The OA - di Brit Marling e Zal Balmanglij - Stagione 1 (8 episodi; Netflix) - 2016
Prairie Johnson è scomparsa da casa sette anni fa, ed ecco che improvvisamente, torna a casa dai genitori (adottivi). Era cieca, al momento della scomparsa (sua madre l'ha "scelta" proprio perché cieca e apparentemente indifesa, bisognosa di dipendere da qualcuno), e adesso ci vede. Dice che il suo nome, adesso, non è Prairie, ma "The OA". Non dice a nessuno come ha riacquistato la vista, o dove è stata in questi sette anni, ma ogni tanto fa qualche allusione al fatto di essere stata tenuta in ostaggio con altri prigionieri.
OA dice a Steve, un bullo del quartiere, che lo salverà dal boot camp (una sorta di collegio militare per ragazzi non inquadrati), dove il padre lo vuole inviare d'accordo con la scuola, se riuscirà a riunire altre quattro persone forti abbastanza. Quella notte, Steve incontra OA in una casa in costruzione, insieme a tre suoi compagni di scuola, "French", Buck e Jesse, e una delle loro insegnanti, Betty (BBA). Racconta loro di essere nata in Russia come Nina Azarov, figlia di un potente oligarca, vedente; un giorno, dopo una premonizione, la mafia russa sabota il bus sul quale i figli di altri oligarchi venivano condotti a scuola, e il bus cadde in un fiume. Nina quindi è morta, ha avuto, in quell'occasione, una NDE (Near Death Experience, esperienza ai confini della morte), dove una donna chiamata Khatun le ha dato la possibilità di scegliere se tornare in vita, ma cieca, per non vedere le orribili cose che avrebbe avuto davanti.
Pare che Marling (qui anche attrice principale, Prairie/Nina/OA) e Batmanglij (regista di tutti gli episodi), quando presentarono il progetto ai dirigenti di Netflix, dopo che gli stessi dirigenti ebbero terminato di leggere la prima ora di sceneggiatura, e chiesto se la storia andasse da qualche parte, i due si siano messi a recitare tutta la serie, recitando i vari personaggi. The OA, un po' come tutte le cose del duo, filosofeggia e rispecchia la ricerca angosciante di un senso alla vita, e alla morte. Non scorre perfettamente, ha un cast interessante e curioso (Hiam Abbass, Patrick Gibson, Jason Isaacs, Riz Ahmed, Paz Vega, e addirittura Sharon Van Etten, si, proprio la musicista) ma forse male assortito, un incedere lento, richiede una sospensione dall'incredulità ad alti livelli, e regala un finale interessante, finale, dato che la serie è stata rinnovata per una seconda stagione, difficile da "riaprire". Sono curioso di vedere come ci riuscirà, il duo Marling/Batmanglij, seppure vi debba avvisare che la prima stagione è una cosa "luci ed ombre", e non è per tutti.
It seems that Marling (here also main character, Prairie / Nina / OA) and Batmanglij (director of all episodes), when they presented the project to Netflix executives, after the executives finished reading the first hour of screenplay, and asked if the story went somewhere, the two had made the whole series play, reciting the various characters. The OA, just like all the things of this duo, philosophizes and mirrors the distressing search for a sense of life, and death. It does not flow perfectly, has an interesting and curious cast (Hiam Abbass, Patrick Gibson, Jason Isaacs, Riz Ahmed, Paz Vega, and even Sharon Van Etten, the female musician herself) but maybe bad mixed, slow flow, it requires suspension from incredibility at very high levels, and gives an interesting finale; finale that, as the series has been renewed for a second season, it seems to me very difficult to reopen. I am curious to see how the Marling / Batmanglij duo will do, even though I should warn you that this first season is something "lights and shadows", and it is not for everyone.
Nessun commento:
Posta un commento