Dopo aver parlato del nuovo disco di John Garcia, facciamo un passo indietro al 30 settembre 2016, e a questo Tao of the Devil, ultimo lavoro di Brant Bjork, fondatore dei Kyuss insieme a Garcia (4 dischi più un Best Of con loro, poi, sempre da batterista, De-Con, Fu Manchu, Mondo Generator, Vista Chino, Auf Der Maur, da chitarrista e cantante con i Ché e poi 11 dischi da solista, o con backing band). Bjork, batterista e poi chitarrista ma soprattutto, sempre compositore, non si discosta mai dal suo stile, decisamente quello più vicino al marchio di fabbrica Kyuss e desert rock, eppure riesce a scrivere sempre e costantemente, canzoni che sono immediatamente riconoscibili, ed inglobare influenze anche lontane da questo genere, da grande musicista e performer quale è. Anche in questo nuovo lavoro, solletica fantasie lisergiche e suggestioni (appunto) desertiche, sciorina litanie boogie dilatate, dall'incedere spesso pigro ma incessante, e, ancora una volta, fa centro. Perdetevi dentro il finale marcatamente "improvvisazione in studio" di Evening Jam, quasi 14 minuti di fuzz/funk/heavy/boogie/stoner rock.
After talking about the new album by John Garcia, we step back to September 30, 2016, to "Tao of the Devil", the last work of Brant Bjork, founder of Kyuss with Garcia (4 albums plus a Best Of with them, then, always as a drummer, De-Con, Fu Manchu, Mondo Generator, Vista Chino, Auf Der Maur, and as a guitarist and singer with Ché and then 11 solo albums, or with backing band). Bjork, drums and then guitar player and singer, but above all, composer, never differ by his style, definitely the closest to the Kyuss trademark and to what we call desert rock, yet always manages to write constantly songs that are immediately recognizable, and incorporate influences also far from this kind of music, as a great musician and performer as he is. In this new work, tickles lysergic fantasies and deserts (exactly) suggestions, plays boogie litanies dilated, often sluggish but relentless, and, once again, get the point. Please, get lost yourselves in the markedly final "improvisation in the studio" of "Evening Jam", almost 14 minutes of fuzz/funk/heavy/boogie/stoner rock.
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