Con il tempo speso al cinema (anni fa cercavo di vedere tutti i film che uscivano, ma proprio tutti), ho la presunzione di aver sviluppato un certo "fiuto" per i film buoni; ovvio che possa sbagliarmi, naturalmente. Adesso, di solito, vado 2-3 volte a settimana e cerco di scegliere quelli che mi ispirano di più, incrociando le dita.
Ispirato da una serie di trailer visti ieri sera, prima della proiezione di Into The Wild al Kino Dessé di Livorno (presente in sala, casualmente, il regista livornese Paolo Virzì insieme alla protagonista del suo prossimo film, la bella e giovane Micaela Ramazzotti, tanto per fare un po' di gossip), mi permetto di segnalarvi, aiutato anche dalla lista di Ciak sui "100 film più attesi in uscita da gennaio a giugno", alcuni film che rischierebbero di passare inosservati, e che, secondo me, sono da vedere, almeno per giudicare. E già che ci siamo, anche altri che magari andreste a vedere comunque, tanto per darvi qualche indicazione in più.
Tralasciando i blockbusters americani, anche se nel caso, ad esempio, di Sweeney Todd (esce a febbraio) e The Dark Knight (esce a giugno), non ci si può esimere dall'andare al cinema, in quanto i registi in gioco, le storie e gli attori in gioco sono di assoluto primordine (nel primo caso abbiamo Tim Burton, un musical horror e Johnny Depp, nel secondo abbiamo invece Christopher Nolan, un Batman non si sa quanto ispirato da quello di Frank Miller, Christian Bale e il deceduto Heath Ledger), partirei segnalandovi Oltre il fuoco, in originale Things We Lost In The Fire (Hope Comes With Letting Go) - ho una passione sfrenata per i titoli lunghi e con frasi di questo genere -, regista la danese Susanne Bier, brava regista e sceneggiatrice, autrice di due bei film quali Non desiderare la donna d'altri e Dopo il matrimonio, sempre in collaborazione per la scrittura col mitico Anders Thomas Jensen (registo del cult assoluto Le mele di Adamo), attori Halle Berry, Benicio Del Toro e il mio idolo del momento David Duchovny, quindi il primo film "hollywoodiano" della Bier, con una storia che implica sempre parentele e perdita. Sono ormai settimane che, mentre aspetto l'orario d'entrata al multisala di Livorno, mi soffermo carico d'aspettative davanti alla locandina di questo film. Esce a maggio.
Andrei avanti con uno dei film che potrebbe scuotere la stagione, in uscita a febbraio. Si tratta di Persepolis, un film di animazione ma, direi, d'eccezione. L'autrice è l'iraniana Marjane Satrapi (i lettori di Internazionale la conosceranno bene), coadiuvata da Vincent Paronnaud, e mette in scena una specie di autobiografia semiseria che però parrebbe scavare a fondo sulla condizione della donna in Iran. Il trailer, visto ieri sera, è a dir poco eccezionale; Concita De Gregorio, su D allegato a Repubblica di ieri, ne parla entusiasticamente (l'ha visto in Spagna col figlio che lo ha definito "il miglior film visto quest'anno", riferendosi, credo, al 2007, visto che fuori dall'Italia è uscito, pare, da circa 4 mesi). Io gli do fiducia.
Senza saperne niente, mi fido ciecamente dei Coen e di Bardem per quanto riguarda l'uscita prevista per marzo di Non è un paese per vecchi. Ho qualche dubbio sul nuovo Woody Allen dal titolo Sogni e delitti, con Colin Farrel e Ewan McGregor (e Tom Wilkinson, che secondo me se non gli danno l'Oscar come non protagonista per Michael Clayton avrebbe ragione di incazzarsi). Curioso il fatto che esca il remake hollywoodiano, a cura del regista originale, di Funny Games, un film bello e disturbante del 1997 dell'austriaco Michael Haneke; ci sono Naomi Watts, Tim Roth e Michael Pitt ed esce a febbraio.
Altra curiosità è Walk Hard: The Dewey Cox Story, di Jake Kasdan (si, è il figlio) con John C. Reilly (lo avete visto milioni di volte in milioni di film), una parodia (pare feroce) delle biopic.
Straziante già dal trailer, e quindi qui dovremo verificarne l'effettiva validità quando uscirà in febbraio, il candidato agli Oscar Lo scafandro e la farfalla, di Julian Schnabel con Emmanuelle Seigner e Marie-Josée Croze (Le invasioni barbariche). Altro titolo che potrebbe deludere fortemente o sorprendere incredibilmente sarà senz'altro Il treno per Darjeeling di Wes Anderson (I Tenenbaum, Le avventure acquatiche di Steve Zissou, ma da noi deve ancora uscire il suo Hotel Chevalier) con Owen Wilson, Adrien Brody e Jason Schwartzman; esce a marzo.
There Will Be Blood, ribattezzato semplicemente Il petroliere per l'Italia, in corsa per gli Oscar, incuriosisce ovviamente per la regia dell'altro Anderson, Paul Thomas, regista controverso (famosissimo per Magnolia che non mi piacque, sconosciuto per Ubriaco d'amore, gran film per me ma poco conosciuto; anche il buon Boogie Nights non ha riscosso il giusto riscontro qui da noi), con il mattatore Daniel Day Lewis in un personaggio che ricorda un po' il suo "macellaio" in Gangs Of New York (almeno a giudicare dai trailer). Esce a febbraio.
Non sapevo niente del progetto chiamato 10000 A.C. di Roland Emmerich, in uscita a marzo, con attori sconosciuti ambientato, appunto, ai tempi dei mammuth.
Si è parlato tanto e bene di Juno, nominato anch'esso, scritto dall'emergente Diablo Cody e diretto da Jason Reitman (Thank You For Smoking). C'è anche Jennifer Garner (Alias) in una parte non principale, e la storia sembra intrigante: potrebbe essere il Little Miss Sunshine del 2008. Esce in aprile.
Mi interessa vedere, in uscita questo mese, l'opera seconda di Paolo Franchi, del quale apprezzai molto La spettatrice, dal titolo Nessuna qualità agli eroi. C'è l'ottimo Elio Germano e la charmant Irène Jacob. Altro titolo italiano del quale ho letto bene è Non pensarci di Gianni Zanasi, con Giuseppe Battiston, Anita Caprioli e Valerio Mastrandrea. Dovrebbe uscire (il condizionale, in Italia, è d'obbligo) in aprile.
Concludo con un rischio totale: il nuovo film di Wong Kar-Wai, il primo "americano", dal titolo Un bacio romantico (l'originale, ovviamente, è tutta un'altra musica, ed è My Blueberry Nights). Storia semplice e sentimentale, grande cast: Jude Law, Natalie Portman, David Strathairn, Rachel Weisz, e la debuttante, in veste di attrice, Norah Jones (conosciuta meglio dagli appassionati di musica come Noia Jones).
Come dicono le annunciatrici, buona visione. Vi accompagnerò scrivendone appena potrò.