20081031
la voce di oggi
sostantivo maschile (plurale maschile suppositorii o suppositori, femminile suppositoria, plurale suppositorie)
Farmacologia: preparato famaceutico da introdursi in determinate cavità naturali // Suppositorio rettale, supposta // Suppositorio uretrale, candeletta // Suppositorio vaginale, ovulo
etimologia: dal latino tardo suppositoriu(m), derivato di suppositus, participio passato di supponere, "supporre"
transfert e tabù 2
Secondo Foucault, in quella perpetua campagna volta a rafforzare il ruolo dei genitori e il loro impatto disciplinare, "il 'vizio' del bambino non rappresentava tanto un nemico, quanto un sostegno"; "ogni volta che si profilava la possibilità che [il vizio] emergesse, i meccanismi di sorveglianza venivano azionati, e si predisponevano delle trappole al fine di ottenere ammissioni convincenti". Il bagno e la camera da letto erano i luoghi più pericolosi, dove le morbose inclinazioni sessuali dei giovani avrebbero trovato suolo più fertile, e richiedevano dunque una sorveglianza particolare, attenta, intima, incessante. E, naturalmente, la presenza costante dei genitori.Nei nostri tempi liquidi-moderni, al panico della masturbazione si è sostituito il panico da "abuso sessuale"... La minaccia occulta, la causa del nuovo panico, non risiede più nella sessualità dei fanciulli, ma in quella dei loro genitori. Bagni e camere da letto sono ancora considerati, come in passato, luoghi di vizi nefandi, ma oggi sul banco degli imputati siedono i genitori. Che sia apertamente dichiarato e manifesto, o tacito e latente, l'obiettivo della guerra in atto è quello di raggiungere il rilassamento del controllo genitoriale, l'abolizione della loro presenza onnipresente e ingombrante e l'imposizione e il mantenimento di distanze all'interno della famiglia e degli amici di famiglia tra "vecchi" e "giovani". Per quanto riguarda l'attuale panico, stando all'ultimo rapporto dell'Institut national de la démographie (nota 2), nei sei anni intercorsi tra il 2000 e il 2006 il numero di adulti che affermano di ricordare episodi di abusi sessuali avvenuti durante la propria infanzia è quasi triplicato (passando dal 2,7-7,3 per cento al 16 per cento per le donne e al 5 per cento per gli uomini). Gli autori della ricerca fanno notare che tali dati "non dimostrano un aumento delle molestie, bensì una maggiore facilità a dichiarare episodi di violenza nei sondaggi scientifici - il che riflette un abbassamento della soglia di tolleranza nei confronti della violenza". Siamo però tentati di aggiungere che i dati riflettono anche la crescente tendenza - inculcata dai media - a spiegare i problemi psicologici degli adulti attraverso i presunti episodi di molestie sessuali infantili anziché con le teorie della sessualità infantile e i complessi di Edipo e di Elettra. È chiaro che qui non importa quanti genitori di fatto, con o senza la complicità di altri adulti, trattino i propri figli alla stregua di oggetti sessuali, e sino a che punto abusino della propria autorità per approfittare delle debolezze dei bambini - così come in passato non importava quanti adulti avessero ceduto durante l'infanzia ai propri impulsi onanistici. Quel che invece importa è che sia gli uni che gli altri sono stati avvertiti: il mancato rispetto delle distanze prestabilite tra se stessi e i propri figli, e tra gli altri adulti e i propri figli sarebbe stato (sarà) interpretato come un cedimento - aperto, furtivo o inconscio - ai loro endemici impulsi sessuali.
continua
20081030
la voce di oggi
sostantivo femminile plurale
Botanica: divisione di piante la cui caratteristica essenziale è quella di produrre semi // Sinonimo: fanerogame // Al singolare: spermatofita, ogni individuo che appartiene a tale divisione
etimologia: composto di spermato + un derivato di -fito
======
spermato- o spermo-
primo elemento di parole composte della terminologia scientifica, col significato di "seme", inteso come gamete maschile
etimologia: dal greco spérma, spérmatos, "seme"
transfert e tabù 1
di Zygmunt Bauman
Uscito in un'epoca che ancora non conosceva i pc, i telefoni cellulari e l'iPod, il film di Robert Bresson Il Diavolo probabilmente aveva per protagonisti alcuni giovani palesemente disorientati. Erano alla disperata ricerca di uno scopo e di un proprio ruolo nella vita, e intanto si interrogavano sul significato stesso di "ruolo". Gli adulti non fornivano loro alcun aiuto, anzi: nei novantacinque minuti che conducono al tragico epilogo, sullo schermo di adulti non vi è traccia. In una sola occasione i ragazzi, assorti nel tentativo - inesorabilmente destinato a fallire - di comunicare gli uni con gli altri, notano la presenza degli adulti, ed è quando, stanchi, si raccolgono affamati attorno a un frigorifero colmo di provviste, messe a disposizione dai genitori - che per il resto rimangono invisibili. Negli ultimi anni la visione di Bresson si è rivelata e confermata abbondantemente profetica. Il regista infatti seppe intravedere le conseguenze della "grande trasformazione" a cui lui e i suoi contemporanei stavano assistendo, ma che solo pochi avevano notato: il passaggio da una società di produttori - operatori e soldati - a una di consumatori - individui e persone acriticamente assuefatte a mode passeggere. Nella società "solida-moderna" dei produttori/soldati, il ruolo dei genitori consisteva nell'instillare nei figli l'autodisciplina necessaria a far fronte alla monotona routine di un impiego industriale o alla vita di caserma. I genitori, inoltre, si offrivano come modelli di un comportamento regolato da precise norme.
Michel Foucault (1) prese la sessualità infantile, e il "panico da masturbazione" del XIX e del XX secolo, ad esempio del rifornitissimo arsenale di munizioni a cui i genitori di quell'epoca ricorrevano al fine di assicurarsi la legittimazione e promozione del rigido controllo e della sorveglianza a tempo pieno da loro esercitati sui propri figli (vedi nota 1 a fine testo). Un ruolo genitoriale di questo tipo richiedeva una presenza costante, attenta e curiosa, presupponeva la prossimità fisica e si basava su studio e osservazione insistenti. Implicava la vicinanza e uno scambio di sensazioni intense; richiedeva uno scambio di informazioni, e non esitava a ricorrere alle domande pur di estorcere ammissioni e confidenze che andassero oltre le domande stesse.
continua
20081029
di pietro
Torno a riflettere con voi ancora una volta sul nuovo potere economico e finanziario italiano e sul conflitto d'interesse che affligge sempre di più Berlusconi, la sua famiglia e il suo governo. Questa volta l'occasione ce la da il nuovo assetto di Mediobanca.
Mediobanca è il cuore finanziario italiano. C'era Cuccia una volta, quello che non parlava mai e faceva tutto. Oggi non solo fanno tutto, ma parlano pure. Oggi si sa che anche la figlia del Premier, Marina Berlusconi, entra in Mediobanca, ma soprattutto ciò è possibile perché in Mediobanca c'è Mediaset. Ma non solo, ci sono tanti personaggi: c'è Ligresti, Tarak Ben Ammar, c'è Tronchetti Provera, c'è soprattutto Geronzi, che ne è presidente, sotto processo per vicende come Parmalat.
Insomma, la mattina non si sa più se il nostro presidente del Consiglio quando decide qualcosa lo decide per questo gruppetto di imprenditori, finanzieri, e anche qualche speculatore, che sta dentro Mediobanca, o lo fa per gli italiani? Certo è che quando si è messo a dire quali azioni comprare ha detto proprio quelle che stanno presenti in Mediobanca. E' certo, quindi, che se ha fatto dei favori indicando cosa comprare, in termini di mercato azionario, ha fatto un favore ai suoi amici.
Un po di queste azione sono le stesse che ci troviamo anche in Alitalia. O meglio, visto che è fallita, in quella compagnia aerea “strana strana” nata all'ultimo momento e che si è presa la polpa di Alitalia.
In tutto questo conflitto d'interesse, che fino a quando non si risolve il nostro Paese rimarrà sempre a scartamento ridotto sul piano economico finanziario internazionale, voi mi direte “ma perché ce lo dici ancora oggi?”. C'è una novità, fresca di giornata: è stato depositato, sempre dal governo Berlusconi, un disegno di legge che è già stato messo in calendario – manco fanno in tempo a depositarlo che già lo mettono in discussione, mentre quello sulla non candidabilità dei condannati se lo scordano sempre – che prevede la riforma dei reati fallimentari.
Non è una riforma, ma una delega in bianco che si da al governo: il Parlamento deve approvare una legge che dice “caro governo, io non riesco a farla. Fai tu la legge sui reati fallimentari”. La norma si chiama “norma in bianco”, però in questa inserisce una clausola: “mi raccomando governo, quando fai il reato di bancarotta prevedi una pena che va nel massimo dagli 8 ai 10 anni”. Uno si chiede perché è stata messa. Molto semplice, perché attualmente è fino a 10 anni, se lo mette da 8 a 10 si da la possibilità al governo, cioè a Berlusconi, di decidere pure di metterla a 9 anni.
Sapete qual'è la differenza fra avere una pena a 9 anni e una a 10 anni? Se hai una pena a 10 anni, come massimo edittale, la prescrizione scade dopo 15 anni. Se hai una pena anche di un giorno meno a 10 anni, come per esempio 9 anni, allora la prescrizione scade dopo 10 anni, e non 15.
In definitiva cosa hanno fatto? Hanno previsto un nuovo reato di bancarotta con una pena ridotta in modo che la prescrizione sia minore. E allora?
E' vero o non è vero che Geronzi di Mediobanca è sotto processo per la vicenda Parmalat? Si. E' vero o non è vero che scade nel 2011? Si. E' vero o non è vero che siamo ancora alle fasi preliminari del dibattimento di primo grado? Si. E' vero o non è vero che con questa giustizia che non può funzionare in tempo al 2011, che è dietro le porte, arriva in prescrizione? Si.
Berlusconi non avrà preso questa decisione sulla bancarotta per salvare il suo amico Geronzi? Ai posteri la sentenza, ma voi non aspettate i posteri: agite adesso.
dUES
con carlo eravamo senza biglietto e abbiamo chiesto a tom barman se ci faceva entrare.
lui ci ha messo nella lista accrediti.
i dEUS hanno inciso uno dei miei 10 dischi preferiti degli anni 90: worst case scenario.
poi han fatto cose strane, cose pop e cose brutte.
loro sono di anversa. io ad anversa ci sono stato. è una bella città. come è bello il belgio.
i dEUS li ho visti due volte a milano e una volta a torino.
mi piacciono un bel pò.
la voce di oggi
participio passato di ordìre
A Aggettivo: che è iniziato // Che è intessuto, tramato
B Sostantivo maschile
1 Tessile: complesso dei fili che si dispongono longitudinalmente sul telaio e che sono attraversati dai fili che compongono la trama, formando così il tessuto. Preparare l'ordito; ordito di seta, di lana, di cotone
2 Figurato: intrico, cumulo di notizie false // Disegno, abbozzo di un'opera: l'ordito di un romanzo, d'una commedia
etimologia: dal latino ordire, derivato di ordo, ordinis, "ordine"
the big lebowski 5
20081028
la voce di oggi
sostantivo maschile
1 Escrescenza legnosa di forma ovoidale che si forma nel piede dell'olivo
2 Architettura: motivo ornamentale a forma d'uovo, ripetuto più volte in rilievo e alternato con foglie, fiori o decorazioni a forma di freccia
3 Botanica: fungo commestibile della famiglia delle Agaricacee (Amanita caesarea), dal cappello aranciato e dal gambo giallo, molto pregiato // Ovolo malefico, ovolaccio
etimologia: diminutivo del latino ovu(m), "uovo"; per la forma
the big lebowski 4
20081027
la voce di oggi
sostantivo maschile
1 Corpo di forma simile a un piccolo uovo
2 Ovolo
3 Anatomia: cellula uovo
4 Botanica: piccolo corpo tondeggiante che, a fecondazione avvenuta, dà origine al seme
5 Farmaceutica: suppositorio medicamentoso, a forma di ovulo, da introdurre nella cavità vaginale
etimologia: da òvolo
the big lebowski 3
20081026
isolation
E quando torno? Allora.
Domani poco dopo mezzogiorno io e due amiche andiamo a Berlino fino a venerdì. Venerdì 31 poco prima delle 15,00. Senza passare dal via, prenderò il treno e me ne vado a Genova dall'amico Massi a vedere Los Natas che suonano al Buridda. Tornerò al paesello il giorno dopo. Giorno in cui tenterò di convincere l'amico/tecnico a venire a riformattarmi il pc (di sabato sera!!).
Ho lasciato come sempre degli articoli a puntate e altre amenità che si autopubblicheranno nei prossimi giorni, tanto per. Spero di girare tanto per Berlino da non avere tempo di fermarmi in un internet point ad aggiornare il blog.
Ci risentiamo tra un po'. Lancio il sondaggio, al quale potete rispondere nei commenti, a proposito del titolo per il resoconto del viaggetto a Berlino. La scelta è tra questi due titoli (di canzoni, of course):
-Riprendere Berlino
-A Berlino che giorno è (questa non è propriamente una canzone, bensì una frase da una canzone, A Berlino...va bene)
A presto
la voce di oggi
sostantivo femminile (invariabile)
1 Mitologia: cambiamento di forma, trasformazione di persona o cosa in altra di diversa natura. Le cento mutazioni di Proteo
2 Zoologia:complesso dei cambiamenti di forma e di struttura che molti animali subiscono al termine del loro sviluppo embrionale per raggiungere lo sviluppo completo. La metamorfosi degli insetti, delle rane, dei crostacei
3 Figurato: cambiamento, mutazione. Una grande, profonda, improvvisa metamorfosi; nella sua mente, Angiolina subì una metamorfosi strana (Svevo)
4 Botanica: trasformazione cui va soggetto l'organo di una pianta durate le varie fasi del suo sviluppo
5 Chimica: trasformazione di una molecola dovuta ad allotropia o allo spostamento degli atomi
etimologia: dal latino metamorphosi(m), a sua volta dal greco metamórphosis, derivato di metamorphóo, "io trasformo", da metamorphoun, "trasformare", composto da metà, "mutamento" e morphé, "forma"
the big lebowski 2
20081025
la voce di oggi
sostantivo maschile (plurale stami)
1 Tessile: la parte più fine, più lunga e più resistente del filato di lana, usata per tessuti di qualità // Filo dell'ordito o della trama // Mitologico: Lo stame della vita, il filo a cui sono leagti il destino e il corso della vita umana, che secondo il mito era filato dalle Parche, che avevano anche il potere di reciderlo
2 Botanica: l'organo maschile del fiore, costituito da filamento e antera
etimologia: dal latino stamen, neutro, da avvicinare a stare, "stare"
the big lebowski 1
Tutti freak come Lebowski
A dieci anni dall'uscita il film dei fratelli Coen in America è un vero fenomeno.Con feste ed eventi ad alto tasso trasgressivo: tra cocktail, politica e bowling
20081024
contadini & cucinieri
=================
Siamo a Bussolengo (VR)
Via Marmolada 54
Tel. 045/9450057
Aperta da pochi giorni, la Contadini & Cucinieri si presenta al pubblico mercoledì 29 ottobre 2008.
Contadini e cucinieri propone:
pietanze pronte bio, vegan e vegetariane
pane, frutta, verdura e alimenti freschi a filiera corta
prodotti e detersivi biologici
pranzi, rinfreschi, e buffet a domicilio
prodotti locali, rispettosi della terra e dell’acqua.
Ricette per il gusto e la salute, che ci preparano a un futuro a bassa energia.
Il laboratorio di cucina solidale è a disposizione di chiunque voglia assaggiare le specialità disponibili: lo sformato di patate, pomodori e olive, oppure la mezzaluna di pasta integrale alle verdure, o ancora il pasticcio di lasagne alle verdure miste, la farinata di ceci.
L’orario (provvisorio) è al mattino, dalle 9:00 alle 13:00, e al pomeriggio dalle 16:30 alle 20:00
Ogni tanto cercheremo di mandarvi la newsletter di Nuf-bio Contadini & Cucinieri, con le proposte culinarie e le novita’ del sito, ma per averla dovete per forza iscrivervi, inviando una mail a nuf-bio@nuf-bio.it
Nel caso il progetto vi piaccia cosi' tanto da diffonderlo ai vostri amici e parenti, siete pregati di inoltrare questo messaggio a chiunque desiderate. Ne saremo felici.
Belgio set 08 - 6
Ci si sveglia tardi e dolcemente, oggi ancora di più perchè "si è fatto tardi". E si fa colazione con molta calma; ancora una bellissima giornata, per cui si conferma il piano che abbiamo pensato insieme a Dria e Sabien: andiamo verso il mare, poi sulla strada del ritorno passeremo da Bruges.
Partiamo che è quasi mezzogiorno, e l'autostrada è diritta e scorrevole. Dopo un po' però, vediamo che su un display sono segnalate code a 20 km. Mentre discutiamo se uscire o no, ci ritroviamo fermi in coda, appunto. E' normale, ed è la dimostrazione palese che, scusate la rima, tutto il mondo è paese. Il sabato e la domenica se è una bella giornata, si va al mare. Dovunque.
L'atmosfera rimane tranquilla, non abbiamo nient'altro da fare. La coda si risolve dopo un'oretta, e si riprende a macinare chilometri verso Ostenda, anche se non siamo diretti precisamente lì. Sabien ci porta dove andava al mare da piccola, a De Haan. Da Ostenda c'è pochissima distanza, e il paese è delizioso. E' talmente carino che fino a che non vedo il mare non mi sembra di essere in una località balneare. Parcheggiamo e ci compriamo un panino in una panetteria che fa angolo che credo non mi dimenticherò finchè vivrò, da tanto è carina, e piena di dolci. Ma un panino mi fa letteralmente vento, e, dopo che abbiamo attraversato i binari del trenino che fa un tratto di costa bello lungo, come mi spiega Sabien, visto ben due chioschi di frituur, mi ci fiondo. Naturalmente Andrea mi fa compagnia. Qualche altro centinaio di metri e siamo sulla spiaggia. Mi rendo conto che siamo praticamente sulla Manica: il paesaggio sembra quello che si vede nei film sulla Seconda Guerra Mondiale, tipo sbarco in Normandia, solo senza case distrutte. La spiaggia è lunghissima e larghissima, enorme, la marea alta, c'è un po' di venticello, io non mi metterei in costume, ma si sta benissimo. E infatti c'è il mondo. Ci godiamo il panorama, il sole e la bella giornata, mentre Matilde impazzisce perchè ci sono milardi di conchiglie. Rientriamo a malincuore. Facciamo la strada al contrario, ma prima di salire in macchina ci fermiamo ai tavoli esterni di un albergo e ci beviamo un caffè. Poi si riparte verso Bruges.
la voce di oggi
antico recettacolo, sostantivo maschile
1 Luogo naturale o artificiale che può ricevere, contenere cose o persone: un ricettacolo sotterraneo; la parete del monte non offriva nessun ricettacolo
2 Estensivo: luogo di raccolta, rifugio: quel bar è il ricettacolo di molti studenti; quella sporcizia è un ricettacolo di germi e infezioni; figurato un uomo che è il ricettacolo di tutti i vizi
sinonimo: rifugio
3 Botanico: parte alla base del fiore in cui sono inseriti i vari organi florali
sinonimo: talamo
etimologia: dal latino receptaculu(m), derivato di receptare, "ricettare"
playlist - nel mio lettore mp3
AC/DC - Higway To Hell
Fratelli Calafuria - Senza Titolo
Garbo - Come il vetro
Hayes Carll - Trouble In Mind
I Ministri - I soldi sono finiti
Kings Of Leon - Only By The Night
Los Natas - El universo perdido
Marta Sui Tubi - Sushi & coca
Moltheni - I segreti del corallo
Raf - Metamorfosi
Stonerider - Three Legs Of Trouble
Vinicio Capossela - Da solo
Canzoni
A Fine Frenzy - Almost Lover
Bersuit Vergarabat - El Tiempo No Para (en vivo)
Cristina Donà - How Deep Is Your Love
Garbo - A Berlino...va bene
John Waite & Alison Krauss - Missing You 2007
N.E.R.D. - My Drive Thru (feat. Santogold & Julian Casablancas)
Puddle Of Mudd - We Don't Have To Look Back Now
Ricardo Arjona - Quiero
Santana feat. Everlast - Put Your Lights On
Chiavetta 4 gb
varie
AC/DC - Back In Black
Basia Bulat - Oh My Darling
Beatrice Antolini - A due
Everlast - Love, War And The Ghost Of Whitey Ford
Le luci della centrale elettrica - Canzoni da spiaggia deturpata
Michael Franti & Spearhead - All Rebel Rockers
Moltheni - Live @ Indhastria 2000
Santogold - Omonimo 2008
The Hellacopters - Discografia completa
Vinicio Capossela - Nel niente sotto il sole
non si esce vivi dagli anni '80? parte 5
CRAXI E IL PENTAPARTITO
In Italia, per la prima volta dal 1948, nel 1982 la presidenza del Consiglio viene affidata a un partito diverso dalla Dc: il Pri, con Spadolini. L'anno dopo comincia il periodo Craxi e del pentapartito, alleanza di cinque formazioni, mentre il Pci arretra. Nella seconda metà del decennio nascono partiti a carattere neolocalista, tra cui la Lega lombarda. Bollata inizialmente come fenomeno folcloristico, nel 1989 si fonde con altre formazioni simili, dando vita alla Lega nord. Benché l'inizio del decennio registri gli ultimi colpi di coda dello stragismo degli anni di piombo, lo Stato riesce a vincere la sfida del terrorismo, neutralizzando le Brigate rosse. Ma subisce attacchi sempre più pesanti da parte della mafia, che sfida il potere centrale con attentati a importanti funzionari dello Stato. Al contempo si consolida un diffuso sistema clientelare. Sono gli anni della corruzione e della contiguità tra economia e politica, che consolidano un sistema affaristico che disperde risorse e porterà a Tangentopoli. Gli anni di fango, li chiamerà Indro Montanelli, in un celebre saggio.
LA RIPRESA ECONOMICA E IL MADE IN ITALY
La ripresa economica, specie a partire dalla metà del decennio, è lampante. È il successo del Made in Italy: lo stile italiano piace e le esportazioni registrano una crescita considerevole. È il periodo d'oro delle piccole imprese, in grado di adattarsi velocemente alle nicchie di mercato. Il numero degli impiegati nell'industria diminuisce progressivamente, mentre si espande il terziario.
LA TECNOLOGIA
La domanda di beni materiali è in espansione: il benessere diffonde un'euforia di consumi, e la novità è l'avanzata di quelli edonistici e del divertimento. L'industria dell'intrattenimento crea la mercificazione del tempo libero: oltre alla tv, diventano popolari oggetti come le audio e videocassette e i walkman. L'informatica di massa è ancora agli albori, ma si diffondono il Commodore 64 e i primi videogiochi, come Pac-Man e Donkey Kong.
LE TV COMMERCIALI
Nel 1980, dalla fusione di cinque piccole emittenti locali, nasce Canale 5, rete televisiva di proprietà di Silvio Berlusconi. Nell'83 e nell'84 il gruppo Fininvest ingloba Rete Quattro e Italia Uno. Sincronizzando varie emittenti locali, il gruppo riesce a trasmettere su scala nazionale, aggirando la sentenza della Corte costituzionale che, dichiarando l'etere risorsa pubblica, assegnava le frequenze nazionali al solo servizio pubblico. Un paio di decreti fatti approvare in tutta fretta da Craxi neutralizzano le sentenze che oscuravano le trasmissioni Fininvest in alcune città. Infine la legge Mammì sull'emittenza pubblica e privata, del 1988, fotografa la realtà già esistente e legittima lo status quo televisivo. La tv diventa il passatempo preferito degli italiani e padrona del tempo libero. In Rai, già lottizzata tra i partiti politici, non si trova altra strategia di sopravvivenza che adeguarsi alla programmazione della tv commerciale.
LA SOCIETÀ
La cura del look è imprescindibile, adattarsi al gusto dominante pure. Esemplare la moda dei "paninari", che veste i ragazzi con giubbini rigonfi e pantaloni troppo corti. Sempre più donne lavorano fuori casa, mentre i giovani rimangono dai genitori sempre più a lungo. Nel decennio del divertimento e dell'abbondanza esplode anche il problema delle periferie urbane, spesso degradate, teatro ideale per la diffusione dell'eroina, rovina di migliaia di giovani. Nel 1981 viene isolato per la prima volta il virus dell'Hiv, responsabile dell'Aids, malattia che si diffonde velocemente. "La peste del Novecento" la chiamano: accentua la frenesia edonista del vivere, e il meglio possibile, il presente.
di Gina Pavone
20081023
in soldoni
Dopo uno scambio di battute con un altro amico, Matteo, ecco che in me scatta la voglia di rompere i coglioni, e parte la domanda via e-mail "al" Maurino.
Mi spieghi il significato di "derivati"?
Al che, nonostante stia lavorando, Mau inizia a rispondere, e chiede se "non sarebbe carino chiamare questa rubrica 'In Soldoni'?", perchè "diamo giusto le coordinate, ecco, non di più. Anche perchè spiegare cosa sia uno strumento derivato nel numero di righe sopportabile da un internauta è impossibile per me!!". Accontentato.
E poi comincia la risposta, articolata, che cominciamo col pubblicare; se nei prossimi giorni uscirà qualche domanda interessante, e Maurino avrà la forza e la pazienza di rispondere, continueremo a pubblicare.
I derivati non sono altro che titoli. Cosa sono i titoli? E qui vi voglio, i titoli non sono altro che obbligazioni e azioni.
Forse bisognerebbe spiegare prima in cosa differiscono obbligazioni e azioni allora.
Acquistando un'obbligazione, tu hai un credito nei confronti dell'azienda che a una data scadenza ti restituirà il prestito (detto appunto prestito obbligazionario), mentre gli interessi verranno "spalmati" a scadenze, le cosiddette cedole (sono quelle che ha il prudente Maurino). Sapete come si chiamano in inglese le obbligazioni? Il mio nome è Bond... James Bond....
Con un'azione invece acquisti una quota del capitale della società e in base all'andamento vinci o perdi.
Tutto ciò a linee grandi e grosse come le galassie, ma si può già intravedere un abbozzo di schema.
I derivati sono la grande famiglia dei titoli, insomma.
Perchè se ne parla tanto? Perchè di strumenti derivati ce ne sono a bizzeffe e ognuno fatto a suo modo. Per ogni tipologia di risparmiatori esiste, insomma, un mezzo per stare sul mercato.
I derivati sono i mezzi.
Intanto ti segnalo questo signore qua .
Per comprendere con esattezza sarebbe preferibile analizzare le tipologie di derivato. Opzione, swap, future. Diversi approcci all'investimento.
Con questi mezzi tu hai la possibilità, o l'obbligo, di vendere o comprare i titoli dal tuo portafoglio, ad esempio. O organizzare scambi tra i portafogli...insomma, andrebbero visti caso per caso.
piacere di conoscervi
http://romaniapiacerediconoscerti.it/
C'è bisogno che ve lo spieghi? Non so....io credo solo che, come italiani, ci dovremmo vergognare. Poi, può darsi che mi sbagli...
unità
Non so come è potuto succedere quel che è successo, una clamorosa gaffe di Concita stessa, quando ha rivelato in un'intervista che sarebbe stata la prossima direttrice, prima che ci fossero le condizioni. Non lo so, e certo questo non ha giovato alla sua immagine né a quella del giornale che ancora doveva nascere. Le battute si sono sprecate. Però, siccome le cose che scrive Concita mi piacciono, e siccome è livornese, proverò il giornale. Per l'ennesima volta. Non me ne vogliate.
kossiga boia
meraviglioso
"Non ho mai detto né pensato che servisse mandare la polizia nelle scuole. I titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà". Così il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, da Pechino torna sulle polemiche suscitate dalle sue parole di ieri.
A Bergamo si realizza l'unità tra sinistra e destra. Lo annuncia Forza Nuova in un comunicato dove afferma che "per una volta il Movimento studentesco e Lotta studentesca, l'associazione studentesca legata a Forza Nuova, si stringono la mano per manifestare uniti contro la riforma Gelmini. Preso atto delle intenzioni del presidente Berlusconi di reprimere con la forza la popolare insurrezione contro la riforma Gelmini, Lotta Studentesca sarà in prima linea per combattere insieme agli studenti di sinistra per il futuro di noi giovani. Noi difenderemo con le unghie e con i denti la natura pubblica della scuola. Riteniamo, infatti, che in epoca di crisi economica gli investimenti debbano essere fatti principalmente sui giovani".
la voce di oggi
sostantivo femminile plurale
Botanica: gruppo di piante dotate di organi riproduttori visibili e differenziati, raccolti in un fiore // Sinonimo: spermatofite
non si esce vivi dagli anni '80? parte 4
Riassunto
Momenti chiave
IL DISIMPEGNO
Con le spalline o la fusciacca alla vita, le maniche a pipistrello e i pantaloni aderentissimi. Sono gli anni delle tv commerciali, del consumismo spensierato e dell'individualismo, contrapposto allo spirito solidaristico dei Settanta. È il "riflusso": un'ondata contraria a quella precedente: dalle lotte sindacali al rampantismo yuppy, dall'attivismo al divertimento spensierato.
LA MARCIA DEI 40MILA
Un episodio chiave apre il decennio e ne detta il corso: la "marcia dei 40mila" alla Fiat, che segna il rovesciamento dei rapporti di forza. Il 14 ottobre 1980, dopo uno sciopero a oltranza che durava da 35 giorni indetto contro il piano di licenziamenti, i colletti bianchi, impiegati e quadri, ma anche una parte degli operai e semplici cittadini, marciano contro i picchetti che impediscono loro di entrare a lavorare. È la sconfitta del sindacato e delle lotte operaie.
REAGAN, LA THATCHER, I COMUNISTI E IL MURO
A livello internazionale, in politica prevalgono governi di destra con programmi all'insegna del liberismo antistatalista e antifiscale: sono gli anni di Margaret Thatcher in Inghilterra e Ronald Reagan negli Stati Uniti, fautori del ridimensionamento della spesa pubblica e delle tasse. La Lady di ferro, al potere dal 1979 al 1990, realizza una serie di privatizzazioni di aziende pubbliche e lancia un duro attacco contro il sindacato. Reagan aggiunge alla ricetta un tocco di orgoglio nazionalista. Nell'Europa dell'Est, il regime comunista entra in una fase di profonda crisi, economica ma anche politica, determinandone il crollo. In Polonia nasce e si afferma il sindacato autonomo di Solidarnosc, presto messo fuori legge. Nel 1985 nell'Urss comincia l'era Gorbaciov, fautore della perestrojka, programma di riforme in ambito economico che muove i primi passi verso la liberalizzazione e l'economia di mercato, e di glasnost, l'avvio di un certo dibattito politico e culturale impensabile fino ad allora. Queste aperture portano, il 9 novembre 1989, alla caduta del muro di Berlino: il decennio termina chiudendosi dietro la Guerra fredda e la politica dei blocchi.
continua
20081022
la voce di oggi
sostantivo maschile
Botanica: organo femminile del fiore, di forma normalmente sottile e allungata, costituito dall'ovario, dallo stilo e dallo stimma
etimologia: dal latino pistillu(m), "pestello"; per la forma
Vicky e Cristina in vacanza a Barcellona
non si esce vivi dagli anni '80? parte 3
Anche se tv commerciale e liberalismo si sono definitivamente imposti a partire dal declino del comunismo - il film Good-bye Lenin lo chiarisce meglio di tanti volumi -, il liberalismo non concerne solo la libertà d'espressione, bensì una sfera più ampia di libertà (libertà di associazione, di coscienza, di professione, di religione, di sessualità), in cui lo Stato non deve intervenire, se non per prevenire gli eventuali danni che l'individuo può recare esercitando le proprie libertà. Non bisogna tuttavia dimenticare che, lungi dall'essere una dottrina contemporanea, il liberalismo emerge nel Seicento e vede nella tolleranza l'unica possibile alternativa alle guerre di religione: ovvio che, se nella sfera religiosa lo Stato non può imporre alcuna fede comune, e quindi Stato e Chiesa devono essere separati, lo stesso giunge presto a valere in altre sfere. In che misura siamo oggi liberalisti è facile da stabilire, perlomeno in Italia: Stato e Chiesa non sono effettivamente separati; lo Stato limita le nostre libertà individuali ben più di quanto qualsiasi dottrina liberalista sarebbe disposta a concedere; e, infine, non saranno più quelle tra protestanti e cattolici, ma le guerre di religione permangono e vengono fomentate anche da coloro che credono di praticare politiche di stampo liberalista: dove è finita la tolleranza, invocata da John Locke? Non ci rimane che distinguere la dottrina liberalista dall'ideologia liberalista: mentre la prima appartiene alla filosofia, si è sviluppata grazie a una serie di argomentazioni e contro argomentazioni circa i fondamenti e la fattibilità del liberalismo, insiste sui diritti individuali, sulle libertà (seppur non prive di sani limiti) del singolo, sulla parità delle opportunità, e, quindi, in quanto dottrina filosofica è una teoria che, se presenta delle falle, può e deve essere migliorata, la seconda, proprio negli anni Ottanta, si è tradotta sul piano pratico in un pretesto bello e buono per accreditare alcune forme di capitalismo contemporaneo in cui si glorifica esclusivamente una competitività che privilegia il profitto dovuto alle speculazioni. Rimane un'ideologia applicata che, al pari di ogni altra ideologia, è fitta di dogmi di cui non ci si riesce a sbarazzare, e in cui non vi è posto per l'etica che mira al bene comune. Forse l'attuale crollo dei mercati finirà con il reclamare a gran voce il bene comune; forse, invece, finirà solo con l'accrescere il divario tra ricchi e poveri, e l'edonismo non si spegnerà, ma rimarrà un lusso per pochissimi. Se il crollo si debba agli anni Ottanta tocca agli economisti stabilirlo; sappiamo però che esso è ideologicamente radicato in quegli anni.
Nicla Vassallo è Professore ordinario di Filosofia teoretica all'università di Genova
20081021
la voce di oggi
sostantivo maschile
Botanica: foglia che nasce nel ricettacolo del fiore dopo gli stami, e produce, per metamorfosi, l'ovulo.
etimologia: dal francese carpelle, che è dal greco karpós, "frutto"
scuole
non si esce vivi dagli anni '80? parte 2
Una cieca esaltazione e adorazione del denaro, dei mercati, della Borsa, congiunta a una fede, altrettanto cieca, nella giustizia dell'ingiustizia, della furbizia, della provocazione, del successo a ogni costo si è diffusa rapidamente nella cultura, trasformandola in cultura spazzatura, comunque in una cultura usa-e-getta, in cui non c'è posto per l'etica del limite (inclusa l'etica dei propri limiti) e in cui difatti ogni sorta di volgarità (spettacolare, drammatica, strumentale, pur sempre gratuita) oltrepassa sempre ogni limite. Figlia naturale di ciò è chiaramente la televisione commerciale, parte ormai integrante della nostra cultura in senso lato, dato che l'industria dell'ignoranza è penetrata nelle nostre vite quotidiane, con toni peraltro ingordi, minacciosi, orwelliani - e pensare che 1984 è uscito nel 1949 e che George Orwell avrebbe trovato qualche difficoltà a credere che "Il Grande Fratello" si sarebbe trasformato in una trasmissione di successo. Questa nostra televisione ci offre raramente cultura nel vero e proprio senso del termine: non mi riferisco alla cultura "alta", coltivata ormai solo dai pochi e veri intellettuali sopravvissuti; piuttosto a quella cultura di base che trasmette conoscenze, educazione, valori, conferendo competenze, significati e scopi all'esistenza di ognuno di noi.Proprio come nella caverna di Platone possiamo vedere solo ombre che pensiamo rappresentino l'unica realtà, siamo oggi incatenati alla televisione e crediamo realtà quanto vi viene trasmesso. Ciò che è percepito come reale si sostituisce al reale, la fiction si sostituisce alla realtà, l'illusione si sostituisce al fatto: a permanere sono solo tanti reality show, in cui gli spettatori vivono da protagonisti consenzienti, o addirittura ignari. Era sostanzialmente questo il pericolo che Sir Karl Popper individuava nella televisione irresponsabile, manipolatrice, incapace di educare, anche se la sua tv presentava caratteristiche senz'altro meno villane e triviali di quella presente. Se è contraddittorio per un liberale come Popper affermare la necessità di porre limiti alla libertà d'espressione? Affatto. Ogni libertà necessita di venir contenuta, ha replicato Popper: così come in città non posso circolare in auto a 200 km all'ora perché, se investo qualcuno, gli procuro un danno fisico, così non posso dire quel che mi pare (per esempio, spacciare illusioni per fatti), perché danneggio epistemicamente chi mi ascolta.
continua
20081020
vita e corallo
la voce di oggi
sostantivo maschile (plurale ginecèi)
1 Botanica: apparato femminile delle piante Fanerogame, formato da una o più carpelli che possono costituire uno o più pistilli
2 Storia: nell'antica Grecia, parte più interna della casa, destinata alle donne // scherzoso: ambiente in cui si trovano molte donne riunite
etimologia: dal latino gynaeceu(m), che è dal greco gynaikeion, derivato di gyné, gynaikós, "donna"
non si esce vivi dagli anni '80? parte 1
Sono gli anni che hanno spazzato via il comunismo. Che ci hanno dato benessere e frivolezza. Cosa ne resta? Grande avidità. Intolleranza. E una fede cieca nella furbizia
di Nicla Vassallo
Sono stati anni esagerati, intemperanti, trasgressivi, liberi, che hanno raggiunto il loro culmine nel 1989 con la caduta eclatante del Muro, identificata dai più con la caduta perpetua di ogni muro. Materialmente a frantumarsi era invece solo quello di Berlino. Altri agghiaccianti muri materiali sarebbero stati innalzati da lì a poco, con ogni sorta di pretesto, mentre molti steccati paradigmatici e reali, sebbene incorporei, sono lungi dal cadere. Siamo abituati ai revival. Dopo quello degli anni Sessanta e Settanta, assistiamo ora nella cultura, nella moda e nella musica al ritorno degli anni Ottanta. Ma mentre è stata offerta più di una valutazione degli anni Sessanta e Settanta, specie attraverso l'analisi del '68 e del '77, sugli anni Ottanta non è facile trovare considerazioni capaci di aspirare a una qualche oggettività. Sebbene festeggiassimo, non ci mancavano gli elementi per subodorare che ci avrebbero lasciato con parecchie illusioni e delusioni. Il thatcherismo avrà anche ringiovanito l'economia, ma insieme all'edonismo reaganiano ha creato un Ivan Boesky, l'emblema dell'operatore di Borsa, capace di esaltare gli aspetti positivi dell'avidità e della cupidigia a tal punto che, non durante quattro chiacchiere al bar, ma all'università di Berkeley, California, nel 1986 afferma: "L'avidità è sana. Puoi essere avido e comunque sentirti in pace con te stesso". Nello stesso periodo avremmo senz'altro dovuto prestare più attenzione a uno scambio di battute di Ritorno al futuro, il film di Robert Zemeckis: Doc Brown: "Dimmi, ragazzo del futuro, chi è il Presidente degli Usa nel 1985?"; Marty McFly: "Ronald Reagan"; Giovane Emmett Brown: "Ronald Reagan? L'attore? Eh! E il vicepresidente chi è? Jerry Lewis? Suppongo che Marilyn Monroe sia la First Lady... e John Wayne il ministro della Guerra". Potevamo forse immaginare che da lì a poco parecchi politici si sarebbero atteggiati a comici, che molti comici avrebbero iniziato a discettare di politica, che la First Lady francese sarebbe stata un'ex top model? È che forse thatcherismo ed edonismo reaganiano ci sembravano controbilanciati da Mikhail Gorbaciov, in cui confidavamo più del necessario, anche perché non ci saremmo mai figurati che il destino gli avrebbe riservato una fulgida carriera da "testimonial".
continua
20081019
io e i Metallica - capitolo 11
playlist-nel lettore mp3
Chiara Civello - The Space Between
Fratelli Calafuria - Senza Titolo
Garbo - Come il vetro
Hayes Carll - Trouble In Mind
I Ministri - I soldi sono finiti
Kings Of Leon - Only By The Night
Marta Sui Tubi - Sushi & coca
Metallica - Black Album
Moltheni - I segreti del corallo
Vinicio Capossela - Da solo
Yael Naim - In A Man's Womb
Canzoni
A Fine Frenzy - Almost Lover
Bersuit Vergarabat - El Tiempo No Para (en vivo)
Cristina Donà - How Deep Is Your Love
Garbo - A Berlino...va bene
John Waite & Alison Krauss - Missing You 2007
N.E.R.D. - My Drive Thru (feat. Santogold & Julian Casablancas)
Puddle Of Mudd - We Don't Have To Look Back Now
Ricardo Arjona - Quiero
Santana feat. Everlast - Put Your Lights On
i dischi di oggi
la voce di oggi
sostantivo femminile
1 Botanico: frutto del giuggiolo // Figurato Andare in brodo di giuggiole, andare in sollucchero, gongolare di felicità
2 Pasticca dolce fatta con decotto di giuggiole, usata un tempo contro la tosse
3 Figurato: sciocchezza, inezia // Diminutivi: giuggiolétta; giuggiolìna / (Accrescitivo: giuggiolóna; -> giuggiolóne maschile)
etimologia: Derivato di giùggiolo
doug
Douglas che vuol salvare la Patagonia
Tra Cile e Argentina, business, politica e milionari. Il controverso impegno ecologico di Tompkins, magnate americano convertito alla causa verde
di Gabriella Saba
Gran parte dei cileni lo detesta. Ma sono in molti a credere nelle buone intenzioni di Douglas Tompkins. Quel che si dice un personaggio controverso. Un mecenate innamorato della causa ambientale al punto da avere investito parte del suo patrimonio nell'acquisto di 800mila ettari di terra nella Patagonia cilena e in alcune regioni del Sud e del Nord dell'Argentina. Tutto questo ne fa uno dei più grandi proprietari terrieri del mondo, ma il suo obiettivo è "salvare quelle zone dalla privatizzazione e dal disastro ecologico". Newyorkese, 65 anni, Tompkins divenne ricco circa trent'anni fa, grazie a Esprit e North Face, aziende da lui fondate e poi vendute quando stabilì che la globalizzazione e il consumismo erano "il male oscuro". E che lui voleva diventarne "la soluzione, non più il problema". Una volta acquistate le terre, iniziò dunque a risanarle per poi regalarle, pezzo per pezzo, alle amministrazioni dei parchi nazionali. Fondò due associazioni per la salvaguardia della natura, Conservation Land Trust e Foundation Deep Ecology, trasformandosi in una spina nel fianco di chiunque minacciasse l'integrità naturale della sua patria acquisita. L'ultima battaglia di Tompkins, oggetto di interesse mediatico non solo in Sudamerica, è contro l'impresa energetica spagnola Endesa e il suo progetto Hydroaysén di sfruttamento idroelettrico di una parte della Patagonia cilena, che prevede la costruzione di cinque sbarramenti. Gli ambientalisti hanno lanciato la campagna Patagonia sin represas, appoggiata dall'organizzazione nordamericana Natural Resources Defense Council, il cui presidente è l'avvocato Robert Kennedy, mentre del direttivo fa parte Leonardo DiCaprio. Ma non poteva mancare lo stesso Tompkins, che ultimamente fa di tutto per sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale, partendo proprio dal coinvolgimento del jet set. Per fare un esempio: qualche mese fa ha invitato nelle sue tenute Julia Roberts e consorte, insieme al regista Daniel Moder, facendogli visitare la zona. Moder, che aveva in progetto di girare un documentario sulla Patagonia, pare si sia immediatamente votato alla causa di Tompkins. Ma l'appeal del magnate e quel suo personalissimo carisma si confondono spesso con quella che viene percepita come arroganza. D'altronde, l'impegno di Tompkins ha suscitato negli anni tanti sospetti quante simpatie. Patagonia sin represas y sin Tompkins, recita lo slogan di un nuovo gruppo su Facebook. Tra le molte accuse che vengono mosse al miliardario, quella di avere mandato via i contadini che lavoravano nelle terre che ha comprato in Argentina, utilizzando le minacce e la forza. C'è chi sostiene che il fatto di avere acquistato alcune delle zone più ricche d'acqua del pianeta non sia che un business per controllare quelle risorse. A molti cileni poi non è piaciuto che abbia diviso in due il Sud del Paese, comprando le terre che formano il Parco Pumalin. E c'è chi si spinge addirittura ad accusarlo di volere utilizzare i suoi possedimenti cileno-argentini per ospitare un nuovo Stato ebraico. Tompkins non fa caso alle critiche e continua sulla sua strada, insieme alla seconda moglie Kristine, anche lei ambientalista. Tanto da aver ottenuto non soltanto l'appoggio dei politici più sensibili alla causa "verde" come Guido Girardi, deputato e presidente del Ppd (Partito per la democrazia del Cile). Ma anche ultraconservatori come il miliardario Sebastián Piñera. Ovvero, l'uomo nuovo della destra cilena e probabile candidato alle prossime elezioni presidenziali con il partito Renovación Nacional. A chi gli chiede perché, lui americano, sia andato proprio in Cile a combattere le sue battaglie ecologiche, Tompkins risponde alzando le spalle: "Si tratta di zone molto belle e ad alto impatto emotivo e la bellezza è un valore che sta sparendo in quei luoghi in cui lo sviluppo umano è troppo alto". Il resto è, come sempre nel suo caso, controverso.
20081018
sacchi sacconi e sacchetti
la voce di oggi
sostantivo maschile, plurale giuggioloni
1 Accrescitivo di "giùggiola"
2 Figurato: persona sciocca, semplicione
toxic
treni
La lentezza va veloce
GIAPPONE
Non solo high speed. Nel Paese che sta costruendo il primo treno a 350 km/h, viaggiare è anche sinonimo di lusso. Come sul Cassiopeia, il 5 stelle su rotaie che collega Tokyo a Sapporo
di Agatha Kari
Mentre il primo treno proiettile della storia, lo Shinkansen serie Zero, si avvia a novembre verso il suo pensionamento, la Kawasaki Heavy Industries Ltd ha rivelato il progetto dell'Environmentally Friendly Super Express Train, un bolide che dal 2010 taglierà l'aria a 350 km/h. Questo treno superveloce, amico dell'ambiente, leggero e aerodinamico, sarà capace persino di trasformare l'energia cinetica. Nel frattempo gli affezionati saluteranno l'ultimo Shinkansen con un tour organizzato dalla società ferroviaria Japan Railways, prima che il treno dall'inconfondibile "muso" tondo finisca, nostalgicamente, in un museo dedicato alla sua storia.Il Giappone è stato il primo Paese al mondo a costruire una linea ad hoc per l'alta velocità. I treni Shinkansen, infatti, non incrociano mai quelli della rete tradizionale e viceversa: due destini completamente separati. Ci sono quattro compagnie ferroviarie nazionali per questa linea: JR West, JR Central, JR East e JR Kyu-shu. La JR East vede ogni giorno 16 milioni di facce che si spostano per raggiungere qualcosa o qualcuno: è la più grande compagnia ferroviaria di trasporto pubblico del mondo. La velocità ha sempre rappresentato un traguardo da raggiungere e, immediatamente dopo, superare. L'introduzione del nuovo Shinkansen Fastech360 ha l'ambizione di sfiorare addirittura i 360 km/h. E se in Italia il tempo dei passeggeri è preso brutalmente in ostaggio dai rallentamenti dei vecchi convogli, con ritardi di minuti, se non di ore, la Japan Railways nel 2007 ha registrato un solo ritardo, ad opera del Tokaido Shinkansen, di 18 secondi sull'orario. Giusto gli attimi che servono per terminare l'ultima frase di un libro, prima di chiuderlo e scendere dalla vettura.I giapponesi, Paese nel quale la maggioranza della popolazione spende un terzo della giornata in spostamenti dalla sede di lavoro a casa e viceversa, puntano molto sui trasporti e investono nella ricerca e nella realizzazione. A giugno è stata inaugurata la stazione Shibuya, progettata da Tadao Ando. Una struttura a chiocciola che prevede un volume vuoto ellittico, simile a un'astronave, che anziché alzarsi nell'atmosfera si incunea a 30 metri sottoterra, riuscendo comunque a catturare all'interno aria e luce in modo naturale. I tre piani sono collegati visivamente dall'enorme atrio luminoso a tutta altezza. Uno stile minimalista e brutalista, con pareti, pavimenti, soffitti e colonne in cemento. Texture e toni così delicati da conferire alla superficie avvolgente un aspetto morbido, femminile. L'obiettivo di Tadao Ando è proprio quello di sedurre le persone a utilizzare sempre di più i mezzi pubblici, senza costringere le autorità preposte a misure restrittive per l'uso delle auto. Semplicemente rendendo la rete pubblica di Tokyo sempre più confortevole e accogliente. Mezzi per lo spostamento: veloci, puntuali, precisi come proiettili, ma non solo. In Giappone ci sono anche treni per godersi lentamente tempo e spazio che intrecciandosi creano quella trama cangiante che è il viaggio. Definito un hotel a 5 stelle su rotaie, Cassiopeia è uno sleeper train, l'espresso più lussuoso del Giappone che scorre su 1.200 chilometri di binari in una notte, dalla stazione Ueno, a Tokyo, a quella di Sapporo, nell'isola più settentrionale di Hokkaido tre volte alla settimana. Perché una popolazione abituata all'alta velocità e a una metropolitana, quella di Tokyo, dove ci sono steward addetti a spingere quanti più passeggeri è possibile sulle carrozze, sceglie di viaggiare su un treno notturno da 16 ore e mezzo? Forse per recuperare una dimensione del tempo e dello spazio che nelle grandi metropoli è irreparabilmente perduta, soprattutto qui. Per i turisti che vanno a Sapporo la vacanza inizia sicuramente nella stazione, prima di salire su questo Orient Express da terzo millennio. Il Cassiopeia parte prima del tramonto, alle 16.20, e arriva a destinazione la mattina seguente, alle 8.54: un giorno e mezzo da trascorrere nelle eleganti e confortevoli camere, tutte di prima classe, che si susseguono sul treno. Le impeccabili hostess in divisa accolgono i viaggiatori con un inchino e le mani giunte, e li accompagnano verso tre tipi di sistemazione: dalla camera twin alla suite, fino alla deluxe, una doppia con tutti i comfort, con tariffe da 32.320 yen fino a un massimo di 44.460 yen (da 208 a 286 euro). Ovunque regna il silenzio assoluto. La privacy di ciascuno è rigorosamente rispettata, nessuna soneria di cellulare, nessuna conversazione a voce alta. L'atmosfera è asettica, quasi irreale, perfetta per un film di James Bond. I passeggeri hanno la possibilità di godersi il paesaggio in una confortevole lounge con poltrone girevoli, come quella che si trova alla fine del treno, con un'ampia vetrata inondata di luce. Nelle loro stanze, dotate di bagno con vasca o doccia, trovano non solo drink, giornali e toilet bag ma persino lo yukata, il kimono. La carrozza ristorante offre piatti della cucina francese o i più economici kaiseki tradizionali. Se si ha bisogno di privacy c'è il servizio in camera. Nell'ultimo tratto il Cassiopeia attraversa il tunnel Seikan, il più lungo del mondo sott'acqua (33 miglia), che collega Honshu all'isola di Hokkaido. Questo treno non si può prenotare online o per telefono. Un motivo di scontento per gli stranieri, non più abituati a usare le agenzie di viaggio. E c'è sempre la lista d'attesa. Un esercizio di pazienza, ma questo fa parte del viaggio.