No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070914

la Moneda


Salvador Allende – di Patricio Guzman 2005

‘’Mi ricordo dell’11 settembre 1973, un giorno in cui l’America ha fomentato un colpo di stato per abbattere la rivoluzione pacifica e democratica che era stata costruita nel mio lontano paese, il Cile, eliminando il suo Presidente della Repubblica, Salvador Allende, quel ‘’figlio di puttana’’ come piaceva dire a Richard Nixon. Non dimentichero’ mai la brutalita’ della dittatura allora sistemata per piu’ di 17 anni, anni di sofferenza, di morte, di esilio e di annientamento della memoria. I colpevoli lo sono cosi’ chiaramente che si finira’ per dare la colpa alle vittime, come se tutto fosse solo stato un incubo chiamato Salvador Allende. La voglia di tornare a quest’uomo, atipico, rivoluzionario e fanatico di democrazia fino al suicidio, si e’ imposta a me stesso per delle ragioni storiche ma anche per la sua crudele attualita’’’.
Cosi’ parla Patricio Guzman, documentarista cileno, esule. Ovviamente, chi si aspetta un lavoro super partes, stia alla larga. Questo film documentario e’ tutto il contrario. Guzman lavoro’ con Allende, nella sua continua campagna elettorale; ne viene fuori un documento intenso, vibrante, commovente, partecipe, ma anche utile a chi, perche’ lontano o perche’ giovane, di questa storia, quella del Cile rivoluzionario ma pacifico prima, e sottomesso ad una feroce dittatura poi, ne sa poco o niente. Certo e’ che i nomi di Allende e Pinochet, rimbalzano tutt’oggi nel mondo, e il fatto che quello di Allende sia presente, a distanza di oltre 30 anni, la dice lunga sull’integrita’ politica e ideologica di questo personaggio indimenticabile della politica mondiale.
Il tocco, come si puo’ intuire, e’ romantico, e si sofferma sui piccoli gesti, sui particolari, pur raccontando la storia e la figura di ‘’El Chicho’’ (Il Riccioluto), il suo percorso politico, la sua voglia di liberta’ per il popolo, il suo assoluto pacifismo, a dispetto delle ultime immagini, negli occhi un po’ di tutti, con l’elmetto in testa e la mitraglietta a tracolla, dell’ultimo giorno a La Moneda.
Irritante, anche se onesta, la testimonianza dell’ambasciatore USA. Ma siamo certi che qualcuno trovera’ la forza e la maniera di giustificarla, magari senza vedere il film. Un po’ come fece la vecchia Democrazia Cristiana con ‘’L’ultima tentazione di Cristo’’ di Scorsese, invitando tutti a non andarlo a vedere, senza che nessuno di loro l’avesse visto. L’importante e’ che, per convincere le persone, non si bombardi il palazzo presidenziale.
Commovente.

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