No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100102

the dark passenger


Dexter - di James Manos Jr. - Quarta stagione (Clyde Philips Productions - Showtime) - 2009


Lo schema delle stagioni di Dexter è ormai piuttosto chiaro. In questa quarta, gli sceneggiatori immettono, o almeno ci provano, elementi extra, come il figlioletto Harrison, l'insoddisfazione della moglie Rita, le storie tra i colleghi, un collega che sospetta di lui. Tutto ciò porta innegabilmente a dei momenti che apparentemente sono di troppo.

Alla fine del cerchio, però, tutto quadra. O quasi, diciamo.

La presenza di John Lithgow nel cast, nei panni di Trinity/Arthur Mitchell, che non so a voi, ma a me ha fatto pensare immediatamente a Doppia personalità di Brian De Palma, porta la stagione verso un livello più che decente, nonostante quello che si annotava poc'anzi.

Quello che salta agli occhi, a parte la solita fotografia luminosissima, che fa venir caldo solo a guardare, e un uso sempre più massiccio della presenza del padre del protagonista, è che gli sceneggiatori sembrano sempre più in affanno per farla "sfangare" a Dexter: uno dei temi conduttori della stagione, infatti, è la mancanza di concentrazione del serial-killer/giustiziere/padre amorevole/ematologo-poliziotto, e la conseguente trascuratezza nei confronti dei particolari, e quindi del "codice" autoimposto, ed ereditato, appunto, dal padre.

E', probabilmente, un'impressione, l'impressione di "fiato corto", che proprio gli scrittori vogliono far venire agli spettatori.

Se c'è una certezza, in questa serie, insieme agli occhi magnetici di Courtney Ford (nei panni della reporter Christine Hill, e moglie, nella vita reale, di Brandon Routh, il "nuovo" Superman - del 2006 - ma che soprattutto ci ha fatto piegare dal ridere nei panni di Bobby Long nel pur esile Zack And Miri Make A Porno), è la sempre più incontenibile bravura di Jennifer Carpenter (Debra, sorella di Dexter, e, come gli aficionados di Fassbinder sanno, moglie nella vita reale di Michael C. Hall, come a dire, Dexter).

Finale tragico, che apre più di uno spiraglio alla prossima stagione, che, se gli sceneggiatori sapranno approfittarne, sarà molto più che scoppiettante.

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