No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070919

agrodolce


Il dolce e l'amaro - di Andrea Porporati 2007


Giudizio sintetico: si può perdere


Saro Scordia conosce il padre in carcere, e così lo dovrà ricordare. Cresce, e il boss locale Tano Butera lo prende sotto la sua ala protettrice, facendogli fare tutta la trafila per diventare uomo d'onore. Saro ama Ada, ed è ricambiato, ma i loro incontri sono fugaci e prettamente fisici. Quando Saro capisce che il suo futuro è assicurato, essendo diventato un mafioso a tutti gli effetti, chiede ad Ada di sposarlo, ma Ada lo mette di fronte alla realtà: lei lo ama, ma non vuole sposare un delinquente. Saro non capisce, o forse si, ma non torna indietro.


Secondo film per Porporati, che ha all'attivo anche la co-sceneggiatura della Piovra televisiva, ottimo cast ma tutto sa di già visto, forse perchè sulla Mafia tanto è stato appunto già detto. Forse la cosiddetta "trafila" per diventare uomo d'onore è descritta bene, ma nonostante tutto questo il film non appassiona come dovrebbe e scorre pigramente verso una fine forse troppo indulgente. Un'indulgenza che, a parere di chi scrive, vena il film tutto e il giudizio su Saro, costellando la storia di siparietti anche comici che, forse, sarebbe meglio evitare, quando si parla di Cosa Nostra, soprattutto perchè si rischia di cadere nella trappola stessa dei Sopranos: la Mafia non è divertente, è abominevole.


Lo Cascio bravo, ma poco credibile come mafioso e quindi non convincente come molte altre volte, Gifuni un po' seduto sui passati allori, Finocchiaro sempre interessante. Nessun sussulto dalla regia piuttosto piatta, totale un film che si può evitare senza paura di pentirsene.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io l'ho trovato piacevole anche se per niente innovativo. Il regista è un bel furbettto, parecchie scene sono "citazioni" di altri film...C'ho visto dentro animal factory, la meglio gioventù, c'era una volta in america...