Al mattino seguente mi preparo, scendo per la colazione, stavolta non sgarro (se si eccettua il fatto che i biscotti sono danesi, per cui sicuramente al burro e non secchi come prescriverebbe la dieta, ma non ne prendo più degli otto d'ordinanza), risalgo a lavarmi i denti, scendo con ampio anticipo. Oggi il "menù" prevede scarrozzamento in autobus fino a Sliema, la cittadina dello shopping, cambio autobus per quelli sightseeing, giro dell'isola parte sud, compreso l'agglomerato de La Valletta, e poi giù fino a Marsaxlokk. Ascolto diligentemente la guida in cuffia, osservo tutto e scatto qualche foto.
La baia di Mellieha, esattamente dal lato opposto della strada principale rispetto all'hotel dove alloggiavo. |
La capitale meriterebbe sicuramente una visita più approfondita, essendo decisamente una di quelle che mi piace definire "città monumentali", ma per questa volta, mi accontento di vederla scorrere pian piano, e a scattarle qualche foto.
Davvero imponente, oltre ad essere capitale e grandiosa, è al centro dell'area più densamente popolata dell'isola principale, e, come vi ho già detto, fa parte di una zona dove, da Pembroke, centri abitati, attività commerciali e spazi portuali si susseguono ininterrottamente. Dopo La Valletta si passa per Floriana, Marsa, Rahal Gdid o Paola, le ultime due piuttosto industrializzate.
Ecco quindi che ci si avvia verso Cottonera, un insieme di tre cittadine. La prima è Senglea, in maltese L-Isla, detta anche Citta Invicta, non perché ci si fabbricano gli zainetti, bensì per la sua resistenza all'invasione ottomana del 1565. Si chiama L-Isla (maltese per isola, chiara l'influenza dell'italiano qui) perché prima dei Cavalieri Ospitalieri era infatti staccata dalla terraferma, fu unita artificialmente. Dopo troviamo Cospicua, in maltese Bormla, ed infine Vittoriosa, in maltese Il-Birgu. Quest'ultima fu la base della Royal Navy dalla cacciata di Napoleone fino al 1979.
Adesso si punta a sud.
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