No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20241217

Il buon infermiere

The Good Nurse - Di Tobias Lindholm (2022)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Nel 2003, Amy Loughren è una madre single e infermiera che lavora nell'unità di terapia intensiva (ICU) del Parkfield Memorial Hospital nel New Jersey, che soffre di cardiomiopatia, all'insaputa di tutti in ospedale, e teme di essere licenziata. Non avendo un'assicurazione sanitaria, Amy non ha altra scelta che continuare a lavorare per altri quattro mesi, per ottenere l'assicurazione per permettersi un trapianto di cuore. L'ospedale recluta l'infermiere esperto Charles Cullen per aiutarla a lavorare nei turni di notte e diventano rapidamente buoni amici. Charlie scopre la sua condizione e accetta empaticamente di tenerla segreta. Quando un'anziana paziente di nome Ana Martinez, di cui si prendevano cura Amy e Charlie, muore improvvisamente, il consiglio di amministrazione dell'ospedale contatta la polizia di stato, rappresentata dai detective Danny Baldwin e Tim Braun. Tuttavia, il consiglio, guidato dalla responsabile dei rischi Linda Garran, minimizza rapidamente la cosa, affermando che la morte è stata involontaria e che il motivo per cui è stata segnalata era semplicemente quello di rispettare il protocollo sanitario. (Wikipedia)

Basato sul libro omonimo di Charles Graeber, che racconta la storia del serial killer Charles Cullen, The Good Nurse è diretto dal regista danese che abbiamo apprezzato molto con R e Krigen, e che ha collaborato più volte, come sceneggiatore, con Thomas Vinterberg. Qui dirige di maniera, una sceneggiatura non sua, e si limita a raccontarci una storia triste di una mente malata, e di una donna coraggiosa.

Based on the book of the same name by Charles Graeber, which tells the story of serial killer Charles Cullen, The Good Nurse is directed by the Danish director we appreciated a lot with R and Krigen, and who has collaborated several times, as a screenwriter, with Thomas Vinterberg. Here he directs in a manneristic manner, a screenplay not his own, and limits himself to telling us a sad story of a sick mind, and a brave woman.

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