No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070313

amor ch'a null'amato amar perdona


Roberto Benigni in TuttoDante, 12/3/2007, Livorno, PalaAlgida


Roberto, Robertino, Robertaccio. Quanta passione, quanto amore, quanta cultura, quanto divertimento. Benigni è invecchiato, è cambiato, si è convertito...ma che cazzo ne so e che cazzo me ne frega, cazzo. A me fa ridere solo a vederlo, come sempre e quasi da sempre, saltellare allegro sulle solite note iniziali, quel balletto buffo che sempre di più lo lascia col fiatone. Quanta acqua sotto i ponti è passata dal Cioni Mario, eppure ognuno ha il suo percorso, e qualche fan si perde per strada. Però il palazzetto detto anche palapuppa è pieno, e Roberto, che ha meno verve di anni fa, introduce lo spettacolo con la consueta mezz'ora abbondante di aneddoti divertenti sull'attualità, la politica, Berlusconi (nome e parola che usa quando fa finta di perdere il filo del discorso, tanto, dice lui, fa sempre ridere, soprattutto a Livorno), il sesso, i Dico, Livorno e i livornesi. Che bellezza, pensavo, sentire Benigni, un premio Oscar, in fondo e anche, dire dopo si va tutti a mangià un cinquecinque insieme e a bé un poncino dal Civili, ma anche citare tra i nomi illustri nati a Livorno, Modì, Caproni, Ciampi (i due), Mario der rio'vero e la Sitrì. Se ne può dire tante, su Benigni, ma come i grandi musicisti che cambiano rotta per esplorare nuove frontiere musicali, lui non è più un comico, anche se fa sempre molto più ridere, dico io, di Brignano o di tutti gli ezigreggi del mondo.

E' un uomo di grande cultura, che recita a memoria la Divina Commedia, il libro più bello del mondo, e poco prima racconta gli aneddoti di quando era giovane e faceva il barista alla Casa del Popolo di Vergaio.


E scusate se, quando mi spiega come si farebbe con un bambino, il verso amor ch'a null'amato amar perdona, mi si bagnano gli occhi, ancora adesso ripensandoci e scrivendone.


Vorrei che mio nipote fosse qui, e che fosse già abbastanza grande per capire. Diventerebbe un uomo migliore.


Ciao Robertaccio, torna presto.


2 commenti:

scoppe ha detto...

roberto è roberto come la potta è potta, tutto il resto LOLLA

Anonimo ha detto...

Bellissimo resoconto...!!! Quanto mi piacerebbe esserci stata anche a Livorno... dev'essere stata proprio una bella serata!! Condivido in pieno tutto quello che hai scritto sul grandissimo Roberto... sono passati gli anni ma lui è rimasto quello di sempre, e forse solo conoscendolo di persona si può capire fino in fondo la bellissima persona che è...