No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20141203

Malta - Novembre 2014 (4)

Mi alzo e mi preparo, scendo per la colazione, e osservo l'abbondanza dell'offerta. Mi trattengo, per le ragioni già esposte (a dire il vero, il primo giorno sgarro un poco, giusto per provare la pasticceria della cucina), dopo di che attendo l'apertura del banco escursioni, con un'idea abbastanza chiara già in testa. Faccio passare avanti una signora anziana, che poi si scusa per essersi dilungata. Fa niente. Compro l'escursione per Mdina (assolutamente consigliata dall'amico Luca, che era andato a Malta mesi fa su mio consiglio, insieme alla famiglia) oggi, mezza giornata, partenza tra meno di un'ora, per domani un giro dell'isola con i bus scoperti, per il terzo giorno escursione a Gozo per l'intera giornata. Prezzi più che accettabili, vacanziella praticamente coperta interamente. E perché no. Attendo guardandomi intorno, poi all'ora indicata esco dall'albergo, in partenza frotte di coinquilini che vengono man mano "reclutati" e indirizzati verso i vari bus. Il mio parte per ultimo, la guida è una signora locale simpatica, che mi tranquillizza: essendo l'unico italiano, e pur essendo l'escursione di oggi in tedesco e inglese, se ci fosse qualcosa che non mi è chiaro, è super disponibile a spiegarmelo di nuovo in italiano, lo conosce abbastanza e, capirò dopo, le piace parlarlo, per non perderlo. Racconta un sacco di cose, come tutte le guide professionali, cerca di essere spiritosa, va bene così. La prima tappa di rilievo è a Mosta, e la particolarissima chiesa di Santa Maria Assunta, conosciuta anche semplicemente come La Rotonda. Curiosa architettonicamente, curioso l'episodio della bomba, che il 9 aprile 1942 fu sganciata da un aereo tedesco, trafisse la cupola e atterrò in mezzo a 300 fedeli in attesa della messa, non esplodendo.
Due viste dell'interno della chiesa, e una esterna.
Un curioso particolare di uno dei palazzi che si affacciano sulla piazza antistante la chiesa; mi ha colpito la scritta "Paramount".
Si prosegue verso Mdina, e come accade sovente durante queste escursioni, ci si ferma per ben due volte in luoghi dove si possono comprare souvenir. Il primo luogo è interessante, è una fabbrica di vetro soffiato. Si possono vedere i "soffiatori" all'opera, alcuni di loro molto giovani. La tradizione è naturalmente arrivata a Malta da Venezia. Le "opere" in vendita sono molto belle, a dire la verità. Prima di arrivare all'antica capitale, ci si ferma in un altro luogo dove ci sono solo negozi, le specialità del luogo sono, oltre al vetro, le filigrane. A parte il caffè che bevo, colpisce la mia attenzione una sorta di tovaglietta con una storiella stampata sopra, dal titolo THE ITALIAN WHO WENT TO MALTA. La leggo, e me la faccio addosso dalle risate. Entro e compro: adesso è appesa nel mio ufficio. A voi.
Piccola parentesi. Non ho avuto l'impressione che a Malta, gli italiani siano visti male, anzi, è probabile il contrario. Anche se non so quanto siano vere le affermazioni di Wikipedia sul fatto che a Malta si sentano un po' italiani, è vero che fino al 1934 l'italiano era la lingua ufficiale, cosa abbastanza naturale visto che fino al 1798 (arrivo di Napoleone, uno a cui le isole piacevano, ma si sa, chi di isola ferisce, di isola perisce) l'isola apparteneva al Regno di Sicilia, seppure "appaltata" ai Cavalieri Ospitalieri. Questa "barzelletta", a mio modesto giudizio, deriva solamente dal fatto che i maltesi, dominati poi dai britannici dal 1800 al 1964, hanno inglobato la conoscenza dell'inglese decisamente meglio della media italiana, e quindi evidentemente, scherzano sulla nostra padronanza della lingua albionica. Questo anche per le sottolineature che ho avuto modo di avere da parte della guida (che ho ritrovato nell'escursione a Gozo), che mi ha ripetuto almeno 4 volte che non è così facile trovare un italiano che conoscesse abbastanza bene l'inglese, facendomi quindi un grosso complimento (era rivolta a me, infatti). Naturalmente, io non sono per niente convinto di essere padrone dell'inglese, ma tant'è. Torneremo sulle "questioni linguistiche" più avanti. Adesso, arriviamo a Mdina, l'antica capitale. Per il momento due vedute dal basso.
A dire il vero, prima di arrivare a Mdina si attraversa Rabat, ovvero "sobborgo", dove la leggenda vuole abbia soggiornato San Paolo mentre si recava a Roma: a Rabat esiste infatti la Grotta di San Paolo, delle catacombe paleocristiane sotto la chiesa di San Paolo e Sant'Agata. Per la cronaca, Rabat fu set di alcuni ciak di Munich di Spielberg.
Mdina, come detto più volte antica capitale di Malta, fu abitata da molti secoli prima di Cristo, ma furono i Fenici i primi a fortificarla attorno all'anno 1000. I Saraceni, verso l'870, ingigantirono le fortificazioni separandola dalla circostante Rabat. Fu probabilmente Alfonso D'Aragona, che gli diede il titolo di "città notabile", a renderla così importante al punto che qui cominciarono a stabilirsi praticamente solo famiglie nobili. Nel 1963, un terremoto la danneggiò molto, e del restaurò si occupò l'architetto francese François de Mondion, per volere del gran maestro Manoel de Vilhena. Oggi è abitata da pochissime persone (poco più di 300), ma è davvero degna di una visita.

2 commenti:

cipo ha detto...

Ale, complimenti per la tovaglietta, immancabile! E un altro classico della serie Italianìnglisc lo trovi qui

jumbolo ha detto...

favolosa!