No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070901

one minute of silence


Ne hanno già scritto in molti, ma siccome, nonostante ami moltissimo la musica, paradossalmente amo il silenzio, voglio dire anch'io la mia.


La premessa da fare, dovuta, è che quasi tutti hanno saputo in questi giorni che è morto Antonio Puerta, un calciatore in forza alla squadra spagnola del Sevilla. Non era un fenomeno, ma un buon giocatore si, nonostante ciò la cosa che scuote e deprime è che aveva 22 anni, ed è morto d'infarto. E anche se uno non conosce per niente la persona, questa morte tocca e dispiace. Il Sevilla aveva due impegni a breve, il più vicino è stato rimandato (la partita dei preliminari di Champions League contro l'AEK Atene), il secondo lo hanno giocato, la squadra ha deciso. Si è svolto ieri sera a Montecarlo, ed era la Supercoppa della Uefa, una partita secca tra la vincitrice dell'ultima Champions e quella della Coppa Uefa: Milan e Sevilla.


Prima dell'inizio, è stato osservato un minuto di silenzio. E, in maniera quasi stupefacente, uno stadio intero ha fatto VERAMENTE silenzio. Non ci siamo più abituati: in questi ultimi anni, dove tutto è spettacolo, durante i minuti di silenzio si applaude, ci si alza in piedi, addirittura ai funerali si applaude e si urla, si fanno i cori "da stadio". Trovo, da sempre, che sia un'abitudine brutta e volgare. Credo che non ci si dovrebbe nemmeno alzare, se si è seduti: non è un inno, una parata militare. E' un momento di raccoglimento (l'altra definizione, appunto, è "minuto di raccoglimento"), dove si cerca di rimanere soli e pensare all'accaduto, riflettere.


Non è durato un minuto: dopo 30 secondi circa si sono sentite un paio di grida (pare sia partito un tifoso spagnolo urlando te queremos Antonio, ti vogliamo bene Antonio, bello, commovente, ma poteva risparmiarselo), e poi è cominciato un applauso; l'arbitro, molto pragmaticamente e intelligentemente, ha chiuso il "minuto". Tralasciando chi urla, nei momenti intimi, allo stadio come ai concerti, un'azione che trovo altamente egocentrica, c'è da dire che quei 30 secondi sono stati bellissimi. Come ha già detto, non accadeva da tempo e questa cosa mette quasi nostalgia. Il silenzio è, spesso, bellissimo, assordante, come si dice suggestivamente, significativo. In pochi sanno affrontarlo: ti mette davanti contemporaneamente a te stesso e a cose molto più grandi di te.


Spero sempre non ci sia bisogno di minuti di silenzio, perchè significano sempre che è accaduto qualcosa di brutto. Ma, nel caso, cercate di fare silenzio e cercate il silenzio. Potreste vivere un'esperienza importante.

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