Ore 5,30 sveglia e riti mattutini. Finalmente dopo anni non ho più l'ansia da volo, quindi verso le 6,45 abbondanti parto verso l'aeroporto di Pisa, deposito l'auto al solito parcheggio, mi reco al check in perché, dato che dovrò stare fuori un'intera settimana, stavolta imbarco un bagaglio in stiva. Coda molto lunga e addetti leggermente lenti, questo fa si che forse per la prima volta sono nella zona imbarchi al gate di partenza giusto per mettermi in coda e attendere pochi minuti per salire e prendere posto. In volo mi ripasso il corso che dovrò dare. Ebbene si, siamo alla seconda apparizione per quanto riguarda il mio nuovo lavoro part-time, da trainer dell'Academy della Supply Chain di gruppo. Bella giornata, comincia a far caldo, stessa cosa a Charleroi. Attendo il bagaglio e ricevo la telefonata del servizio di taxi prenotato, l'autista mi aspetta al punto concordato, la incontro, è una ragazza, sul van che mi porterà all'Headquarter c'è già una passeggera, impegnata in una telefonata. Intervengo in una conversazione scherzando sul fatto che viva a Pisa, e scambiamo due chiacchiere leggere, la strada scorre bene e in meno di un'ora sono a destinazione. Funny story, l'autista mi scarica e mentre risale, un'auto che deve entrare sfiora il paraurti anteriore, con conseguente constatazione dei danni. E' cambiato il punto di ingresso, e me ne rendo conto solo qualche minuto dopo essere stato impalato davanti alle porte chiuse di quello vecchio. Mi reco all'accoglienza rinnovata, consegno il documento, mi danno il tesserino da visitatore, ma al momento di dare dei nomi di referenza, nessuno risponde al telefono (è l'ora di pranzo). Chiamo M., l'assistente tuttofare giovanissima, carina e dinamica, alla fine riesco ad entrare. Arrivo alla sala che sarà teatro della nostra prestazione, JL, il capo e core-trainer, M già citata, e J, collega e amico, sono già al lavoro dando un'occhiata allo storyboard. JL decide che possiamo andare a pranzo al ristorante aziendale, per lavorare alla divisione dei compiti dopo. Incontro facce conosciute, la più sorridente è M, francese responsabile della qualità di origini italiane, l'unica francese che conosco a parlare inglese senza accento francese (è nata in Cina e cresciuta in Australia), instancabile lavoratrice e persona ogni volta sorprendente, che a fine mese lascerà la società per un anno di sabbatique, durante il quale andrà a vivere in Canada. Torniamo ai nostri compiti, che ci impegnano tutto il pomeriggio: come preannunciato, ci dividiamo le sezioni nelle quali è diviso il modulo di due giorni che andremo ad "insegnare", poi lo stampiamo in copie sufficienti per tutti e quattro. Facciamo un salto al terzo piano dell'edificio, per prendere i gadget che consegneremo alla fine dei due giorni, durante la cerimonia dei diplomi, e naturalmente incrocio colleghi e capi.
Verso le 17,30 ci avviamo all'uscita, consegniamo i badge temporanei e attendiamo Marc, il taxista che JL "prenota" ogni volta che è a Bruxelles. Rientriamo all'hotel dove risediamo tutti e quattro, lo storico Le Plaza in Rue Adolphe Max, ci sediamo a bere una birra nel ristorante dell'hotel, dove abbiamo prenotato per la cena su consiglio di JL, un habitué, e uno dei camerieri ci fa fare un tour degli interni nascosti dell'hotel, che contengono un cinema/teatro, alcune sale degne di un castello ed altre cose interessanti.
Saliamo per qualche minuto, e ci troviamo per cena, ottima, per poi augurarci la buona notte e all'indomani. Domattina si va in scena.
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