No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20180420

Violenza

Violence - Editors (2018)


Come con altre band, anche con i Brummies Editors ho un rapporto conflittuale. Se vi interessa andare alle radici, potete leggere le recensioni del passato. Ma non è finita qui: questo loro nuovo, sesto disco, l'ho ascoltato bene qualche settimana fa in auto, e mi ha fatto un effetto strano, non buono (mi ricordo di aver pensato: "quand'è che sono diventati gli Interpol?"). Quando ieri (qualche giorno prima rispetto a quando leggerete questa recensione) mi sono rimesso all'ascolto per scriverne definitivamente, l'effetto è stato molto diverso. Approfondiamo.
La band ha collaborato pesantemente con Blanck Mass, uno dei membri fondatori dei Fuck Buttons, e nonostante quello che ne dica il cantante Tom Smith, tutto il disco ne risente, non solo i pezzi più orientati verso l'elettronica. Il che non è propriamente un male: anzi. Il disco, che sempre a detta di Smith è una riflessione sulle connessioni tra umani, riesce a creare un'atmosfera che rende l'idea della bellezza delle stesse (Darkness at the Door), ma pure delle tremende difficoltà che tali connessioni stanno avendo, in questa epoca di superficialità. Ci sono pure canzoni che non esito a definire bellissime, come la sinuosa Nothingness, ma onestamente, bisogna dire che il disco è convincente, e più lo ascolto, meno mi capacito della mia prima impressione.



As with other bands, even with the Brummies Editors I have a conflictual relationship. If you are interested in going to the roots, you can read the reviews of the past. But it did not end here: this their new, sixth record, I listened to it well a few weeks ago in the car, and it made a strange effect, not good (I remember thinking: "When did they became the Interpol?"). When yesterday (a few days before when you read this review) I resumed listening, to write it down the review definitely, the effect was very different. Let's go deepen.
The band has collaborated heavily with Blanck Mass, one of the founding members of Fuck Buttons, and despite what the singer Tom Smith says, the whole record is affected, not just the most electronic-oriented tracks. Which is not really bad: on the contrary. The album, which according to Smith is a reflection on the connections between humans, manages to create an atmosphere that makes the idea of ​​the beauty of the same (Darkness at the Door), but also of the tremendous difficulties that such connections are having, in this era of superficiality. There are also songs that I do not hesitate to define beautiful, like the sinuous Nothingness, but honestly, it must be said that the record is convincing, and the more I listen, the less I can get back to my first impression.

Nessun commento: