No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100124

donna


Warmi - Magaly Solier

Capisco che la musica andina possa risultare insopportabile: anch'io non è che la ascolti di continuo, anzi. Però il personaggio di Magaly Solier, peruviana "scoperta" con il film Il canto di Paloma, e che ha confermato la particolarità con il precedente Madeinusa, mi ha spinto ad ascoltare questo suo per adesso unico album Warmi, che in lingua quechua significa donna.
Cantato in parte in castigliano (spagnolo), in parte in quechua, composto interamente dalla stessa Solier, che in patria è soprannominata Principessa Inca, ha il suo fascino, folkloristico quanto volete, ma ce l'ha. La voce di Magaly, per chi non avesse visto nessuno dei due film citati poco fa, è sottile e altissima, molto particolare, a volte bambinesca. Il disco risulta a volte anche troppo arrangiato, tanto da far rimpiangere i pezzi cantati a cappella come nei film, ma la potenza suggestiva e cristallina della voce rimane intatta.
La mia preferita è Guitarra Yuyariptiy, e, seppur ancora bella, Por qué me miras asì (ascoltata in Madeinusa) la preferivo a capella.
Come dicevano i Monty Python, "...qualcosa di completamente diverso".

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