So che faccio una figura da vecchio, ma la giornata di ieri, e già le due ore in piedi, cominciano a farsi sentire. La salita non è trascendentale, ma è costante. Salgo, arrivo alla Gloriette, un lago davanti e uno dietro, salgo sul tetto, ammiro il sontuoso panorama, scatto qualche foto. Scendo, torno verso il parco, si è fatto quasi mezzogiorno.
Soppeso l'idea di pranzare al ristorante interno, ne ho letto discretamente, ma sono incuriosito da un ristorante greco non lontano, e come detto, ancora non è mezzogiorno. Controllo la direzione sul telefono, lascio Schonbrunn, passeggio fino al ristorante attraverso questo quartiere di periferia ma nemmeno troppo, che non è perfetto come il centro, e lascia intravedere qualche casa leggermente trasandata, e un traffico automobilistico tutto sommato accettabile. Una quindicina di minuti, e sono all'Odysseus. C'è un sacco di gente, molti locali. Chiedo un tavolo, mi fanno accomodare, mi portano il menù, scelgo in fretta: un gyros pita e una birra Mithos. Chiedo del bagno, vado a lavarmi le mani e a fare un po' d'acqua, torno e mi hanno già servito, Stupefacente, ma del resto il gyros è praticamente già pronto, hanno solo dovuto aggiungere le patate (e lo tzaziki). Però, insomma, se non è un record, poco ci manca. Mangio di gusto, prendo il caffè (non greco), pago ed esco. Torno all'hotel, e dormo un poco, poi mi guardo un po' di serie tv, faccio l'ora di cena e decido di provare l'Akakiko, giapponese vicinissimo all'hotel. Cibo buono, servizio scarso, riesco ad usare le bacchette e a lasciare qualcosa nel piatto perché proprio non mi va. Non riesco ad ordinare il dessert, la cameriera proprio l'inglese non lo capisce. Rientro e mi sparo un film. Domani si rientra.
Lunedì 22
Sveglia, preparazione, colazione, pronti, ho già fatto il check out ieri sera. Metro fino a Mitte, CAT fino all'aeroporto. Sul treno, prese USB ed elettriche.
Bella giornata, volo liscio, bella esperienza. Alle 14 sono di nuovo in Toscana. Alla prossima.
No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20170531
20170530
Vienna (Austria) - Maggio 2017 (4)
Domenica 21 maggio
Eccoci alla giornata che ho deputato alla visita del castello di Schonbrunn (dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO). Una delle ragioni del mio viaggio a Vienna, e una delle ragioni per cui ho scelto l'hotel praticamente al confine della tenuta. Stanotte ha piovuto, ma adesso no, calcolo la sveglia, il tempo di prepararmi e della colazione, esco e con 10 minuti di passeggiata sono all'ingresso, in perfetto orario per l'apertura. Non si sa mai che ci vogliano davvero 4 ore come dicono alcune guide. Ovviamente, frotte di turisti, molti asiatici. Diverse opzioni di biglietto, scelgo quello con più cose da vedere, e comincio dal castello in se, ovvero dalle stanze aperte al pubblico, alle quali si accede dalla famosa Scala Blu. Vi rimando alle varie descrizioni sul sito, o sul web in genere, ma vi bastino un paio di cose. La prima: l'ingresso è regolato come se fosse quello di un imbarco aeroportuale (slot di ingresso a seconda dell'orario del biglietto). La seconda, per quanto alcune cose che vedrete, o che sentirete nell'audioguida (fatta molto bene), vi faranno ridere o sorridere, oltre 200 anni di storia europea sono passati di qua. Vorrei che molti siti storici italiani fossero organizzati in questo modo, in modo che i turisti comprendano la storia che ne trasuda, e che si comportino in maniera rispettosa.
Proseguo con l'Orangerie, accanto alla serra delle palme e al teatro delle marionette, poi con un altro piccolo giardino, dopo di che passo al parco, sul retro, dove tra l'altro stanno montando un palco e altre cose perché evidentemente, di lì a poco vi si terrà un concerto, non so di quale genere. Il parco è immenso, e si capisce che l'ispirazione era quella di offuscare Versailles. Do un'occhiata ai labirinti, poi proseguo verso la fontana di Nettuno, e inizio la salita verso la Gloriette.
Eccoci alla giornata che ho deputato alla visita del castello di Schonbrunn (dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO). Una delle ragioni del mio viaggio a Vienna, e una delle ragioni per cui ho scelto l'hotel praticamente al confine della tenuta. Stanotte ha piovuto, ma adesso no, calcolo la sveglia, il tempo di prepararmi e della colazione, esco e con 10 minuti di passeggiata sono all'ingresso, in perfetto orario per l'apertura. Non si sa mai che ci vogliano davvero 4 ore come dicono alcune guide. Ovviamente, frotte di turisti, molti asiatici. Diverse opzioni di biglietto, scelgo quello con più cose da vedere, e comincio dal castello in se, ovvero dalle stanze aperte al pubblico, alle quali si accede dalla famosa Scala Blu. Vi rimando alle varie descrizioni sul sito, o sul web in genere, ma vi bastino un paio di cose. La prima: l'ingresso è regolato come se fosse quello di un imbarco aeroportuale (slot di ingresso a seconda dell'orario del biglietto). La seconda, per quanto alcune cose che vedrete, o che sentirete nell'audioguida (fatta molto bene), vi faranno ridere o sorridere, oltre 200 anni di storia europea sono passati di qua. Vorrei che molti siti storici italiani fossero organizzati in questo modo, in modo che i turisti comprendano la storia che ne trasuda, e che si comportino in maniera rispettosa.
L'Otto Wagner Hofpavillion a Hietzing, in pratica l'estremità opposta della stazione metro omonima, ad uso esclusivo dell'Imperatore. |
Proseguo con l'Orangerie, accanto alla serra delle palme e al teatro delle marionette, poi con un altro piccolo giardino, dopo di che passo al parco, sul retro, dove tra l'altro stanno montando un palco e altre cose perché evidentemente, di lì a poco vi si terrà un concerto, non so di quale genere. Il parco è immenso, e si capisce che l'ispirazione era quella di offuscare Versailles. Do un'occhiata ai labirinti, poi proseguo verso la fontana di Nettuno, e inizio la salita verso la Gloriette.
20170529
Vienna (Austria) - Maggio 2017 (3)
Eccomi in Stephansplatz, dove naturalmente, si trova lo Stephansdom, il duomo di Vienna intitolato a Santo Stefano. Storia varia e interessante, spettacolare il tetto in maiolica, oltre che naturalmente lo sfarzoso interno e il campanile. Folle di gente tutt'intorno, peccato per i lavori di restauro in corso, ma meglio così che il degrado, naturalmente.
Prendo un caffè in uno dei bar sulla piazza (qualcosa come 3 euro e 50 per un espresso), poi termino il mio giro, e scendo di nuovo in metropolitana.
Mi faccio un giro fino al Danubio, e do un'occhiata al Prater. Ritorno poi verso il Rathaus, il municipio.
Per fare molto l'alternativo, faccio foto solo alla facciata secondaria. Mi sento quasi a posto, do un'occhiata alla mappa della metro, e decido di percorrere un itinerario alternativo per tornare all'hotel, quindi mi faccio a piedi la distanza tra la fermata di Rathaus e quella di Museumquartier, passando per viali scorrevoli, parchi e cose come quella della seguente foto (Palais Auersperg).
Cambio tre linee di metro, e sono nuovamente a Hietzing. Questo è quindi il "bottino" di oggi.
Esco per la cena, in zona, e dopo aver dato un'occhiata, mi oriento su Da Ferdinando, e mangio una buonissima pizza. Tutti giovani, tutti italiani, mi offrono due volte l'ammazzacaffé, e facciamo due chiacchiere. Per oggi è andata.
Prendo un caffè in uno dei bar sulla piazza (qualcosa come 3 euro e 50 per un espresso), poi termino il mio giro, e scendo di nuovo in metropolitana.
Mi faccio un giro fino al Danubio, e do un'occhiata al Prater. Ritorno poi verso il Rathaus, il municipio.
Per fare molto l'alternativo, faccio foto solo alla facciata secondaria. Mi sento quasi a posto, do un'occhiata alla mappa della metro, e decido di percorrere un itinerario alternativo per tornare all'hotel, quindi mi faccio a piedi la distanza tra la fermata di Rathaus e quella di Museumquartier, passando per viali scorrevoli, parchi e cose come quella della seguente foto (Palais Auersperg).
Cambio tre linee di metro, e sono nuovamente a Hietzing. Questo è quindi il "bottino" di oggi.
Esco per la cena, in zona, e dopo aver dato un'occhiata, mi oriento su Da Ferdinando, e mangio una buonissima pizza. Tutti giovani, tutti italiani, mi offrono due volte l'ammazzacaffé, e facciamo due chiacchiere. Per oggi è andata.
20170528
Nella stessa stanza
In the Same Room - Julia Holter (2017)
Primo disco dal vivo in studio per l'artista losangelina, dopo Tragedy (2011), Ekstasis (2012), Loud City Song (2013) e Have You in My Wilderness (2015). Il disco è stato registrato con la sua backing band in due giorni, ai RAK Studios di Londra, nel corso del tour del 2015, a supporto di Have You. Undici pezzi, tre da Loud City Song, uno dal suo debutto Tragedy, il resto, ben sette canzoni, ovviamente da Have You in My Wilderness. Un disco che mostra il work in progress sugli arrangiamenti, la bravura della cantante, e per il quale l'etichetta baroque pop risulta estremamente calzante. Un buon biglietto da visita per chi non la conosce.
First live studio album for the Los Angeles artist, after Tragedy (2011), Ekstasis (2012), Loud City Song (2013) and Have You in My Wilderness (2015). The record was recorded with her backing band in two days at RAK Studios in London, during the 2015 tour in support of "Have You". Eleven tracks, three from "Loud City Song", one from her debut "Tragedy", the rest , seven songs, obviously from "Have You in My Wilderness". An album showing the work in progress on the arrangements, the singer's goodness, and for which the baroque pop label is extremely well-fitting. A good business card for those who do not know her.
Primo disco dal vivo in studio per l'artista losangelina, dopo Tragedy (2011), Ekstasis (2012), Loud City Song (2013) e Have You in My Wilderness (2015). Il disco è stato registrato con la sua backing band in due giorni, ai RAK Studios di Londra, nel corso del tour del 2015, a supporto di Have You. Undici pezzi, tre da Loud City Song, uno dal suo debutto Tragedy, il resto, ben sette canzoni, ovviamente da Have You in My Wilderness. Un disco che mostra il work in progress sugli arrangiamenti, la bravura della cantante, e per il quale l'etichetta baroque pop risulta estremamente calzante. Un buon biglietto da visita per chi non la conosce.
First live studio album for the Los Angeles artist, after Tragedy (2011), Ekstasis (2012), Loud City Song (2013) and Have You in My Wilderness (2015). The record was recorded with her backing band in two days at RAK Studios in London, during the 2015 tour in support of "Have You". Eleven tracks, three from "Loud City Song", one from her debut "Tragedy", the rest , seven songs, obviously from "Have You in My Wilderness". An album showing the work in progress on the arrangements, the singer's goodness, and for which the baroque pop label is extremely well-fitting. A good business card for those who do not know her.
20170527
20170526
Vienna (Austria) - Maggio 2017 (2)
Eccomi quindi alla visita dei cosiddetti tesori imperiali asburgici, impressionante collezione di argenteria, porcellane ed altre cose alle quali io non sono particolarmente interessato, e alle stanze della residenza di città appartenute a Francesco Giuseppe e a Sissi.
L'ora si è fatta, esco, do un'occhiata esterna al Rathaus, al Palazzo del Parlamento, ed eccomi nella piazza dedicata a Maria Teresa d'Austria, da dove accedo al Museo della Storia dell'Arte. Qua, alla ricerca della Salita al Calvario (con relativo retro) del mio preferito, interessante collezione di italiani (Caravaggio, Giorgione, Tiziano), e dei bei Brueghel (il Vecchio) e Rubens. Esco e mi dirigo all'Accademia delle Belle Arti, dove mi attende, si fa per dire, il Trittico del Giudizio di Vienna (titolo secondo me un po' ingannevole, l'originale fiammingo è, tradotto alla lettera, "Il giorno del giudizio", e infatti in inglese viene tradotto con "The Last Judgment"), insieme ad altro. Esco e s'è fatta una certa. Visto che la prossima meta non è vicinissima, decido di riprendere la metro, quindi torno a Karlsplatz e mangio qualcosa al volo sottoterra.
Parlamento |
Il museo di Storia Naturale |
Il "Kunst" |
Äußeres Burgtor |
Ancora il "Kunst" |
Teseo e il centauro, di (ovviamente) Antonio Canova, in bella mostra all'interno del Kunst |
Scorrazzando nella U-Bahn |
L'ora si è fatta, esco, do un'occhiata esterna al Rathaus, al Palazzo del Parlamento, ed eccomi nella piazza dedicata a Maria Teresa d'Austria, da dove accedo al Museo della Storia dell'Arte. Qua, alla ricerca della Salita al Calvario (con relativo retro) del mio preferito, interessante collezione di italiani (Caravaggio, Giorgione, Tiziano), e dei bei Brueghel (il Vecchio) e Rubens. Esco e mi dirigo all'Accademia delle Belle Arti, dove mi attende, si fa per dire, il Trittico del Giudizio di Vienna (titolo secondo me un po' ingannevole, l'originale fiammingo è, tradotto alla lettera, "Il giorno del giudizio", e infatti in inglese viene tradotto con "The Last Judgment"), insieme ad altro. Esco e s'è fatta una certa. Visto che la prossima meta non è vicinissima, decido di riprendere la metro, quindi torno a Karlsplatz e mangio qualcosa al volo sottoterra.
20170525
Vienna (Austria) - Maggio 2017 (1)
Venerdì 19 maggio
City Break a Vienna, sempre nell'ottica delle capitali europee. Mai stato, son curioso, ovviamente. Come mi capita sempre più spesso, organizzo le cose un po' di corsa, e poi rifinisco just in time. Volo Eurowings da Pisa, partenza 15,30, ma venerdì me lo prendo tutto di ferie, dormo, cazzeggio fino alle 11, poi con calma, mi metto in auto, mi dirigo verso lo scalo più vicino a casa, parcheggio (solito) prenotato, e adesso che sono terminati (finalmente) i lavori per il Pisamover, arrivare a piedi all'aeroporto è davvero un attimo. Mangio in uno dei diversi posti dedicati, caffè, sigaretta, controlli, incontro una vecchia conoscenza, saluto, mi metto a sedere e attendo. Imbarco liscio, partenza in orario, bella giornata, quasi estiva. Arrivo alle 17, cerco l'ufficio del turismo, ritiro la Vienna City Card (sconti su musei e varie attrazioni turistiche, e mezzi pubblici gratuiti; opzioni da 24, 48 e 72 ore) e compro il biglietto del CAT, ben segnalato, comodo, in 16 minuti si è alla stazione di Mitte, di interscambio con trasporti su rotaia e metropolitana. Con la Card anche un librettino/guida in tedesco, inglese, francese ed italiano, con tutte le cose da fare e vedere, e la mappa della metro. Cerco la stazione, prendo la direzione giusta, qualche fermata, ed eccomi a quella di Hietzing. 50 metri scarsi e sono al Parkhotel Schonbrunn, prenotato come al solito con Booking.com. Elegante ma con una certa età, e qualche ingenuità, per un 4 stelle (tipo i distributori di sapone a muro nel bagno, una caduta di stile). Check in, mi sistemo in camera, non ho nessuna intenzione di fare alcunché, e quindi faccio l'ora, scendo, e ceno al ristorante dell'hotel stesso, con una discreta soddisfazione. Risalgo in camera e mi dedico al mio passatempo preferito, da buon vecchietto (serie tv), e dormo il solito sonno dei giusti. Mi sono già appuntato quello che voglio vedere l'indomani, con relativa stazione metro vicina.
Sabato 20
Sveglia, colazione, toilette, pronti. Prima delle 8,30 sono sulla metro. Solita linea verso il centro, fermata Karlsplatz. L'intenzione sarebbe quella di visitare prima l'Akademie der bildenden Künste (Belle Arti) e poi il Kunsthistorisches Museum, ma entrambi aprono alle 10. Mi dirigo quindi verso la quarta scelta, Hofburg, già sapendo che la terza, il Rathaus oggi è chiuso. In realtà, fa tutto parte del vecchio complesso imperiale, compreso tutto l'enorme circondario, parchi compresi.
City Break a Vienna, sempre nell'ottica delle capitali europee. Mai stato, son curioso, ovviamente. Come mi capita sempre più spesso, organizzo le cose un po' di corsa, e poi rifinisco just in time. Volo Eurowings da Pisa, partenza 15,30, ma venerdì me lo prendo tutto di ferie, dormo, cazzeggio fino alle 11, poi con calma, mi metto in auto, mi dirigo verso lo scalo più vicino a casa, parcheggio (solito) prenotato, e adesso che sono terminati (finalmente) i lavori per il Pisamover, arrivare a piedi all'aeroporto è davvero un attimo. Mangio in uno dei diversi posti dedicati, caffè, sigaretta, controlli, incontro una vecchia conoscenza, saluto, mi metto a sedere e attendo. Imbarco liscio, partenza in orario, bella giornata, quasi estiva. Arrivo alle 17, cerco l'ufficio del turismo, ritiro la Vienna City Card (sconti su musei e varie attrazioni turistiche, e mezzi pubblici gratuiti; opzioni da 24, 48 e 72 ore) e compro il biglietto del CAT, ben segnalato, comodo, in 16 minuti si è alla stazione di Mitte, di interscambio con trasporti su rotaia e metropolitana. Con la Card anche un librettino/guida in tedesco, inglese, francese ed italiano, con tutte le cose da fare e vedere, e la mappa della metro. Cerco la stazione, prendo la direzione giusta, qualche fermata, ed eccomi a quella di Hietzing. 50 metri scarsi e sono al Parkhotel Schonbrunn, prenotato come al solito con Booking.com. Elegante ma con una certa età, e qualche ingenuità, per un 4 stelle (tipo i distributori di sapone a muro nel bagno, una caduta di stile). Check in, mi sistemo in camera, non ho nessuna intenzione di fare alcunché, e quindi faccio l'ora, scendo, e ceno al ristorante dell'hotel stesso, con una discreta soddisfazione. Risalgo in camera e mi dedico al mio passatempo preferito, da buon vecchietto (serie tv), e dormo il solito sonno dei giusti. Mi sono già appuntato quello che voglio vedere l'indomani, con relativa stazione metro vicina.
Il dessert: un vero capolavoro! |
Hietzing U-Bahn |
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Hofburg |
Sveglia, colazione, toilette, pronti. Prima delle 8,30 sono sulla metro. Solita linea verso il centro, fermata Karlsplatz. L'intenzione sarebbe quella di visitare prima l'Akademie der bildenden Künste (Belle Arti) e poi il Kunsthistorisches Museum, ma entrambi aprono alle 10. Mi dirigo quindi verso la quarta scelta, Hofburg, già sapendo che la terza, il Rathaus oggi è chiuso. In realtà, fa tutto parte del vecchio complesso imperiale, compreso tutto l'enorme circondario, parchi compresi.
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