1940, Messico. Leon Trotsky è esule lì insieme alla seconda moglie Natalia Sedova, ma braccato dagli uomini di Stalin. Sapendo benissimo di essere vicino alla fine, decide di lasciare il suo testamento politico, ed acconsente ad essere intervistato lungamente e a più riprese, dal giornalista canadese, con simpatie staliniane, Frank Jackson. Così, a colpi di flashback, conosciamo vita e opere del rivoluzionario ucraino, di famiglia ebrea.
Disponibile su Netflix, questa ambiziosa miniserie prodotta da Channel One Russia è stata accusata di essere anti-rivoluzionaria e di numerose inesattezze storiche. Al netto di tutto ciò, e anche tenendo conto un eccesso di pomposità, la serie racconta una figura storica decisamente importante, e spesso sottovalutata, sotto una luce che non credo sia troppo diversa dalla realtà. Il cast, naturalmente composto da attori russi e quindi per la maggior parte a noi sconosciuti, non è affatto male.
Available on Netflix, this ambitious miniseries produced by Channel One Russia has been accused of being anti-revolutionary and of numerous historical inaccuracies. Despite all of this, and even taking into account an excess of pomposity, the series tells a decidedly important historical figure, often underestimated, in a light that I don't think is too different from reality. The cast, naturally composed of Russian actors and therefore mostly unknown to us, is not bad at all.
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