L'ultima foto del post precedente, scattata giusto all'inizio del Parco Vàrosliget, mostra, oltre ad uno specchio d'acqua di cui vi parlerò tra poco, uno scorcio del Castello Vajdahunyad, altra costruzione quantomeno curiosa: costruito agli inizi del '900 in cartone (e legno) come copia di un castello in Transilvania (gli ungheresi hanno "nostalgia" del loro vecchio "impero" austro-ungarico), divenne così famoso che fu rifatto in muratura. Lo specchio d'acqua è artificiale, ed è però costruito con tubazioni sottomarine che in inverno ghiacciano la superficie intera, rendendola la pista di pattinaggio probabilmente più grande del mondo.
Peter è davvero una piacevole compagnia, oltre che un'ottima guida. Mi racconta storia ungherese, curiosità, aneddoti, e risponde pure a mie domande sull'attualità. Visitiamo le Terme Széchenyi, poi prendiamo la metro (la più antica dell'Europa continentale), la linea 1, proprio quella originale, in stile liberty, restaurata da qualche anno, davvero bella da vedere, e torniamo verso il centro di Pest, dove ci soffermiamo davanti all'Opera.
Si continua per il centro, tra una pioggerella e l'altra. La Basilica di Santo Stefano (personaggio considerato padre della Patria).
Un paio di scorci liberty, uno stile molto presente in Pest.
La piazza dell'enorme e imponente Parlamento; i due palazzi che vedete nelle prossime due foto sono stati realizzati comunque (nella stessa piazza) anche se si classificarono secondo e terzo nel "concorso" che fu lanciato per il progetto.
Nella stessa piazza, la statua di Ràkòczi, considerato un altro padre della Patria.
Terminiamo con una bella vista del Parlamento dalla parte opposta del Danubio.
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