Will to Power - Arch Enemy (2017)
E' tutto vero. Gli attuali Arch Enemy, dopo l'ennesimo cambio di formazione (l'ingresso di Jeff Loomis dei Nevermore alla chitarra solista, dopo l'abbandono di Nick Cordle nel 2014, nel bel mezzo del tour di War Eternal), sono una cosa diversa da quelli degli esordi (non per niente, nel 2016 i membri fondatori si sono riuniti nel progetto Black Earth, esibendosi un tour giapponese tutto esaurito e suonando solo pezzi dai primi tre dischi), e comprendo le recensioni non entusiastiche a questo decimo album in studio. Ma, sarà anche per il fatto che ho pure deciso, per puro divertimento, di andarli a vedere dal vivo, voglio essere positivo, e vi dirò che la cosa è normale, il fatto che ormai non possano più essere considerati melodic death metal, ma probabilmente e più correttamente solo metal, è una naturale prosecuzione del loro percorso, e il risultato dei cambi di formazione, e di adeguamento al mercato. Questo disco è del resto il primo sul quale vengono usate le clean vocals, anziché esclusivamente il growling, contiene, in pratica, una vera e propria ballad (Reason to Believe), e nonostante tutte le interviste in cui soprattutto la bella Alissa parla della profondità delle liriche, non spicca di certo per testi privi di cliché.
Eppure, il disco è massiccio, prodotto e suonato perfettamente, l'uso delle tastiere è come al solito dosatissimo e mai stucchevole, le chitarre funzionano alla perfezione e danno lezioni, la sezione ritmica va come un classico orologio svizzero, e la voce di Alissa White-Gluz è, ma lo sapevamo già, duttile sia in un modo che in un altro: come nota correttamente un recensore più accorto di me, che avesse una bella voce anche pulita si sapeva, e, ad un certo punto, e con una certa parsimonia, ha senso usarla.
Magari, Will to Power non sarà il massimo dell'originalità. Nel metal, però, l'originalità non è mai stata moneta corrente.
It's all true. The current Arch Enemy, after another line-up change (Nevermore Jeff Loomis's entry to the solo guitar, after the departure of Nick Cordle in 2014, in the middle of the War Eternal tour) is something else than those in the debut (in fact, in 2016, the founding members gathered in the Black Earth project, performing a sold out Japanese tour and playing only tracks from the first three albums), and I understand the bad reviews of this tenth studio album. But it will also be because I have decided, for fun, to see them live, I want to be positive, and I'll tell you that's normal, the fact that they can no longer be considered melodic death metal, but probably and more correctly just metal, is a natural continuation of their path, and the result of change in line-up and adaptation to the market. This record is the first one on which clean vocals are used, instead of exclusively the growling, in fact, contains a real ballad (Reason to Believe), and despite all the interviews in which the beautiful Alissa speaks of depth of lyrics, certainly does not stand out for cliché-free lyrics.
Yet, the album is massive, produced and played perfectly, keyboard use is, as usual measured and never nauseating, guitars work perfectly and give lessons, the rhythmic section goes like a classic Swiss watch, and the voice of Alissa White-Gluz is, but we knew it already, ductile in a way and in another: as a better-than-me reviewer correctly notes, that she had a good voice even clean we knew, and at one point and with a some parsimony, makes sense to use it.
Maybe, "Will to Power" will not be the ultimate in originality. But, in metal, however, originality has never been a rule.
2 commenti:
Stavo giustappunto aspettando che passassi dal Forum per chiederti un parere
Dopo averli visti pure live, ribadisco che sono dei veri pro.
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