Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Un killer professionista noto solo come The Killer sorveglia una stanza d'albergo a Parigi. Si prepara a usare un fucile da cecchino per uccidere un bersaglio che si registrerà nella stanza d'albergo a un'ora sconosciuta. Mentre aspetta il bersaglio, mangia, pratica yoga, ascolta musica (esclusivamente quella degli Smiths) e parla al telefono con il suo gestore, Edward "Eddie" Hodges, che è un avvocato e il suo ex professore di legge all'università. Il bersaglio arriva con una dominatrice e The Killer spara ma manca il bersaglio, sparando accidentalmente alla dominatrice. Fugge, eludendo la polizia e disfacendosi della sua attrezzatura. Poi vola negli Stati Uniti. (Wikipedia)
C'era una certa attesa per questo film uscito direttamente su Netflix (così come il precedente Mank, del resto), al momento l'ultimo per Fincher, con un cast di grande livello. Alla fine, il mio giudizio non è entusiasta, almeno non come lo fu per Mank. Grande estetica, direzione maniacale, la trama risulta quasi essere "procedurale" rispetto alla routine preparativa, appunto, del killer protagonista.
There was a certain expectation for this film released directly on Netflix (as well as the previous Mank, by the way), at the moment the last for Fincher, with a high-level cast. In the end, my judgment is not enthusiastic, at least not as it was for Mank. Great aesthetics, maniacal direction, the plot is almost "procedural" compared to the preparatory routine, precisely, of the protagonist killer.
1 commento:
Concordo. Un po' deludente, se si guarda alla filmografia di DF.
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