No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080526

haunted


Cavie - di Chuck Palahniuk


La bestia è tornata, potremmo dire. Niccolò Ammaniti, nel commento in copertina, dice "Chuck Palahniuk è peggio di un polpo. Ti afferra con i suoi tentacoli e ti trascina in un buco pauroso. Lasciatelo stare se avete lo stomaco debole." Dopo alcune prove un po' più fiacche del solito (Diary), questo libro di racconti torna su vette importanti. Curioso l'assemblaggio, che usa un plot alla Grande Fratello (mi riferisco al format tv) per snocciolare 21 "poesie" (completamente allucinate) e 23 racconti, alcuni dei quali realmente irresistibili ma pure difficili, come dice Ammaniti, per chi ha lo stomaco debole. Le poesie e i racconti sono attribuiti ai protagonisti del "ritiro" (l'originale Haunted) per scrittori e sceneggiatori di cui parla il plot, appunto. Budella, il primo racconto, è degno di un premio già di per sé. A spasso per i quartieri bassi è follia ma anche tremenda critica sociale, tema che del resto permea da sempre la prosa di Palahniuk, profondamente; il bello di Palahniuk è proprio questo. Storie incredibili, pazzesche, iperboli pulp, macabre e sessualmente deviate, ma che dentro racchiudono una sprezzante angoscia per la deriva sociale di questo mondo.

Uno dei migliori scrittori dei nostri tempi. Un geniaccio.

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