The Honourable Woman - di Hugo Blick - Stagione 1 (8 episodi; BBC Two) - 2014
Londra, oggi. Nessa Stein, da qualche anno a capo della Stein Foundation a discapito del fratello Ephra, sta per ricevere la life peer, quindi il titolo di baronessa (con il prefisso The Honourable) e l'ingresso alla House of Lords. Non è stato facile, Nessa ha lavorato sodo. Da piccoli, lei ed il fratello hanno assistito da molto vicino all'omicidio pubblico del padre Eli, un venditore d'armi israeliano, forte sostenitore della causa sionista. Il fratello ha ereditato "l'impero", ma la svolta l'ha data Nessa quando è subentrata al comando, dopo un fatto poco chiaro accaduto nei territori palestinesi. Nessa ha convertito la Stein in una fondazione che sostiene lo sviluppo scolastico e ogni tipo di veicolazione di informazioni, ma soprattutto il dialogo ed un cammino comune tra israeliani e palestinesi. Ovviamente, qualche amico è rimasto loro vicino, come Shlomo Zahary, amico del padre, imprenditore attivo nel campo delle telecomunicazioni, ma la visione "paritaria" e "dialogazionista" della "nuova" Stein ha inimicato loro molti israeliani. Mentre Nessa sta per annunciare l'affidamento di un nuovo, grosso contratto per la stesura di alcuni cavi nei territori della West Bank al palestinese Samir Meshal (con grandissima arrabbiatura di Shlomo, che non se ne capacita), la situazione precipita nel giro di poche ore.
Ho letto delle critiche ferocissime su questa miniserie (a proposito della quale, però, si vocifera che potrebbe non rimanere una miniserie...) inglese, ideata da Blick (attore, produttore, regista, ma soprattutto sceneggiatore inglese), andata in onda tra luglio e settembre di quest'anno, quasi in contemporanea nel Regno Unito e negli USA (prima su BBC Two e, a distanza di poche settimane, su SundanceTV). Le ho trovate davvero ingiustificate. Ho letto di paragoni, a mio giudizio impropri, tra questa serie ed Homeland, mentre io, con l'evolvere degli eventi e con l'andare degli episodi, ho trovato un riferimento forte (e, ovviamente, rispetto al quale The Honourable Woman "perde" la sfida) in un film, il canadese La donna che canta, che come ricorderete ho amato alla follia, e rispetto al quale condivide gli scenari medio-orientali e pure qualcosa d'altro, che non vi rivelo per non togliervi il gusto della visione (oltre a condividere anche la presenza della sempre straordinaria Lubna Azabal). Detto questo, è vero che gli opening credits scimmiottano quelli di Homeland, è vero che la colonna sonora è spesso invadente, che la fotografia non è particolarmente brillante (ma, sinceramente, non sarò del mestiere ma non l'ho trovata neppure così brutta), ma che si arrivi a discutere del cast e della sceneggiatura, finanche alla messa in scena, mi è parso davvero troppo. Sarà che mi lascio convincere solo dalle cose che fiuto essere tutto sommato positive, sarà che son diventato buono invecchiando, fatto sta che a me The Honourable Woman non è dispiaciuto affatto, e gli ho dato la precedenza rispetto ad altre cose che ho messo in pausa. Il ritmo è lento, l'ambientazione è a cavallo tra Londra e la West Bank (ma la prima ha la parte maggiore), ed il genere sta tra la spy story ed il dramma familiare, con vari risvolti (a volte perfino troppi, questo mi sento di rimproverarglielo). L'intreccio è rivelato con la stessa lentezza con cui è raccontata la storia, quindi si capisce poco a poco (e questa, paradossalmente, è una delle cose che è stata rimproverata addirittura al pilot: diamine, ci si lamenta perché non viene rivelato tutto subito?), e potrebbe sembrare strampalato, ma in guerra, purtroppo, e quella è una zona di guerra perenne, succede anche di peggio.
Il cast. Protagonista Maggie Gyllenhaal (Nessa), che ho trovato correttamente triste. Il fratello Ephra è interpretato da Andrew Buchan, visto già in Broadchurch. Buffa la coppia messa in scena da Stephen Rea (Hayden-Hoyle, l'uscente capo della sezione medio-orientale dell'MI6) e Janet McTeer (Julia Walsh, capo dell'MI6), brava Katherine Parkinson (Rachel, la moglie di Ephra), algida Genevieve O'Reilly (Frances Pirsig, la segretaria di Nessa), bravi fuor di misura la già citata Lubna Azabal (Atika Halibi), e il grande (in tutti i sensi) Yigal Naor (Shlomo), già visto nella sua immensa interpretazione di Saddam Hussein in House of Saddam. C'è anche Tobias Menzies (Nathaniel Bloom, la guardia del corpo di Nessa), in una parte meno deficiente di quella di Edmure Tully (GOT; non dimentichiamo però che ha fatto molte altre cose).
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