Girl Most Likely - di Shari Springer Berman e Robert Pulcini (2012)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Imogene è un'aspirante drammaturga. Aveva potenzialità, ma sembra averle gettate al vento. Vive a New York, e dopo aver perso il lavoro in un magazine che le chiedeva di scrivere stronzate, e che il fidanzato l'ha lasciata, finge il suicidio per tentare di riavere indietro almeno il fidanzato. E' scoperta dalla sua amica (un parolone, amica) Dara, e viene ricoverata in attesa di un familiare, unico modo per essere dimessa anzitempo. Viene quindi presa sotto la responsabilità della madre, Zelda, un'accanita giocatrice d'azzardo che apparentemente non tiene molto ad Imogene. Vive nel New Jersey, nella loro vecchia casa, con l'altro figlio Ralph, ritardato, e il nuovo fidanzato, un po' più giovane di lei, che dice di chiamarsi George Bousch e di lavorare per l'FBI.
Imogene si sente impotente in quella situazione, e non vede l'ora di andarsene. Ma per tornare a cosa? Non ha neppure il tempo di rendersi conto che non ha più niente, quando ascoltando una conversazione tra sua madre e George, viene a sapere che il suo vero padre non è morto, come da sempre sua madre le ha fatto credere, bensì è vivo e vegeto. Scopre inoltre che ha scritto un libro, è un ricercatore affermato, quindi si reca alla biblioteca e ruba il libro. Scopre dalla quarta di copertina che vive a New York, e quindi convince Lee, l'affittuario della sua vecchia camera, a portarla in città per tentare di incontrarlo. Cominciano le peripezie di Imogene, o meglio, continuano.
Abbonati alle storie strane, Springer Berman e Pulcini hanno diretto questo film dopo l'ottimo Cinema Verite del 2011, e prima del nuovissimo Ten Thousand Saints, che esce in questi giorni in USA in distribuzione limitata e su video on demand. Girl Most Likely (ribattezzato in italiano Imogene - Le disavventure di una newyorkese, laddove Imogene era il titolo iniziale originale del film) è a tratti divertente, a tratti commovente (ma sempre in maniera molto ironica), riconcilia con il finale, ma non lascia troppo il segno, a dispetto di prove molto incisive da parte di Kristen Wiig (Imogene) e Annette Bening (Zelda). Un altro punto di vista, decisamente critico, dei registi sulla loro città d'origine, New York: infatti, forse le parti più forti sono quelle dove Imogene si sbatte moltissimo per essere integrata nella NY bene.
2 commenti:
ma Imogene è uscito in Italia?!? dvd? visto al Tff tre anni fa, mi ero divertito un sacco
Dunque, me l'ero segnato infatti su tuo suggerimento. L'ho scaricato, ma dalla scheda wiki pare ne esista la versione italiana. E' carino, e fa sempre piacere vedere attori del genere. I filmoni sono altri però dai.
Posta un commento