Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
1952. Therese Belivet è una giovane donna, aspirante fotografa, che lavora in un grande magazzino a Manhattan. E' fidanzata con Richard, un bravo ragazzo che la vuole sposare, ma lei non è per niente innamorata di lui. Un giorno di grande affluenza ai grandi magazzini (siamo vicini a Natale), Therese nota una donna bella e raffinata, in cerca di un regalo per la figlia. La donna, Carol, le si avvicina per un consiglio, Therese glielo fornisce, e Carol si lascia convincere. Quando se ne va, dimentica i suoi guanti. Therese, appena se ne accorge, si organizza per rimandarle i guanti a casa. Mentre Therese conosce un amico di Richard che lavora al New York Times, Dannie, che cerca di baciarla e che la incoraggia a provare a seguire la sua aspirazione di fotografa, Carol sta attraversando un difficile divorzio con Harge, l'ex marito, e lottando per ottenere la custodia della figlia Rindy. Quando capisce che è Therese che le ha rimandato i guanti, la chiama e la invita a pranzo per ringraziarla. Nasce un'attrazione intensa.
Torna al cinema Haynes, otto anni dopo I'm Not There, ma non dimentichiamoci che aveva diretto, nel 2011, Mildred Pierce per la televisione. Ispirato da The Price of Salt, romanzo di Patricia Highsmith del 1952, Haynes dirige in maniera impeccabile questa storia lesbica con risvolti drammatici, scegliendo la sempre altrettanto impeccabile Cate Blanchett per la parte di Caroli, e Rooney Mara per quella di Therese. Il risultato è talmente fluido e ben fatto, che sembra semplice e quasi non lascia un segno indelebile: paradossale da dire e da credere, ma è proprio così.
Fotografia vagamente opaca, probabilmente per calare lo spettatore in una storia di oltre mezzo secolo fa, ottimi i co-protagonisti Sarah Paulson (Abby) e Kyle Chandler (Harge).
Torna al cinema Haynes, otto anni dopo I'm Not There, ma non dimentichiamoci che aveva diretto, nel 2011, Mildred Pierce per la televisione. Ispirato da The Price of Salt, romanzo di Patricia Highsmith del 1952, Haynes dirige in maniera impeccabile questa storia lesbica con risvolti drammatici, scegliendo la sempre altrettanto impeccabile Cate Blanchett per la parte di Caroli, e Rooney Mara per quella di Therese. Il risultato è talmente fluido e ben fatto, che sembra semplice e quasi non lascia un segno indelebile: paradossale da dire e da credere, ma è proprio così.
Fotografia vagamente opaca, probabilmente per calare lo spettatore in una storia di oltre mezzo secolo fa, ottimi i co-protagonisti Sarah Paulson (Abby) e Kyle Chandler (Harge).
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