Lo spettacolo nasce come libera interpretazione e trasposizione del testo teatrale Publikumsbeschimpfung und andere Sprechstücke (1966), dello scrittore, drammaturgo, saggista, poeta, reporter di viaggio, scenggiatore e regista austriaco Peter Handke, tradotto per la prima volta in Italia nel 1968 da Enrico Filippini con il titolo (quasi letterale) Insulti al pubblico. Una sorta di flusso di coscienza, con alcuni punti fermi, ma molta improvvisazione.
Devo dire, molto onestamente, che nonostante l'innegabile bravura e simpatia dei due protagonisti, Sabina Guzzanti e Giorgio Tirabassi, lo spettacolo non mi ha esaltato. C'è la possibilità che la causa sia un pubblico poco avvezzo a divenire protagonista, ma ho invece avuto l'impressione che la complessità concettuale di un esperimento come questo, richiedesse attori più adatti all'improvvisazione, che a lavorare su cose estremamente programmate. Tirabassi leggermente più a suo agio rispetto a Guzzanti, e magari è proprio per questo che Guzzanti ha voluto mettersi alla prova.
I must say, very honestly, that despite the undeniable skill and sympathy of the two protagonists, Sabina Guzzanti and Giorgio Tirabassi, the show did not excite me. There is the possibility that the cause is an audience not accustomed to becoming protagonists, but instead I had the impression that the conceptual complexity of an experiment like this, required actors more suited to improvisation, than to working on extremely programmed things. Tirabassi slightly more at ease than Guzzanti, and perhaps that is precisely why Guzzanti wanted to test himself.
Nessun commento:
Posta un commento