No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20180424

Anno della tigre

Year of the Tiger - Myles Kennedy (2018)

Si potrebbero aprire infinite riflessioni sul destino: essere al posto giusto nel momento giusto può aprirti le porte della storia. Chiuderò questa riflessione più tardi. Adesso parliamo del primo disco da solista per il 48enne Myles Richard Kennedy, da Boston, Massachusets, cantante e chitarrista dotatissimo (c'è chi pensa che sappia solo cantare, tra l'altro con un estensione da paura, in realtà è stato pure insegnante di chitarra), un tipo dalla faccia simpatica, un viso che è un incrocio tra Kevin Bacon e Jim Carrey. Chi si interessa un poco di musica rock sa che il ragazzo ha fatto molta strada dai tempi della sua prima band di una certa notorietà, i Mayfield Four: ha rifiutato l'offerta di entrare nei Velvet Revolver, si è unito all'inizio agli AlterBridge, ha suonato con Jimmy Page, John Paul Jones e Jason Bonham per qualche tempo, e la voce che girava era che volessero rimettere in piedi i Led Zeppelin senza Robert Plant, si è unito a Slash per il suo progetto solista, insomma, oggi è un musicista rock molto rispettato, e questo rispetto se lo merita tutto. Tra l'altro, dalle note biografiche sembra pure una persona a posto, nessun eccesso, testa sulle spalle, mai dichiarazioni strampalate, fa beneficenza e supporta la lotta contro l'estinzione di alcune specie di animali e contro il commercio di avorio. Avendolo visto un paio di volte live con gli AB, posso anche confermare che non è un bluff. Detto tutto questo, alle prese con il suo primo lavoro da solista, disco sul quale canta, suona chitarra, banjo, mandolino, lap steel, e pure il basso, Myles conferma che è un gran cantante, un bravo chitarrista, e che sa scrivere le canzoni. Il disco prende spunto dalla morte del padre, avvenuta nel 1974 (l'anno della tigre per il calendario cinese), ed è una riflessione sul senso della vita e sulla relazione di lui stesso con la fede (si dichiara ateo e agnostico, ma è dapprima cresciuto in una famiglia di cristiani scientisti, dopo di che la madre ha sposato un ministro metodista).
Lo stile è folk blues, suonato con piglio rock, e in molti frangenti, ricorda qualche avventura solista di Chris Cornell, cantante che, non solo a me, ricorda molto per il timbro e gli acuti. Il disco non è assolutamente brutto, ma la differenza tra Kennedy e Cornell è quella di cui vi parlavo in apertura: solo uno dei due rimarrà nella storia della musica, e questo non sarà Myles Kennedy.



You could open endless reflections on fate: being in the right place at the right time can open the doors of history. I will close this reflection later. Now let's talk about the first solo album for the 48-year-old Myles Richard Kennedy, from Boston, Massachusets, very good singer and guitarist (some think he can only sing, among other things with a frightening extension, actually he was also a guitar teacher), a nice-faced guy, a face that is a cross between Kevin Bacon and Jim Carrey. Who cares a little about rock music knows that the guy has come a long way since his first notorious band, the Mayfield Four: he refused the offer to enter the Velvet Revolver, he joined AlterBridge at their very beginning, he played with Jimmy Page, John Paul Jones and Jason Bonham for some time, and the rumor was that they wanted to get the Led Zeppelin back without Robert Plant, he joined Slash for his solo project, so today he is a highly respected rock musician, and he totally deserves this respect. Among other things, from the biographical notes also seems a good person, no excess, head on his shoulders, never bizarre statements, he does charity and supports the fight against extinction of some species of animals and against the trade in ivory. Having seen him a couple of times live with the AB, I can also confirm that it is not a bluff. Having said all this, grappling with his first solo work, disc on which he sings, he plays guitar, banjo, mandolin, lap steel, and also the bass, Myles confirms that he is a great singer, a good guitarist, and he knows how to write songs. The record is inspired by the death of his father, which occurred in 1974 (the year of the tiger for the Chinese calendar), and is a reflection on the meaning of life and on the relationship of himself with faith (he declares himself an atheist and agnostic, but was first raised in a Christian Science family, after which the mother married a Methodist minister).
The style is folk blues, played with rock attitude, and in many situations, recalls some solo adventure by Chris Cornell, a singer who, not only to me, he remembers a lot for the timbre and the treble. The record is not absolutely bad, but the difference between Kennedy and Cornell is the one I was talking about in the opening: only one of them will remain in music history, and this will not be Myles Kennedy.

2 commenti:

Filo ha detto...

insomma: mi tocca ascoltarlo.

jumbolo ha detto...

non lo ascoltare e vai a vederlo dal vivo