Quinto album, che non devia molto dallo standard usuale dei Beirut, band che viene classificata come autrice di world music, balkan folk, baroque pop, oltre a indie folk. Come già detto, creatura voluta dal poliedrico Zach Condon, amici di Basia Bulat (che probabilmente è la meno conosciuta, nel giro degli "amici" dei Beirut, tra i quali c'è pure Sharon Van Etten), anche in questo No No No ti lasciano in bocca un gusto romantico, vagamente malinconico, e un misto di Balcani e Centro America. Tutto, ma decisamente non di Stati Uniti; ma, in fondo, Condon è originario di Santa Fe, che per quanto politicamente e geograficamente statunitense, una volta era in Messico.
E' musica che, appunto, pesca in repertori vari, diversi, apparentemente inconciliabili (la travolgente vena di alcune band balcaniche, la malinconica vena mariachi), e prova a fonderla in un tutt'uno ibrido e affascinante. A volte, la ciambella viene col buco, a volte non proprio. Stavolta è così così, ma alcune tracce sono irresistibili, nella loro dolce tristezza, o nella loro pacata allegria.
E' musica che, appunto, pesca in repertori vari, diversi, apparentemente inconciliabili (la travolgente vena di alcune band balcaniche, la malinconica vena mariachi), e prova a fonderla in un tutt'uno ibrido e affascinante. A volte, la ciambella viene col buco, a volte non proprio. Stavolta è così così, ma alcune tracce sono irresistibili, nella loro dolce tristezza, o nella loro pacata allegria.
Fifth album, which does not deviate much from the usual standard of Beirut, a band that is classified as an world music, Balkan folk, baroque pop, as well as indie folk. As mentioned, a creature willed by the versatile Zach Condon, friend of Basia Bulat (which is probably the least known, in the circle of "friends" of Beirut, among which there is also Sharon Van Etten), even in this "No No No", they will leave in your mouth a taste romantic, vaguely melancholy, and a mixture of Balkans and Central America. Everything, but definitely not an american taste; after all, Condon is a native of Santa Fe, that as politically and geographically is american, but once he was in Mexico.
Beirut's music, in fact, takes in various repertoires, different, seemingly irreconcilable (the overwhelming mood of some Balkan marching band, the melancholy vein of mariachi), and tries to merge it into one hybrid and fascinating. Sometimes, the donut comes with the hole, sometimes not really. This time is so-so, but some tracks are irresistible in their sweet sadness, or in their quiet joy.
Beirut's music, in fact, takes in various repertoires, different, seemingly irreconcilable (the overwhelming mood of some Balkan marching band, the melancholy vein of mariachi), and tries to merge it into one hybrid and fascinating. Sometimes, the donut comes with the hole, sometimes not really. This time is so-so, but some tracks are irresistible in their sweet sadness, or in their quiet joy.
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