Circo soledad - Ricardo Arjona (2017)
Qualche giorno fa, non so perché precisamente, mi è tornato in mente il mio idolo tamarro Ricardo Arjona. Di lui, e della mia insana passione per la sua musica, vi ho parlato, annoiandovi a morte, qui, nella recensione del suo disco in studio precedente. Come ho già spiegato, a dispetto dei miei gusti musicali, lui è uno dei miei guilty pleasures, e, tornando a qualche giorno fa, quando ho realizzato che dal 2014 (anno in cui è uscito il precedente Viaje) erano usciti ben due dischi, mi sono spaventato: mi sono calmato solo quando ho capito che Apague la luz y escuche, del 2016, era un greatest hits. Dette tutte queste inutilità, passiamo al commento di questo disco nuovo nuovo, dove Arjona continua nel suo percorso musicale, particolarissimo, come ho già tentato di spiegare. Musica latina, musica pop, classica canzonetta, ma anche influenze soft rock (ascoltate Vivir; se vi ricorda qualcosa, non state sbagliando: è praticamente Dream On degli Aerosmith), e perché no, un pizzico di elettronica. Eppure, come appunto per un guilty pleasure, anche Circo Soledad è un disco che, personalmente, metto su e rimetto, ascolto con piacere, mi fa sorridere con i testi, mi trascina in Latino America col pensiero, addirittura mi fa cantare.
A few days ago, I do not know why exactly, I remembered my boorish idol Ricardo Arjona. Of him, and of my insane passion for his music, I talked to you, bored to death here, in the review of his previous record in studio. As I have already explained, in spite of my musical tastes, he is one of my guilty pleasures, and, coming back a few days ago, when I realized that from 2014 (the year in which the previous "Viaje" came out), two albums came out, I was scared: I calmed down only when I realized that "Apague la luz y escuche", of 2016, it's only a greatest hits. That said all these uselessness, let's go to the commentary on this new new album, where Arjona continues in his musical journey, very particular, as I have already tried to explain. Latin music, pop music, classic songs, but also soft rock influences (listen to "Vivir"; if you remind of something, you're not mistaken: it's basically "Dream On" of Aerosmith), and why not, a pinch of electronics. Yet, as for a guilty pleasure, "Circo Soledad" is also an album that I personally put on repeatedly, I listen it with pleasure, it make me smile with the texts, dragging me in Latin America with thought, even making me sing.
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