Mareridt - Myrkur (2017)
Se sono riuscito un minimo a darvi un'idea del genere musicale prodotto da Amalie Brunn, sappiate che in questo nuovo disco la ragazza progredisce, e usa il disco come autoanalisi. Il titolo, "incubo" in danese, si riferisce agli incubi che appunto, Amalie sostiene di avere, insieme ad episodi di paralisi nel sonno, e che ha deciso di "affrontare" con un blocco note accanto al letto, per appuntarsi tutti i simboli e le storie sognate, ed usarle come ispirazione per scrivere le canzoni di questo disco. Ne ha scritte una cinquantina, pare, e si è fatta aiutare dal produttore Randall Dunn per scremarle nelle 11 di Mareridt (16 nella versione deluxe). Canzoni cantate in danese, svedese, islandese e inglese, che mescolano influenze classiche, folk scandinavo, epicità medievali, gotiche, black metal, suonate con strumenti tradizionalmente rock, ma pure molti strumenti della tradizione folk nordica, come la nyckelharpa, violino, mandola, organo, molti dei quali suonati dalla stessa Bruun. Presente Aaron Weaver dei Wolves in the Throne Room alla batteria, la danese duetta con Chelsea Wolfe su Funeral (e su Kvindelil, solo nella versione deluxe), il disco ci porta in una dimensione sospesa tra l'esoterico e il medievale, con la splendida voce di Myrkur che fa da collante e luce guida. Da seguire assolutamente.
If I've been able to give you an idea of the genre produced by Amalie Brunn, know that in this new album the girl progresses, and uses the disc as self-analysis. The title, "nightmare" in Danish, refers to the nightmares that Amalie claims to have, along with episodes of sleep paralysis, and that she decided to "face" with a notebook next to the bed to write down all the symbols and dreaming stories, and use them as an inspiration to write the songs on this record. She wrote about fifty songs, it seems, and she was helped by producer Randall Dunn to scrape them in the eleven of "Mareridt" (16 in the deluxe version). Songs sung in Danish, Swedish, Icelandic and English, mixing classical influences, Scandinavian folk, medieval epicity, gothic, black metal, played with traditional rock instruments, but also many Nordic folk instruments such as nyckelharpa, violin, organ, mandola, many of which played by Bruun herself. We got Aaron Weaver of Wolves in the Throne Room on drums, the girl give us a present, with a duet with Chelsea Wolfe on "Funeral" (and on "Kvindelil", only in the deluxe version), the record takes us into a suspended dimension between the esoteric and medieval with the stunning Myrkur's voice acting as glue, and as a driving light. To follow absolutely.
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