The Bridge - di Meredith Stiehm e Elwood Reid - Stagione 2 (13 episodi; FX) - 2014
A Juárez, Marco continua a fare il suo dovere di poliziotto, ma fatica ad elaborare il lutto per la morte di suo figlio. Non si è fatto un buon nome al dipartimento, e infatti, durante una retata, un suo collega gli spara, cercando di ucciderlo. Nel frattempo, a El Paso, Sonya viene avvertita dal centro di detenzione dove Jim Dobbs, l'assassino di sua sorella, è detenuto, che l'uomo sta morendo. Quando si reca a fargli visita, incontra il di lui fratello Jack. Un classico di Sonya: comincia con Jack una storia di sesso.
Daniel Frye e Adriana Mendez continuano ad indagare sul riciclaggio di denaro del cartello messicano comandato da Fausto Galvan, scoprendo cose impensabili.
Eva abita sempre al ranch di Hank, che però non riesce a tenerla al sicuro; decide quindi di riportarla all'altro ranch, quello di Bob, dove Eva fu condotta da Linder.
Sopra a tutto questo sfondo, il cartello invia a El Paso Eleanor Nacht, una fixer che lavora per malviventi, una che non esita ad innescare bagni di sangue. Hank e la sua squadra si accorgono di lei, e decidono di darle la caccia.
Seconda stagione della versione statunitense di Bron I Broen denominata The Bridge, che ormai ha preso la sua strada. Strada che però, durante questa stagione ha dato l'impressione di essere più che impervia, smarrita. Da notare innanzitutto che una dei due sviluppatori, Meredith Stiehm, ha lasciato la serie dopo la prima stagione, riunendosi al team di Homeland, del quale aveva già fatto parte. Elwood Reid quindi è rimasto come unico showrunner. Le intenzioni di Reid, solo da un certo punto in poi, mi sono parse quelle di avvicinarsi a costruzioni simili agli episodi di Breaking Bad, senza però averne la minima potenza. Il personaggio di Eleanor Nacht, interpretato da una Franka Potente a filo di gas, sembra piovuto lì per caso, e la storia si dipana con una innegabile difficoltà e pesantezza. Le intenzioni sono buone, il cast ci sarebbe pure, ma a questa serie sembra sempre che manchi qualcosa, un pizzico di fascino in più per diventare imperdibile, un po' di decisione per essere convincente. Così come è stata fino ad ora, rimane una tra tante. E Demián Bichir continua a sembrarmi totalmente a disagio. Nel cast di questa stagione anche uno dei suoi fratelli, Bruno, nei panni di Sebastian Cerisola, l'amministratore delegato del Grupo Clio, una finanziaria che scopriamo essere strettamente connessa con il cartello e Galvan.
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