No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20151001

Paese alto

High Country - The Sword (2015)


Non voglio girarci troppo intorno, almeno inizialmente: eccolo, il disco dell'anno. Era nell'aria. Ci ho messo un sacco di tempo per scriverne, perché cercavo i tempi giusti, le riflessioni giuste, ma alla fine ho concluso che stavo facendo passare tempo prezioso, perché so che voi fassbinderiani attendete la parola del vostro personal guru anche sulla musica, e siete pronti ad entrare anche in territori per voi inesplorati.
Ho riletto le mie recensioni precedenti sui dischi dei texani. Forse me lo sentivo, forse no. Difficile prevedere, dopo i primi due dischi, che arrivati al quinto potessero dare una svolta così impressionante, eppure, il loro (fin'ora) capolavoro, il terzo Warp Riders (2010), aveva fatto capire a quasi tutti che questi ragazzi potevano arrivare lontano, lontano da quella nicchia che racchiude i bravi imitatori dei Black Sabbath e affini.
Il timido synth su Apocryphon (il pezzo), la capacità di assimilare ed integrare qualsiasi tipo di hard rock nella loro musica, stavolta sale al livello superiore. Come direbbe un noto personaggio radiofonico, odiato da tutti e che però tutti ascoltano, siamo al top.
Il synth stavolta apre l'album con l'intro Unicorn Farm, suggestivo, che sfocia in Empty Temples, e siamo già ad uno degli apici del disco. Il problema è che stavolta non ci sono alti e bassi, signori, siamo alla fase del "giù il cappello". Perché, se mi metto a cantare le lodi di questo secondo pezzo del disco, che sa di di The Boys Are Back In Town dei Thin Lizzy, dovrei farlo con tutti e la recensione non terminerebbe mai.
Quindi, provo a fare una summa. I The Sword rimangono una band metal, ma stavolta hanno fatto un disco che è ai limiti del metal, e non quelli estremi. Quindi, saranno accusati di essersi venduti, di essersi ammorbiditi, di essere divenuti commerciali, orecchiabili, e quant'altro. Voi tirate dritto, e ascoltate me, anzi, ascoltate High Country una volta, poi due. Poi non lo toglierete più, perché è qualcosa che non avete mai sentito, anche se avete sentito tutto, però qua e là. Capito, vero? I The Sword hanno portato al livello superiore il melting pot hard rock, hanno messo insieme Thin Lizzy (appunto) e Black Sabbath (appunto), Hawkind e Guns 'n' Roses, Iron Maiden e Foreigner, e chi più ne ha più ne metta. Hanno messo a punto una ricetta che rimane "a base metal", ma che potrebbe essere "mangiata" da qualsiasi forchetta.
Disco di qualità assolutamente superiore.
Pezzo favorito: Buzzards.






Maybe I've thought they could, maybe not. I've re-read my previous reviews about their old albums, and yes, I had realized, between the lines, because I understood that they are capable to put all the hard rock in an only style: their style.
But, after their masterpiece (until now) "Warp Riders" (2010), after that shy synth of "Apocryphon", here, with this "High Country", we, better, they, are on the top.
To cut a long story short, The Sword has created a metal-based recipe, that can be eaten by every palate.

"High Country" by The Sword: probably the best album of 2015.

1 commento:

monty ha detto...

Mi sto in parte ricredendo rispetto alla rigetto iniziale,
ma non arrivo ai tuoi livelli di esaltazione