e tenta di soffocarsi. Più tardi, quando lascia casa sua vivo e vegeto, Tom lo informa che i manifestanti (sostenitori dei Guilty Remnant) hanno avvelenato l'acqua nella quale Matt, adesso il pastore della città, stava progettando di battezzare diverse decine di persone. Kevin interviene sul luogo, si tuffa in acqua e dichiara che l'avvelenamento è uno scherzo. Per rafforzare la cosa, Michael battezza Kevin (che, sottovoce, gli sussurra che non vale). Di seguito, Tom salva la vita di Kevin, caduto in un imboscata di Dean, che apre il fuoco sull'auto di pattuglia. Kevin scopre che Matt sta scrivendo un "vangelo", dove lui è il protagonista, nonché Messia. Glielo prende.
Nell'Australia rurale, una donna che alleva colombe, le consegna ad una suora. La suora, si rivolge alla donna, che pare chiamarsi Sarah, se il nome Kevin le dice qualcosa. La donna, che è decisamente una Nora invecchiata di una ventina d'anni, risponde di no.
E così, The Leftovers ci lascia definitivamente con questa terza stagione, che Maureen Ryan di Variety ha descritto come "spectacular, in every sense of that word". Ognuno è libero di avere la propria opinione, e la mia coincide decisamente con quella critica statunitense: The Leftovers, che durante tre stagioni mi è sembrata una sorta di Twin Peaks meno ermetica ma decisamente orientata alla riflessione sul senso dell'esistenza, con metafore comprensibili (sempre se si ha voglia di farlo) e un cast splendidamente indovinato (da gente che ne sa: come dice ancora Ryan, chi sapeva chi fosse Carrie Coon - Nora - prima di The Leftovers?), e che nel finale ci ha ricordato fortissimamente quello dell'indimenticabile Six Feet Under, è stata una serie breve ma intensa, diretta, fotografata, interpretata, scritta, e musicata in maniera superlativa, che ci ha preso per mano chiedendoci una sospensione dell'incredulità di dimensioni enormi, ripagandoci con alcune ore di divertimento, riflessione ed emozioni ad altissima intensità. Ci mancherà moltissimo, e già guardando la terza serie di Fargo, da qui in poi sarà impossibile separare soprattutto i due splendidi attori protagonisti (Carrie Coon, appunto, e Justin Theroux/Kevin), dai personaggi da loro interpretati in The Leftovers. Un grande "grazie" è il minimo che possiamo dire.
And so, "The Leftovers" definitely leaves us with this third season, which Variety's Chief TV Critic Maureen Ryan described as "spectacular, in every sense of that word." Everyone is free to have their own opinion, and mine definitely coincides with the US critic: "The Leftovers", which for three seasons seemed to me to be a sort of "Twin Peaks" less hermetic but definitely oriented to reflection on the sense of the existence, with comprehensible metaphors (if you want to do it) and a beautifully guided cast (by people who know their job: as still Ryan says, who knew who Carrie Coon was - Nora - before "The Leftovers"?), and that in the finale he reminded us very strongly the finale of the unforgettable "Six Feet Under", was a brief but intense, that was splendidly direct, cinematographed, interpreted, written, and that had superlative music, that took us by the hand asking us for an enormous suspension of disbelief, re-paying us with some hours of fun, reflection and emotion at very high intensity. We will miss a lot, and already watching the third series of "Fargo" (where Carrie Coon plays a part), henceforth it will be impossible to separate the two prominent actors (Carrie Coon and Justin Theroux / Kevin) from the characters they played in "The Leftovers". A big "thank you" is the least we can say.
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