Mad Men - di Matthew Weiner - Stagione 7 / Part II: The End of an Era (7 episodi; AMC) - 2015
Siamo ormai nel 1970. Don, di nuovo scapolo, ha ripreso la sua vita da donnaiolo impenitente; sogna Rachel Menken, e ha la balzana idea di riconnettersi con lei, per scoprire che è recentemente morta di leucemia. Conosce Diana, una cameriera, in una tavola calda, convinto di averla già conosciuta prima; la donna insiste che non è così, tenta di allontanare Don in tutti i modi pur concedendoglisi, ma è tutto inutile: Don attraverserà gli USA per ritrovarla, quando lei sparisce d'improvviso, per scoprire che non è servito a nulla.
Nel frattempo, mentre Don si allontana, alla McCann Erickson la vita continua, ed i vecchi colleghi di Don provano ad inserirsi, con risultati alterni. Joan viene molestata, e la cosa provoca un'accesa discussione con Peggy. Roger e Ferguson licenziano Ken Cosgrove, ma poco dopo Ken prende la posizione del suocero alla Dow Chemical, e annuncia loro che da lì in avanti, Dow diventerà un cliente difficile per loro, giusto per dispetto. Peggy, presa dalla malinconia della solitudine, accetta un appuntamento al buio con il cognato di Johnny Mathis. Stranamente, l'appuntamento funziona alla grande, e i due decidono di fare una follia e partire per Parigi. La follia viene interrotta dal mancato ritrovamento del passaporto di Peggy, che il giorno seguente liquiderà la follia come dettata dall'alcol.
Si è conclusa, con questi ultimi sette episodi, una delle serie televisive più belle, affascinanti, introspettive, psicologicamente profonde, degli ultimi anni. Matthew Weiner ci ha regalato, e mi scuso se l'ho scritto più volte, uno dei personaggi più intriganti che un'opera di fiction abbia saputo partorire. Don Draper ci lascia in sospeso, alla ricerca di se stesso dopo mezzo secolo, dopo aver attraversato la storia degli Stati Uniti d'America delle guerre e del susseguente boom economico/consumistico, irrisolto come il suo personaggio; eppure, dubito fortemente ci fosse un altro modo di concludere questa epopea.
La seconda parte della settima stagione ci regala emozioni forti, dipartite, o preparazioni alle stesse, importantissime, mentre Don torna praticamente al punto di partenza.
Il finale lascia libera interpretazione allo spettatore, su quello che farà Don dopo la penultima scena.
Il sogno americano, e tutti i suoi paradossi. Cast come al solito spettacolare, Jon Hamm semidio. Addio, Mad Men, grazie Weiner. Non dimenticheremo.
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