Broadchurch - di Chris Chibnall - Stagione 3 (8 episodi; ITV) - 2017
Broadchurch. Trish Winterman, una ultraquarantenne separata di recente, riferisce di essere stata violentata dopo una festa, organizzata da Jim e Cath Atwood (Cath è collega e amica di Trish), in occasione del 50esimo compleanno di Cath. Il fatto è accaduto due giorni prima, Trish è stata colpita con qualcosa alla nuca, resa incosciente, legata e imbavagliata, e non ha potuto vedere il violentatore. Miller e Hardy sono chiamati per raccogliere la prima testimonianza di Trish, e stabiliscono che si tratta di un attacco premeditato, anziché un crimine occasionale, temendo quindi che ci sia in giro, nella zona, un violentatore seriale a piede libero, che potrebbe colpire nuovamente. Il tempo è, quindi, fondamentale.
Un difetto, Broadchurch ce l'ha: è finita. Si, questa terza stagione sarà l'ultima. Niente più "Millaaaahh", niente più umorismo inglese in mezzo ad interrogatori serrati, niente più David Tennant (Hardy) con la barba di due giorni e la faccia perennemente incazzata, niente più pianti liberatori di Olivia Colman (Miller), splendidi protagonisti in mezzo ad un altrettanto splendido cast. Veramente difficile trovare un difetto ad un poliziesco del genere, e tenete conto che il poliziesco è un genere che non è il mio favorito (anche se, in fondo, continuo a dirlo ma sarà difficile andare avanti senza questa serie e senza Bron/Broen): scritto perfettamente, gestito con tempi altrettanto perfetti, con colpi di scena belli, ma usati con moderazione. Ottima anche questa terza (e ultima, come detto) stagione, dove abbiamo sin dall'inizio un altro caso, e dove gli echi di quello iniziale continuano a sentirsi pesantemente, così come, con giustezza, le sporadiche intimità dei due protagonisti e delle loro vite così concentrate sul lavoro, vengono usate per ricordare che anche loro sono umani. Ci mancherà.
Broadchurch, actually, has a flaw: it's over. Yes, this third season will be the last. Nothing more "Millaaaahh", no more English humor in the midst of tight interrogations, no more David Tennant (Hardy) with a two-day beard and an angry pale face, nothing more liberatory crying from Olivia Colman (Miller), stunning protagonists, in the middle to an equally skillfull cast. It's really hard to find a flaw in a crime investigative drama like this, and note that this is a genre that is not my favorite (though, after all, I keep on saying it but it will be difficult to go ahead without this series and without "Bron / Broen") : perfectly written, managed with just as perfect times, with beautiful plot twist, but used with moderation. This third (and last) season is also great, season in which we have another case from the beginning, and where the echoes of the initial one continue to feel as heavy, as well as, with fairness, the sporadic intimacy of the two main characters, and their so focused lives on work, are used to remember that they are also human. We'll miss it, we'll miss them.
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