No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20151030

Bosnia-Herzegovina/Croazia - Maggio 2015 (15)

Mercoledì 13 maggio
Colazione e partenza per Dubrovnik. Nonostante ci sia da ripassare la "doppia frontiera" (Croazia/Bosnia e 5 km dopo Bosnia/Croazia), la strada non è così lunga, e devo fare proprio di tutto per non arrivare troppo presto. Arrivo davanti al Radisson Blu in località Orasac, poco fuori Dubrovnik, che è ancora presto, quindi proseguo e mangio qualcosa al primo ristorante che trovo sulla strada, a Zaton. Infine, eccomi al Radisson. Beh, ogni tanto bisognerebbe trattarsi così bene, e questo è esattamente uno di quei luoghi giusti. Un 5 stelle vero, dove tutti i dipendenti ti chiedono come stai, perfino quando ti incontrano in ascensore. Le foto della camera.
La camera, alla fine, risulterà protagonista. Ci arriviamo.
Mi godo naturalmente la camera, lavoro un po', prendo il sole in terrazza. Esploro l'enorme giardino dell'hotel, ubico i ristoranti (saranno quattro o cinque), la SPA, la spiaggia, faccio domande al banco escursioni. Avevo intenzione di visitare Dubrovnik andando con l'auto, lasciandola in un parcheggio che ho trovato on line (pare che i parcheggi di Dubrovnik siano i più cari d'Europa), non lontano dal centro, ma qua vendono un'escursione guidata di alcune ore con trasferimento dall'hotel...mi lascio tentare. E' per venerdì, mi lascia il tempo di cazzeggiare tutto il giorno domani, magari fare pure un po' di mare, visto che le previsioni danno una serie di giornate splendide. Vado in piscina, nuoto, poi sauna e bagno turco, faccio due chiacchiere con due giovani che gironzolano per quelle zone. Torno in camera, mi preparo per la cena e scelgo un ristorante di carne. Bevo un buon vino, e son pronto per la notte.
Giovedì 14 maggio
Colazione, e via in spiaggia. Ghiaia e lettini. Qualche ora, senza esagerare.
Pranzo leggero. Riposo. Passeggiata. Piscina. Sauna. Massaggio alla schiena: il dolore è sempre più insistente, e continuo a pensare sia muscolare. Mi sembra di stare meglio. Per cena cambio ristorante. Domani mi aspetta King's Landing (come tutti saprete, Dubrovnik è "usata" come la capitale dei sette regni nella versione tv di Game of Thrones).
Venerdì 15 maggio
Mi sveglio verso le 5 con un dolore fortissimo non alla schiena, ma laterale. Continuo ingenuamente a pensare che sia muscolare. Mi infilo sotto la doccia calda. Niente. Respiro a fatica, il dolore si fa lancinante. Scendo alla reception e chiedo un dottore. Lo chiamano, c'è da aspettare un po'. Vado al banco escursioni e mi scuso, ma disdico la gita a Dubrovnik. Arriva il dottore dopo un'ora, e io sto aggirandomi per la camera urlando dal dolore. Il dottore croato fa un rapido accertamento, mi fa fare pipì su una strisciolina di carta: è colica di reni, ho sangue impercettibile nell'urina. Mi fa un'iniezione, mi dà delle medicine, mi lascia una ricetta per comprarne altre. Mi chiede un centinaio di euro. Scendo alla reception e chiedo che qualcuno mi vada a comprare le altre medicine. Mi corico sperando di trovare pace, ma è dura. Sarà dura tutta la giornata, anche perché non riesco a mantenere niente di solido in corpo, sarà il mix di medicine. Dopo qualche ora il dolore lancinante non c'è più, ma rimarrò intontito per tutto il giorno, e oltre. Domani ho il volo di ritorno. Il lato positivo: dovrò tornare a Dubrovnik, dato che non ce l'ho fatta a vederla.
Sabato 16 maggio
Mi sveglio in qualche modo, il dolore è latente. Saluto e ringrazio, carico il bagaglio in auto, metto in moto e... non parte. Mi torna in mente il fatto che mi si erano bloccati i fendinebbia accesi, e non riuscivo a spegnerli: ecco il risultato. Torno alla reception e in due si prodigano per trovare dei cavi e far ripartire l'auto. Fatto. Non spegno l'auto, e parto ringraziando ancora. Pochi km e sono all'aeroporto: una coda interminabile presso i noleggi auto e una sorta di piccolo ingorgo perché tutti i noleggiatori controllano le auto in rientro. In qualche modo, riesco a consegnare. Non mangio niente da ieri mattina, compro una bottiglietta d'acqua e ci infilo dentro 4 bustine di zucchero: mi sento un ladro. Finalmente mi imbarco, sono più stanco che dolorante. Mi godo un po' il volo, bella giornata. Fiumicino, navetta, parcheggio. Chiamo la famiglia, sento che il dolore sta tornando, mio padre mi aspetta all'ospedale di Cecina. Le tre ore e il viaggio in auto peggiore della vita. Arrivo al pronto soccorso, mi registro, le infermiere mi fanno i complimenti: se è davvero una colica di reni, la sto sopportando con grande dignità, il dolore della colica renale è secondo, così mi dicono, solo a quello del parto. Mi mettono una flebo, poi un'altra. Mio padre se ne va, fuori arriva mia sorella. Dopo diverse analisi e la visita del dottore, son quasi le due di notte (sono entrato verso le 6 del pomeriggio), mi dimettono, e si raccomandano di evitare per un po' latticini, pomodori, peperoni, cibi piccanti. Bere molta acqua, e il dottore mi specifica le marche. Lo farò. E' stata un'esperienza nell'esperienza. Non ho visto Dubrovnik. Pazienza. A parte il finale, il viaggio è stato una figata, e la colica per lo meno l'ho avuta in un bellissimo hotel. Tra un paio di giorni si riparte per Bruxelles.

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