Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Sophie, una ragazza adolescente, sogna un uomo che rastrella le foglie vicino a una piscina. Mentre Sophie inizia a fluttuare verso il cielo, chiede aiuto a quest'uomo che chiama papà. Suo padre, Paul Matthews, è un professore di biologia evolutiva presso un'università locale. Quando Paul scopre che un ex collega sta scrivendo un articolo su un argomento di cui aveva discusso con lei molti anni prima, cerca di affrontarla ma invece la supplica di riconoscerlo come fonte di ispirazione. L'ex fidanzata giornalista di Paul, Claire, lo vede con sua moglie Janet e gli dice che le appare nei sogni. Con il suo permesso, scrive un articolo sull'esperienza. Presto, centinaia di sconosciuti si fanno avanti per dire a Paul che è loro apparso nei loro sogni. Mentre Paul apprezza la copertura mediatica che questo comporta, è frustrato dalla sua rappresentazione nei sogni come passiva e poco interessante: in interviste improvvisate con alcuni dei suoi studenti, Paul scopre che nei sogni, spesso si verificano calamità o i sognatori chiedono aiuto, ma Paul è passivo o privo di emozioni e non interviene. (Wikipedia)
Oggetto stranissimo, il terzo film scritto e diretto dal giovane (e interessantissimo) regista norvegese, riesce ad evitare i difetti di moltissimi registi non statunitensi quando si ritrovano alle prese con produzioni grandi, e mette in scena una surreale e folle metafora sulla necessità di apparire che, ormai, ci circonda e ci ha fagocitato. Cast equilibrato, direzione calibrata con lampi di genio.
Very strange object, the third film written and directed by the young (and very interesting) Norwegian director, manages to avoid the defects of many non-American directors when they find themselves dealing with large productions, and stages a surreal and crazy metaphor on the need to appear that, by now, surrounds us and has swallowed us up. Balanced cast, calibrated direction with flashes of genius.

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