Hiss Spun - Chelsea Wolfe (2017)
Ho appena letto una recensione particolarmente cattiva sul quinto disco di Chelsea Joy Wolfe (33enne statunitense di discendenze tedesche e norvegesi, nata a Roseville, California e cresciuta a Sacramento), e ho pure capito quello che questa persona argomentava, trovando anche gli spunti interessanti. Ma, si sa, l'arte è soggettiva, e da queste parti Chelsea piace, piace ancor di più dopo il live dell'anno passato, e figuriamoci se non piace dopo un disco (che ufficialmente uscirà il 22 settembre), nel quale, ufficialmente da più parti, viene definito come il suo definitivo abbraccio al metal. Prodotto da Kurt Ballou (Converge), con le collaborazioni illustri di Troy Van Leuween (QOTSA) ed Aaron Turner (Isis), il disco racchiude 11 pezzi ed un interludio estremamente coinvolgenti, pesanti, dove la Wolfe mischia droni, chitarre metal, riverbero a tonnellate, liriche cupe, atmosfere gotiche. Dark metal? Forse. Se dobbiamo trovare un difetto, una certa omogeneità dei pezzi; ma l'approccio aggressivo, e l'atmosfera, come detto, decadente, cupa, ma decisamente coinvolgente, avvolgente, emozionale ed empatica, ripaga ampiamente l'ascoltatore. Static Hum e una sorta di manifesto di tutta questa bellezza, e come si sa, Pain is Beauty.
I just read a particularly bad review on fifth Chelsea Joy Wolfe's (33-year-old, from German and Norwegian descendants, born in Roseville, California and raised in Sacramento), and I even understood what this person argued, finding interesting things as well. But, you know, art is subjective, and Chelsea is liked here, she like me even more after the live concert I saw last year, and it was impossible I does not like her after a record (which will officially be released on September 22), in which, officially from several parts, is defined as its definitive embrace of metal. Produced by Kurt Ballou (Converge), featuring illustrious collaborations by Troy Van Leuween (QOTSA) and Aaron Turner (Isis), the album encloses 11 songs and one interlude, extremely engaging, heavy, where Wolfe mixes drones, metal guitars, reverbs, dark lyrics, gothic atmospheres. Dark metal? Maybe babe. If we have to find a flaw, a certain homogeneity of the tracks; but the aggressive approach, and the atmosphere, as it was already said, decadent, gloomy, but decisively engaging, enveloping, emotional and empathic, broadly repays the listener. "Static Hum" it's like a manifesto of all this beauty, and you know, Pain is Beauty.
Nessun commento:
Posta un commento