Esco con tutta calma, prima delle 10, dopo la colazione. La temperatura è giusta per l'abbigliamento che mi son portato, fortunatamente. Ripercorro i miei passi iniziali del giorno precedente, aggiro la cattedrale, prendo Pilies gatvé (la "strada del castello"), ed entro in Literatu gatvé, una delle curiosità di Vilnius.
Proseguo verso il fiume Vilnia, scendo per Rusu gatvé, e mi trovo di fronte la cattedrale ortodossa Santa Maria Madre di Dio.
Giro l'angolo, attraverso il ponte che sorpassa il fiume, ed eccomi nella Repubblica di Uzupis. In realtà, Uzupis è un quartiere di Vilnius ("l'altra riva del fiume"), una volta lasciato a se stesso, con case diroccate occupate da senza tetto e prostitute, poi divenuto ritrovo di artisti, che si è sviluppato un po' come Monmartre a Parigi o Christiania a Copenaghen. Lo stesso fatto di dichiarare il giorno dell'indipendenza il Primo di Aprile la dice lunga. E la dice lunga pure il fatto che alle 10 di mattina, nella piazza principale ci sia una band che suona.
La piazza principale col monumento detto "L'angelo di Uzupis" |
Tutto il mondo è paese, come potete notare dai lucchetti, e sullo sfondo, la chiesa di San Michele, che ospita il Church Heritage Museum. |
Bernardinu sodas, come li chiamano loro |
Sul lampione, un esempio di yarn bombing. Sullo sfondo, la collina e il fortino. |
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