No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070911

eli-rock


The Hellacopters + Baby Ruth, 26/06/2005, Padova, parcheggio Stadio Euganeo, Sherwood Festival


Torrida domenica di Giugno, e quasi quasi mi chiedo che ci sono venuto a fare in Veneto oggi. Poi mi ricordo: a vedere la piu’ grande rock and roll band in attivita’. Gia’, gli Hellacopters. Lo Sherwood Festival si tiene nel parcheggio ospiti dell’imponente Stadio Euganeo di Padova; nonostante i prezzi modici, la gente scarseggia, anche se e’ presto, c’e’ ancora il sole. Alle 22 cominciano gli italianissimi Baby Ruth, quintetto punk’n’roll che non riesce a farci alzare dalle panche sulle quali siamo seduti con gli amici, nemmeno per un istante. Suonano tre quarti d’ora, pure troppo. Alle 23 arrivano gli svedesi, depositari unici dello scettro che fu dei Kiss, band della quale gli Hellacopters sono die-hard fans, inutile che stia qui a rammentarvelo, scettro rimasto vacante per anni. Solo nel 1996, anno nel quale Nick abbandono’ nientemeno che gli Entombed (Death metal band, poi folgorata anch’essa sulla via del rock’n’roll), per formare quelli che stasera abbiamo qui davanti, a pochi metri, lo scettro fu definitivamente e nuovamente assegnato, dopo anni convulsi, pieni di bands-meteora, se escludiamo i Guns e gli L.A.Guns (chi si ricorda i Dogs D’Amour?). Le prerogative degli Hellacopters sono principalmente due: assoluta mancanza di attitudine poseur (roba che invece abbondava nelle succitate bands americane), e un dono quasi inesauribile, quello del songwriting che gli fa scrivere canzoni pressoché perfette. Ovvio che non hanno inventato niente, e nemmeno pensano di averlo fatto. Pero’ ci danno dentro, caspita se lo fanno.

Scaletta ripartita abbastanza equamente dalla loro cospicua discografia, si parte col botto con (Gotta Get Some Action)Now! dal loro debutto del ’96 ‘’Supershitty To The Max!’’ e a ruota raddoppia la superclassica Move Right Out Of Here. La percentuale di rock’n’roll nell’aria e’ gia’ al 100%, e ci fa apprezzare i primi due estratti dall’ultimissimo ‘’Rock & Roll Is Dead’’, Before The Fall e Monkeyboy. Pochi, anzi nessun fronzolo, Nick presenta quasi tutti i pezzi e scherza col migliaio abbondante dei presenti, mentre Robert, dalla batteria, sputa dappertutto (non ci scommetterei, ma mi e’ parso abbia preso anche Boba alle tastiere) e continuamente, sembrando piu’ un lama che un batterista. Nick ci tiene a sottolineare che la scaletta di stasera l’ha scelta proprio il drummer. Toys And Flavors, 1995 e Better Than You ci fanno fare tre passi indietro, poi ancora un pezzo nuovo, No Angel To Lay Me Away. Kenny, dreadlocks lunghi e torso nudo, sembra vivere il concerto in un mondo suo, ma introduce col suo basso la devastante Like No Other Man da ‘’Payin’ The Dues’’. No Songs Unheard, il pezzo seguente, e’, come suggerisce l’amico Mazza, il massimo di ballad attuabile dagli Hellacopters. Altro pezzo nuovo, Everything’s On The TV, poi Born Broke, antichissima e durissima. Crimson Ballroom, e ancora You Are Nothing, uno dei tanti pezzi dove l’influenza Kiss e’ piu’ che evidente. La spensierata Carry Me On introduce al pezzo perfetto: By The Grace Of God cala sui presenti come a dire ‘’prendete nota, cosi’ si scrive un pezzo rock’’. Personalissima apoteosi rock’n’roll, catarsi musicale. Dico, come si fa a non amare una band che scrive pezzi cosi’? Gli si perdona tutto, sbavature, chitarre leggermente meno potenti che su disco, voce calda ma con qualche fisiologico calo live. Per me potrebbero chiudere qui, invece tornano sul palco, dicendo che possono fare un solo pezzo, visto che e’ passata mezzanotte e la polizia vuole che chiudano. Quindi Nick introduce il pezzo chiedendo se conosciamo gli MC5. Tutti che si esaltano, e lui risponde ‘’but we are The Hellacopters’’, e parte I’m In The Band. Robert, l’altro chitarrista, con una t-shirt di Jim Morrison, e’ sugli scudi gia’ da qualche pezzo, scatenato. Il pezzo e’ esaltante, sembra finire, ed invece confluisce in una versione coinvolgente di Kick Out The Jams degli MC5 appunto, chiudendo lo scherzetto di Nick. Un’ora e 10 di puro rock’n’roll, echi di Sabbath, Zeppelin, e perfino degli Chicago nella musica di questo quintetto svedese. Non ci sono geni qui stasera.

It’s only rock and roll. But we like it.

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