Io sarei andato in aereo, ovviamente. Ma il capo ha insistito per fare questo giro in auto. Gli piace guidare. E quindi, così è stato deciso. Tutto questo è nato dalla mia necessità di visitare un ex fabbrica del nostro gruppo, adesso ridotta a magazzino, in Svizzera, ai confini con la Germania. Il mio capo si è aggiunto, poi a quel punto abbiamo deciso di portare anche uno dei nostri collaboratori, e a quel punto, visto che idealmente, nelle nostre menti malate "era di strada", abbiamo deciso di fare visita ad un grande trasportatore, che lavora molto con noi, due dei loro manager ci hanno già visitato più volte, abbiamo un buon rapporto e soprattutto, ci rendiamo conto della loro potenza, e siamo molto curiosi di vedere come sono organizzati. Con mia grande sopresa (ma non avrei dovuto sorprendermi, ci penserò dopo), scopro che hanno due sedi, una fuori Vienna, l'altra nell'alto Tirolo. Quella che lavora di più con noi è quella tirolese, per fortuna, visto che questa si che è "di strada", l'altra sarebbe stata difficoltosa. A quel punto, visto che il mio capo non ha mai visitato uno dei nostri depositi italiani, aggiungiamo pure un'altra tappa in Friuli.
Quindi, programmo notti, visite, spostamenti, e si decide di partire alle 15 della domenica, anche se alla stessa ora il Livorno gioca in casa, almeno ascolteremo la partita in auto. Bella giornata, atmosfera amichevole, e la strada scorre veloce. Ci si ferma dopo Bologna, verso Padova, per un caffè e una sigaretta, che è ancora giorno. Poi l'ultimo tratto fino ad oltrepassare il mitico Passante (di Mestre), e ancora chilometri fino all'uscita precedente di quella che avevamo preso la volta scorsa, questo perché stavolta ho prenotato un altro albergo, quello che i padroni del deposito mi consigliarono la volta scorsa, situato a Marano Lagunare. Si arriva giusti per l'ora di cena, ci si installa in albergo (molto carino, modesto ma rinnovato di recente, con annesso ristorante, bar, ci fa davvero una buona impressione) e si esce per cercare la cena.
Mi ero appuntato un paio di posti che on line sono apprezzati, ma sono entrambi chiusi. Decliniamo su una trattoria piena di locali che bevono e bestemmiano duro, ma sembra accogliente. Si mangia così così, ma va bene. Si rientra che fa freschino, ma nemmeno troppo. Ho preso una sola camera per tre, giusto per vedere cosa succede. C'è da dire è scomodo, e con altri tre tipi di persone non l'avrei potuto fare, ma è giusto per una notte, e non ci sono problemi.
Lunedì 12 ottobre
Sveglia presto, e si scende per la colazione. La sala/ristorante è molto carina, e ha addirittura un palchetto per esibizioni dal vivo. Ai muri, poster di grandi jazzisti. Saldiamo e salutiamo. Via verso la zona industriale Aussa Corno, laddove si trova questo deposito con il quale collaboriamo. Visita informale, informiamo subito i nostri ospiti che non ci tratterremo per pranzo, che dobbiamo macinare chilometri. Giro dell'installazione, due chiacchiere con i giovani proprietari, e saluti. Prendiamo la A23 verso Tolmezzo, poi si devia verso l'Austria e la Slovenia, direzione Villach. Si passa la frontiera a Coccau, e subito ci "ricordano" gentilmente che in Austria è necessario la "vignette" per circolare in autostrada. Multa, e via. Ero l'unico che lo sapeva, ma mi son dimenticato.
Siamo all'altezza più o meno di Niedernfritz quando ci fermiamo ad una bellissima area di servizio, con annesso ristorante. Ovviamente, siamo a lavoro, e quindi, si mangia, si ride e si scherza, ma ci sono, via telefono, le solite difficoltà del lavoro di tutti i giorni. Ci si rimette in viaggio, e dopo un poco, girando attorno a Salisburgo, sconfiniamo in Germania, durante una coda che ci ritarda di quasi un'ora. Costeggiamo il lago di Chiemsee, e dopo Rosenheim torniamo verso sud e rientriamo in Austria. Arriviamo a Kufstein, la nostra metà, e grazie al GPS arriviamo piuttosto semplicemente all'albergo che i nostri ospiti hanno insistito per prenotare per noi, ritenendolo il più caratteristico. In effetti, è così. Affacciato sul fiume che bagna la piccola cittadina (l'Inn), vi si accede tramite un vicolo con acciottolato, ed è all'altezza di un ponte tra l'albergo e il ristorante di fronte.
Avvertiamo i nostri ospiti che siamo arrivati e siamo in albergo, e ci danno appuntamento per cena, proprio al ristorante di fronte all'albergo. Sono le 5 del pomeriggio, e ci facciamo un giro in centro; ci infiliamo in un centro commerciale e facciamo pure shopping.
La cittadina è piccola, ma suggestiva, con la sua fortezza che la sovrasta.
Torniamo alla base (camere piccole, mi viene in mente l'albergo di Xanten in Germania dove alloggiai l'anno scorso), ci prepariamo e aspettiamo i nostri ospiti. Mentre si aspetta, ci concediamo una bevuta: il ristorante di fronte all'albergo ha anche un bar, a dir poco spettacolare.
I menù. Un libro vero, con quattro pagine "aggiunte", e una luce da lettura incorporata. |
L'interno del bar. Lo so, si vede poco, ma vi assicuro, molto bello. |
Arrivano i nostri ospiti, due li conosciamo già, uno lo ricordo solo per aver visto il suo nome in qualche email, tutti e tre parlano perfettamente italiano. La cena è esagerata per proporzioni, e abbastanza soddisfacente in quanto a qualità, ci si diverte. Ci salutiamo cordialmente, e ci diamo appuntamento all'indomani mattina, presso i loro uffici, li in città.
Nessun commento:
Posta un commento