Arca - Arca (2017)
Se vi ricordate, vi parlai di Arca, anche conosciuto come Alejandro Ghersi, noto produttore che attualmente sta collaborando con Bjork, in occasione del suo album precedente, lo spiazzante Mutant. Bene, con questo nuovo disco omonimo, tutto mi sarei aspettato meno che quello che sto ascoltando in questo momento, per l'ennesima volta, provando a parlarvene. Pare che tutto nasca dal fatto che abbia deciso di cantare con la propria voce, e perfino nella sua lingua madre, lo spagnolo, su molti pezzi. E pare che Bjork sia la causa di tutto questo: erano in auto insieme, e lui si è messo a cantare per scherzo, lei gli ha chiesto se non aveva mai considerato di cantare seriamente, lui inizialmente ha rifiutato l'idea, e poi, sotto la di lei guida, ecco che, come si dice a Livorno, "è cotto il riso". Lo spagnolo della maggior parte dei pezzi è dovuto al fatto che è la lingua, sempre a detta dell'artista, con la quale processa le emozioni, con la quale gli viene meglio esprimere cose molto private, e anche la lingua con la quale i suoi genitori hanno lottato e divorziato.
Insomma, la musica di Arca, su questo nuovo disco, rimane sperimentale e, in un certo senso, misteriosa, ma qua le emozioni sono più "facili" da raggiungere. L'asimmetria delle sue melodie rimane, ma la sensibilità melodica è spiccata, e, passato il primo e scioccante ascolto, rimane un disco che avvolge nella sua stranezza, e che pian piano, avvince.
If you remember, I talked to you about Arca, also known as Alejandro Ghersi, a well-known producer who is currently collaborating with Bjork, in the occasion of his previous album, the unsettling "Mutant". Well, with this new homonymous album, I would have expected anything but not what I'm listening to right now, for the umpteenth time, trying to talking about it. It seems that everything comes from the fact that he decided to sing with his own voice, and even in her mother tongue, the Spanish, on many tracks. And it seems that Bjork is the cause of all this: they were in the car together, and he started singing for a joke, she asked if he had never considered singing seriously, he initially refused the idea, but then, under the guidance of her, here is, as it is said in Livorno, "rice is cooked". The Spanish of most of the tracks is due to the fact that it is the language, always in the artist's words, with which he processes the emotions, with which he is best able to express very private things, and also the language with which his parents struggled and divorced.
In short, Arca's music on this new record remains experimental and, in a sense, mysterious, but the emotions are more "easy" to achieve. The asymmetry of his melodies remains, but melodic sensitivity is pronounced, and, after the first shocking listening, remains a disc that wraps in its strangeness, and that slowly, it conquers.
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