No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080525

concha


Concha è il diminutivo di Conchita (o è il contrario...non ci ho ancora capito granchè...tra l'altro pare che il tutto sia diminutivo di Concepción), nome molto comune in Spagna, ma in SudAmerica vuol dire tutt'altra cosa (qualcosa di molto simile a "prostituta", ma in generale indica l'organo genitale femminile), tanto è vero che mi fa sempre molto sorridere pensare a film, mettiamo, argentini, che vincono la Concha de Oro al festival di San Sebastian. In Argentina, una delle offese classiche è "...la concha de tu madre...". Detto questo, Concha Buika nasce nel 1972 a Palma de Mallorca da una famiglia originaria della Guinea Equatoriale, e cresce con i Rom. Studia Drammaturgia a Londra e, dice Wikipedia, la sua vita cambia quando viene invitata a vedere un concerto di Pat Metheny. Collabora con La Fura dels Baus, canta nei Casinò di Las Vegas. Era sposata con un uomo che le dà un figlio, si innamora di una donna e convince il suo uomo a vivere tutti insieme. Poi vanno ognuno per la loro strada, ma, dice lei, "li amerò sempre entrambi, e li voglio accanto a me quando morirò".

Canta generi classici ispanici (Ranchera, Flamenco, Bolero, Rumba) ma li mischia con influenze moderne come Hip Hop e Funk, non senza inserti arabeggianti. I testi non sono messi a caso, spesso sono Coplas oppure, come nel disco nuovo, composti da scrittori (La Niebla è di David Trueba).

La sua voce è rota, e possiede il duende dei grandi.

Il suo sito ufficiale: http://www.buika.net/

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