La sveglia per me è alle 3,30, che sono lento e non si sa mai. Verso le 4,15 son pronto e chiamo mia sorella, che è quasi a posto. Svegliamo e facciamo preparare i bambini. Ci ritroviamo che siamo un pochino in anticipo. Salutiamo e partiamo. Ricevo un sms che mi segnala un addebito di qualche sterlina da parte dell'hotel: non mi quadra, ma adesso non ho tempo. Passiamo dal distributore che abbiamo visto ieri, proprio dietro l'hotel. Rifornimento di poche sterline (abbiamo fatto si e no una quarantina di miglia), ritiro dello scontrino che ci vuole per non pagare l'intero pieno. Via verso l'aeroporto. Pioggerellina inglese. Qualche problema a trovare la rotatoria giusta per entrare nel parcheggio delle macchine a noleggio. Ci siamo. Parcheggiamo le auto e via col rumore dei trolley sui marciapiedi intorno all'aeroporto. Consegna delle chiavi e delle ricevute nell'apposita dropbox al banco AVIS. Via per i controlli. Ci fermano tutti e otto. Ci aprono le valigie. La mia la richiudono subito. Abbiamo perso molti minuti. Entriamo nella zona Duty Free, guardo il tabellone e il nostro volo è in modalità last call. Non c'è tempo di fare colazione, a me non piace che mi aspettino, qualcuno mi segue, qualcuno no. L'autobus aspetta anche quelli no. In autobus mi diverto a fotografare gli occhi di mio nipote.
Si parte. E' ancora buio. Ma poco dopo sorge il sole ed è una splendida giornata. Mia sorella ormai ha superato l'emozione del primo volo, mio nipote ormai pare non accorgersene più nemmeno. Guardatelo.
Mia sorella, provvidenzialmente, si è portata dietro una confezione di pancakes avanzati dalla colazione da McDonald's ieri mattina. Ci prendiamo cappuccino, cioccolata e acqua sulla Monarch. Volo un po' turbolento. Due ore e 25 minuti dopo siamo a Roma Fiumicino, usciamo, andiamo verso il Terminal 1, dove ci caricherà la navetta del parcheggio dove abbiamo lasciato le auto, mentre io telefono al loro numero. Riconosco la navetta, saliamo, 5 minuti e siamo alle auto già posizionate per la partenza. Caldo. Entriamo in autostrada, ci fermiamo al secondo autogrill per mangiare, che sono le 11,30. Ancora due ore abbondanti per casa, ma la consapevolezza di aver vissuto un'esperienza unica, almeno per me: dopo il primo volo di mio nipote, il primo volo di mia sorella. Non ultima, l'esperienza della prima gara estera di Alessio. Certe volte, la felicità è talmente vicina, che ci dimentichiamo quanto sia semplice raggiungerla.
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